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Quella strana luce, il giorno dopo.

Post n°165 pubblicato il 04 Aprile 2009 da lontano.lontano
 
Foto di lontano.lontano

Ciò che è successo a Teresa non mi trova incredulo, ho letto molte cose su questo, che è un argomento che mi ha sempre affascinato.
Ho visti scritti, innumerevoli racconti di persone che hanno vissuta la sua stessa esperienza, persone diverse tra loro per cultura, religione, geograficamente lontane ma unite in questa comune visione di un mondo che, se crediamo esista, lo pensiamo distante, perso nel virtuale.                   La scienza, o meglio gli uomini della scienza, si affannano a trovare spiegazioni a questi fenomeni, perchè per loro deformazione professionale, una spiegazione và sempre trovata per tutto.                Da qui la mia antipatia per costoro, per la loro spocchia da primi della classe, per la loro saccenza che sfocia nella derisione di chi ha vissuti momenti che loro non possono neppure immaginare.               Per questa casta di sapientoni, se un gruppo di persone vede degli strani oggetti nel cielo, si tratta di allucinazione collettiva, se qualcuno invece sente e vede una presenza fatta di un corpo immateriale è preso per pazzo, se qualcun'altro invece inspiegabilmente è guarito, nonostante gli fosse stata certificata morte sicura, si potrebbe trattare del benefico effetto ritardato delle cure alle quali è stato sottoposto.              A parer mio l'approccio più saggio a cose senza una razionale spiegazione dovrebbe esser quello suggerito dalla modestia, abbandonando la cattedratica presunzione.
Personalmente penso che tutto sia possibile, non amo vedere roghi che ardono vive persone che hanno viste cose che a noi non è stato dato vedere, non mi piace negare a priori cose che altri asseriscono esser loro successe.
Mi sembra del tutto inutile lo scontro tra i sostenitori della teoria creazionista o Darwinista, che l'uomo, l'universo, la vita stessa siano da attribuirsi ad un'azione extra terrena o extraterrestre o ad un'evoluzione della specie.
Poco cambia, vale tutto ed il contrario di tutto se nessuno ha certezze in tasca.              Parole, tante e vane per non arrivare a nulla, parole partigiane che assomigliano più a caroselli pubblicitari piuttosto che a verità vere e reali.               Io credo a ciò che Teresa ha visto, alla sua onestà, perchè lo ha visto e non sognato, era lucida mentre era morta, non era sotto l'effetto di farmaci che potessero indurla a visioni allucinate, sempre che un defunto possa essere lucido o in preda ad  allucinazioni.
In quegli otto minuti i suoi tracciati erano piatti, le macchine alle quali era attaccata non emettevano alcun suono, il suo cuore fermo e il suo corpo quasi freddo.
Aveva già lasciata questa bizzarra giostra che è la vita per arrivare in un'altra che, nella sua asserita serietà mi sa che sia molto meno seria di come noi affrontiamo questa.                       E' possibile che io parli così perchè inseguo una speranza, per aprirmi un paracadute al quale attaccarmi quando acquisterò il biglietto di sola andata.
Ma perchè non sperare in qualcosa di meglio, perchè violentarci
nel tormento di un cammino che ogni giorno vede la sua strada sempre più breve?
Non abbiamo certezze qui e non ne abbiamo per quanto riguarda l'aldilà, però ci rimangono sempre i sogni, è una delle poche cose non ancora tassate,  allora perchè rinunciare ad una cosa gratis?
Teresa sà che dall'altra parte avviene un ricongiungimento con le persone a noi care, che non si sente dolore fisico, che non ci sono nè fiamme nè punizioni.
Ci conviene dire il contrario, che nulla esiste, che tutto finisce sotto qualche metro di terra?    Non penso, anche se anche questa è una teoria da rispettare.                     In questo universo ci sono cose che neppure la più fervida fantasia riesce ad immaginare, si può diventare polvere, si può volare liberi in un mondo incantato, ognuno è libero di scegliere cosa pensare.
La cosa che ora mi rende felice è che Teresa abbia scelto di rimanere ancora sotto questo nostro cielo, di ritornare in quello in cui è stata per otto minuti non deve aver premura.

 
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