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Un'atroce sconfitta.

Post n°169 pubblicato il 07 Maggio 2009 da lontano.lontano
Foto di lontano.lontano

 Non sono un vincente, per natura, per indole, o per sorte, non mi piacciono neppure i vincenti a prescindere e i fortunati in genere.
Sono un “Paperino” e non un “Topolino”, tifo per chi normalmente perde e mi interessa poco vincere, ci son però delle sfide nelle quali voglio farlo ad ogni costo, contro tutto e contro tutti, quelle che veramente contano, quelle in cui ci si gioca l’esistenza.
Mi batto con poche armi contro nemici agguerriti e crudeli, che son cento, mille volte più forti di me, ma cento, mille volte più deboli della mia voglia di arrendermi.
Ma una volta son stato sconfitto, amaramente battuto, umiliato nella mia incapacità, il non vincente si è palesato in tutta la sua fragilità.
Ho persa così una persona cara alla quale non son riuscito a dare l’energia vitale, la carica delle parole e la forza per farlo sognare, non sono in grado di poter fare altro, di fare ciò che vorrei fare.
Ci ho sempre creduto e ho sempre sperato fino in fondo, ma forse con meno convinzione perché la realtà che i miei occhi vedevano era più forte persino dei miei sogni ma senz’altro più forte dei suoi.
Non saprò mai se mi avrà creduto, se mi dicesse di si solo per farmi contento o per darmi l’illusione, quale anestetico per il mio dolore, e se ha finto per me, è stato il più grande gesto d’affetto che potesse manifestarmi.
E’ stata un’atroce sconfitta per me, la mia mano che ha sfiorato guardandomi dolcemente in un addio frettoloso, la mia incapacità di trattenerlo di non farlo andar via, la mia voce che non è servita a risvegliarlo, son legnate pesanti sul cuore, che dovrò usare per prendermi una rivincita, per combattere ancor più alacremente, per non arrendermi mai e per vincere contro tutto e tutti, anche contro il destino, anche contro la morte se è il caso.

 
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