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L'amicizia.

Post n°160 pubblicato il 06 Marzo 2009 da lontano.lontano
 
Foto di lontano.lontano

Vocabolo iperusato che col tempo ha stravolto il suo significato, parola che vorrebbe dire tutto ma che non dice nulla, neppure l'essenziale.
Per amicizia intendo un sentimento profondo che dovrebbe privilegiare la persona o le
poche persone che si distinguono dagli altri per unicità ancor più che per rarità.
Persone che hanno e che sanno dare quel qualcosa in più, quel qualcosa che a noi
manca e del quale abbiamo bisogno.
Oggi invece, son tutti amici, per pigrizia non stiamo a discernere, son tutti amici per
cui nessuno lo è veramente, è un modo sbrigativo per indicare qualcuno più che per simboleggiare qualcosa.
Sarà capitato ad ognuno di voi di essere invitato ad
entrare a far parte di qualche lista amici in chat, ma è possibile che ciò accada senza aver neppure scambiato una parola con la persona che ve lo ha proposto?
Come fà una persona a considerarvi amico solo per aver visto, magari di sfuggita, il
vostro profilo senza sapere chi voi siate veramente e se possiate esser degno di questa qualifica?
E' una cosa che gratifica e non voglio certo criticare le persone che ce lo propongono ma solo far notare come il termine venga banalizzato e spogliato del suo significato.
Io non discuto il sentimento ma sostengo che non sia corretto l'uso della sua definizione, "amico" o "amicizia"non hanno più un significato e la prova è che vengono preceduti dall'aggettivo "vero".
Dire è un "vero uomo" o un "vero signore" mi trova d'accordo perchè molti non si
comportano così, ma se ad una persona si attribuisce il titolo di amico non si può tollerare che il suo comportamento non sia qualificante; o è un'amico o non lo è, non ci sono alternative nè mezze misure.
Viviamo in un mondo meschino, falso ed ipocrita che si nasconde dietro la retorica e si
riempe la bocca di frasi da carta di cioccolatini, parole nauseanti di buonismo e melensa dolcezza, dette da chi dà dell'amicizia definizioni celestiali ma che se ti vede per strada con una donna diversa da tua moglie dice maliziosamente: "Era con l'amica".
Se vogliamo usiamo pure questa parola per praticità, per
definire in modo astratto una persona, per dire di una momentanea compagnia ma non ricopriamola di un significato che ormai non le appartiene più.
A me piace definire con "rapporto speciale" lo stare insieme ad una persona per la quale si provano stima ed affetto, ma meglio ancora sarebbe non dar definizioni, non inquadrare una situazione che racchiude tutto il possibile e tutto l'impossibile.
Poco importa dire cosa si è, ciò che conta è esser li accanto a chi non te lo chiede, esserci quando tutti se ne saranno andati, esserci quando nessuno lo ricorderà, esserci quando il silenzio avrà sostituiti gli schiamazzi della festa, ma in silenzio, esserci.

Da Surya_17

Per me la parola "amico" è molto importante.
Un amico è colui che è sempre presente e pronto ad ascoltarti.
E' colui che merita la confidenza di un segreto e, che tale lo fa rimanere.                            E' colui che accoglie le tue lacrime e ti aiuta ad asciugarle...        Tu recrimini l' aggettivo " vero ", ma, in una società dove si fa uso a sproposito di parole importanti che coinvolgono i sentimenti, è necessario usare tale aggettivo.
Sai tutti sono pronti ad esserti amico ma quello che condivide le tue pene e le tue gioie e ti sa dare buoni consigli e ti ascolta senza correre via, come puoi non ritenerlo "vero"?
Io definisco un amico come il tuo diario vivente: custodisce gelosamente la tua vita!
Un caro saluto e, alla prossima riflessione!
Ciao.

 

 
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