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Sicurezze ed insicurezze

Post n°299 pubblicato il 12 Novembre 2016 da lontano.lontano
 
Foto di lontano.lontano

 

L'uomo è nato per essere schiavo; è frutto di una manipolazione genetica effettuata da chi aveva bisogno di manovalanza, ma tralasciamo chi fossero costoro e di come ciò avvenne.
Ciò che mi preme far notare è che, proprio per questa situazione di sottomissione primordiale, i nostri geni contengono ancora informazioni di angoscia e smarrimento, proprie di chi è conscio di non essere padrone del proprio destino.
L'essere umano è un po' come un animale, sempre preda di qualcuno pur essendo esso stesso, in molti casi, un cacciatore, un'animale prima selvatico e successivamente addomesticato ma non rassicurato pienamente, dall'avvenuto processo.
Pertanto, l'umano è costantemente alla ricerca di sicurezze, di conferme, di prove, che gli diano una qualche certezza, togliendolo dall'ansia dell'ignoto che, sempre, spaventa.
E da qui, il primo paradosso della situazione; a noi umani, importa poco se la rassicurazione data sia reale o una balla colossale, ciò che importa, è avere, anche una certezza menzognera ma, non nutrire mai alcun dubbio.
E' paradossale credere senza nemmeno porsi una domanda sulla cosa creduta, è quasi incredibile esser certi di un qualcosa solo perché qualcuno ci ha asserito che sia vera.
La domanda su chi sia quel “qualcuno” è diventata retorica, ormai, e la risposta l'avrete da voi stessi se analizzerete il vostro comportamento.
A chi credete voi?
Sicuramente, ai mezzi di comunicazione, alle opinioni di quelli che “contano” o che ritenete esser più intelligenti e più preparati di voi, alla scienza, ai capi spirituali, alle autorità, in una parola:
Al “potere”, in pratica, a coloro i quali hanno preso il posto di quelli che, in origine, vi avevano “costruiti” per esser schiavi.
Mi pare che non mi possiate dare torto in questo ragionamento.
Ed invece, voi mi darete torto ugualmente perché, ed è questo un altro paradosso, voi non sopportate apprendere una simile verità, perché mina le sicurezze illogiche nelle quali però vi sentite garantiti, per cui io sono il nemico da abbattere mentre, il vero nemico, è quello che state difendendo.
Battersi per il proprio aguzzino è un'aberrazione che mi lascia sempre più perplesso ma è sempre avvenuta, non è un fenomeno della modernità ma attiene, a mio parere, proprio alla causa originale.
Ecco perché il mondo non cambia in meglio … in peggio sarebbe impossibile, ecco perché viviamo nella menzogna di una storia raccontataci dai soli vincitori, ecco perché ci tengono all'oscuro di tutto, ecco perché ciò che sappiamo è ciò che vogliono che noi si sappia e non quello che veramente è.
Poiché a me piace parlare con degli esempi vi propongo questo:
Avete mai visti quei film americani in cui, in un tribunale, un testimone giurava di dire la verità, mettendo la mano destra sulla Bibbia?
E chi non li ha visti?
Ebbene, quel testimone era sottoposto ad un rituale-farsa.
Ha senso, giurare su un libro che non si sa da chi sia stato scritto, che ha interpretazioni multiple e mai una traduzione soltanto letterale, ha senso giurare su un libro che, con tutta probabilità, chi compie quel gesto manco ha mai letto?
Una colossale commedia che, la semplice logica avrebbe dovuto far crollare su se stessa, è andata avanti per secoli e, forse, sta pure andando avanti anche oggi.
Ma per tutti va bene perché la cosa rassicura, nessuno si fa domande; che il libro in questione sia un racconto anonimo o il Pinocchio di Collodi, non cambia assolutamente nulla.
Ma che direste se vi facessero giurare sulla storia di un burattino famoso per dire bugie?
Quantomeno vi mettereste a ridere come pazzi.
Questo ci han fatto geneticamente diventare, e questo siamo noi oggi; esseri impauriti, insicuri, fragili dentro, tanto fragili da cercare conferme fuori, fuori, in un mondo composto da altri con la stessa nostra fragilità e le nostre stesse paure.
Ci hanno voluti così e ci hanno inventato un mondo per rimanere così, che poi sia un mondo finto, non interessa a nessuno, lo viviamo lasciandoci vivere, lo viviamo illudendoci che sia quello vero, lo viviamo nella certezza che sia sempre meglio una bugia certa piuttosto che una verità ancora tutta da accertare.

 
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