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Messaggi di Aprile 2011

 

merce

Post n°1802 pubblicato il 27 Aprile 2011 da ossimora
 
Tag: Lunario


 

Quando ero bambina ,mio padre mi portò a Roma .

Ricordo il mio desiderio di visitare quello che non era  ancora bioparco...lo zoo.

Ero eccitatissima all'idea  (strana la vita ...adesso gli zoo mi mettono una tristezza infinita superata semmai  dai circhi) ealtrettanto delusa quando trovammo tutto sprangato...era il Primo maggio .

Mio padre cercò di farmi scordare la delusione facendomi visitare altro e raccontandomi il significato della festa del Lavoro,fuor di retorica come sapeva fare, ci riuscì bene e di certo vidi cose ben più interessanti.Niente traumi .

Leggo stamane sui giornali della polemica innescata dal sindaco di Firenze (seguito subito  a ruota da Milano) , il buon Renzi ama assai stare in prima pagina ed ha lanciato questa provocazione "negozi aperti il primo Maggio" . Certo le città d'arte sono grandi botteghe che in primavera specialmente incassano a tambur battente ma non sono affatto d'accordo con lui.

IL Primo Maggioè non soltanto un diritto dei lavoratori ma ha anche un forte valore simbolico  ;  

non è certo un giorno di chiusura che manderà in crisi il commercio ,semmai lo sono le tasche sempre più vuote dei lavoratori stessi ed è per contrastare le politiche del lavoro

(inesistenti ,salvo quelle dei tagli e dei ridimensionamenti e del precariato come sistema che  distrugge le prospettive di vita dei giovani)

che bisogna andare in piazza e farsi sentire ovunque si possa.

 In ogni caso non sarebbe male che se proprio debbono aprire i negozi ...lo facciano i proprietari che si vedono sempre meno dietro i banconi ,nelle cucine ,nei negozi,lasciando a casa i dipendenti

...per un giorno potrebbero farlo e sporcarsi le mani.

 

 

 
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omofobia costituzionale

Post n°1800 pubblicato il 24 Aprile 2011 da ossimora
 

E gridò: "Mente: il suo nome è Vergogna.

Ma io sono Amore, ed ero solito stare

da solo in questo giardino, sin quando egli venne,

inatteso, la notte; io sono Amore verace e riempio

i cuori a fanciulli e fanciulle di reciproco ardore."

Poi fra sospiri l'altro mi disse: "Fa' ciò che vuoi,

io sono l'Amore che non osa dire il suo nome."

 

Ma la situazione del ghetto, in America come in Europa o in Giappone e in Australia, non è certo rose e fiori. Spesso, nel ghetto, molti di noi tendono ancora a oscillare tra il reprimere e l'ostentare esageratamente, mettendone (volutamente) in dubbio l'autenticità, la propria "effemminatezza": ne deriva che ogni spontaneità, ogni sincerità vengono messe al bando e sostituite dalla pantomima della "normalità" o da quella, che la rispecchia, dell'"anormalità". Il fondersi di queste messinscene finisce spesso col rendere il ghetto mostruoso ai nostri stessi occhi, oltre che a quelli più o meno scandalizzati della ben più mostruosa società eterosessuale che lo circonda. (VI, 7; p. 235 Mario Mieli)

 

************
************

Giovanardi fiero e bavoso sostenitore di un "governo" che la Costituzione la tratta e l'ha trattata come un pezzo di plastilina assoggettabile ed assoggettata agli interessi privati del boss  trova che questa pubblicità sia addirittura "Anticostituzionale" e che offenda gli occhietti belli di qualche benpensante .

Niente di più che un miserrimo ,

 inguardabile , 

omofobo  nazista anacronistico, provinciale ,bigotto.

 
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Annuntio vobis gaudium magnum...

Post n°1799 pubblicato il 17 Aprile 2011 da ossimora
 
Tag: cinema

 

Sono stata a vedere  "Habemus Papam " , il nuovo film di Nanni Moretti.

Questa canzone eseguita da Mercedes Sosa è una delle cose migliori ,non la conoscevo e mi ha subito avvolto così da ascoltarla e riascoltarla .

Il film è particolare , certamente un grande Michel Piccoli forse  volutamente poco introspettivo , tratti divertentissimi e paradossali dei cardinali in conclave rappresentati più come un gruppo di arzilli vecchietti in casa di riposo che come  inflessibili detentori di un potere fortissimo fatto di interessi e di calcoli più o meno opportunisti e/o  di opportunità.

C'è in tutto il film il contrasto forte fra il potere enorme della chiesa di Roma raccontato  nelle sue gerarchie inflessibile , nelle liturgie e nei riti ineluttabili , (questo evento  forse si richiama a Celestino V , il quale dopo pochi mesi abdicò colto da inadeguatezza /depressione) e la leggerezza scherzosa e teatrale del conclave di pallavolisti morettiani che si strafanno di psicofarmaci , giocano a scopone , fanno puzzle e si lasciano impapocchiare da una guardia svizzera controfigura improbabile di un ectoplasmatico ponteficie che invece girovaga per Roma fra pscicoanalisti e Teatro di Cechov .

Le fissazioni morettiane , i suoi tic , il ballo , lo sport di squadra non mancano; forse dovrebbe smettere di intepretare i suoi film , pur piacendomi è indubbiamente un' accentratore  e la sua presenza incombe un pò troppo.

 Sul finale l'ho trovato tronco ma forse era proprio questo l'effetto voluto.

 
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copio incollo e sottoscrivo

Post n°1798 pubblicato il 17 Aprile 2011 da ossimora
 


 Le ho tutte le aggravanti: docente della scuola statale, del sud, compagna per anni di una "toga rossa", dirigente di partito, non berlusconiana, infine, maiuscolo, di SINISTRA e dunque eversiva. Affascinata da un ideale terribile, pardon, ideologia: combattere le diseguaglianze sociali e battermi per i diritti civili. Praticamente una criminale. Credevo di essere una moderata: mi sono svegliata eversiva. 

"No, ragazzi, la questione non merita un commento". Avrei detto in altri tempi. "E' ridicola". Avrei detto in altri anni. Ettepareva, pensavo invece qualche settimana fa al ripetuto attacco contro la mia categoria. E oggi ancora. Ma dai..Basta. Se non fosse che la parola "barzelletta" suona ormai fastidiosa, direi che proprio di barzelletta si tratta. Comincio a pensare che tra un po' mi suoneranno alla porta.. 

Di nuovo? Contro i "docenti di sinistra"? Con tutto il fango realmente condannabile, giusto ai docenti deve andare il suo pensiero? Valori? A chi e da che pulpito? Quo usque tandem, berluskoi, abutere patientia nostra? Quante volte lo devo ripetere che la scuola s'è rotta?

Pover'uomo, toglietegli il microfono, curatelo, come disse la Veronica. E' malato. Lo ha detto lei. 
E' lo stesso uomo che le figlie più fresche di quelle famiglie se le invita a cena fino all'alba.Che ci fa una diciottenne fino all'alba con un anziano nonno settantenne? Ripasso di valori validi? Che valore ha una serata uggiosa? Piuttosto, che prezzo ha. Fosse solo per una questione di stile. 
Si togliesse di bocca la parola famiglia, l"Habemus nonnum" o "nonnullum". Mica sbaglia il nonno presidente quando mi accusa che a volte dissento dalle famiglie, che a volte remo contro le idee e i valori inculcati dalle famiglie di alcuni dei miei alunni: furbizia, malaffare, ignoranza. Contro le mamme che chiedono alle figlie quanto le ha pagate quel "vecchio taccagno". Sono queste le famiglie che bazzicano intorno ad Arcore? Penso siano ben altro le famiglie italiane. 

Io, docente di sinistra, mi ostino a farli studiare nonostante mille altri interessi li allontanino dai libri e dalle idee: le sue televisioni su tutto. E' una palese eversione, un attacco alla "libertà" educativa? Farli studiare? Perché è notorio: alle private non studiano, hanno un bonus per l'ignoranza. 

"Mi consenta, professoressa, ma lei è matta? Li mandi a lavorare, mica si mangia coi suoi libri zeppi di storture ideologizzate". 
Voce del verbo comprare. "E' malato". Voce del verbo vendere. Mala tempora. Avrebbe detto persino Gianburrasca, se fossimo qualche lustro fa. Ma che disegno del mondo vuol fingerci? 

La verità è ancor più evidente: non ci sono preoccupazioni educativo-pedagogiche in tutto ciò, c'è solo ricerca di consenso: da un lato tra le gerarchie cattoliche, detentrici di un piccolo impero economico-ideologico, cioè i loro istituti scolastici, e dall'altro in quella parte di elettorato che rappresenta lo zoccolo duro per Berlusconi: cattolico e di livello scolastico medio basso. Attenzione: non è un giudizio, è un dato.

Mi ostino ad essere "non berlusconiana", piuttosto che contro. Vorrei proprio che non ci fosse, altro che dedicargli le mie parole, o spendere tutto questo tempo a contraddirlo. Perché è ormai così ridicolo, grottesco, ridondante che il "contro" mi sembra un avverbio esagerato. E' giunta l'ora di parlar d'altro. Purtroppo le ricadute sono Tremonti e la Gelmini e i loro tagli che affannano le mie giornate, come si fa a non pensarci?

Fosse solo lui...Provo sconcerto non per il personaggio, che ormai non sorprende ma deprime; mi sconcerta, mi spaventa, mi terrorizza la parte di paese che dimostra di non capire o, peggio, non capisce. Perché è più scemo il Carnevale o chi gli va dietro? 
Inorridisco alla vista di una felpa per ragazzine al mercato con la scritta "rubacuori" e urlo al pensiero di chi ci ride su, di chi ci sorride su, ma ancor più di chi rimane indifferente e zitto. Mi terrorizza il silenzio degli onesti, non il vociare cicisbeo con annesso panino e coca cola davanti alla procura di Milano. 

Mi terrorizza il silenzio rassegnato di centinaia di migliaia di miei colleghi, quello sì che mi disorienta  e sempre di più. Come se davvero da un minuto all'altro qualcuno dovesse bussare alla loro, alla mia, porta.

Mila Spicola 

 
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meritocrazia

Post n°1797 pubblicato il 14 Aprile 2011 da ossimora
 

Ogni tanto mi scontro con le parole ;le amo tanto ,mi ci diverto,mi ci arrotolo , le invento , le modifico .Tanti amori , i termini desueti ,i neologismi personalizzati ,le forme retoriche ma non i luoghi comuni e le cialtronate .

La mia prima zuffa lessicale  la ebbi con un professore che corresse un mio tema ed obiettò sull'uso che avevo fatto di "cenerentolesco" .

Tante sono le espressioni che mi urtano o semplicemente trovo odiosamente "udibili" .

Una di queste è MERITOCRAZIA ; è cacofonica ,brutta davvero , e fin qui  , si potrebbe anche glissare.  

In questo caso il problema vero è la sua assoluta insignificanza sopratutto in questo paese che l'ha coniata , se ne riempe la bocca (per tagliare a destra e a manca in primis e per tenersi stretti i privilegi ereditari o acquisiti per vie strane e piaggerie lampanti) ma che è un paese feudale , monarchico e mammasantissima papasantissimo  dentro, nel profondo  .

Gestito da oligarchie ereditarie ; nell'industria , nelle libere professioni e manco a  dirlo nella politica ,nella finanza e persino nell'esercito.Andando a fondo anche nei gradini più bassi di lavori ed attività si trova nepotismo e si sbandierano proclami sulla meritocrazia che riempe tanto la bocca .Tutti gli ambienti sono farciti da "Figli di" ,se scorrono i titoli di un film qualsiasi si sprecano cognomi uguali ripetutamente ripresentantesi ...è tutto così e la cosidetta meritocrazia serve soltanto per apparire politicamente corretti ; un pò come quando un italiano afferma che le regole sono importanti e riesce persino a crederci mentre lo dice.

Ma anche senza nepotismo è possibile ed ha senso sopratutto  ad esempio (tralasciando pure  l'aspetto genetico...i talenti) parlare di meritocrazia   riferendosi ad  un bambino di genitori stranieri che non possiedono un libro e che vivono in cinque con 700 euro ed un bambino simile ,figlio di...che ha biblioteche ,internet ,i pad, 4 vacanze all'anno , musei con guide per bambini ,attività di palestre ,scacchi etc etc ?

IL merito e la capacità poco hanno a che fare con il successo ed il raggiungimento degli obiettivi se non esistono le condizioni necessarie di partenza. Ne ho viste tante di belle teste naufragate nelle impellenze del bisogno ,così come delle ciofeche un pò tarde arrivare a posti di livello elevato.

Don  Milani sosteneva che non c'è nulla di più ingiusto che  usare lo stesso trattamento fra diversi .

E'  giusto e sano non prendersi in giro  , parlare  semmai di meritocrazia quando ci si riferisce ad un bel culo e/o a  due tette questo si che in realtà avviene sul serio ,lì il nepotismo è solo postumo , come nel caso delle nipotine di ...altrimenti il merito,  è rigorosamente rispettato...misure comprese.

 
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report agè

Post n°1796 pubblicato il 12 Aprile 2011 da ossimora
 

 

L'appuntamento ce lo siamo dati un po' in tanti,per vedere l'annunciata e attesissima puntata di Report su Facebook, Internet e le trappole del web. Ma con quest'incursione nel mondo della rete

– paradossalmente la stessa rete che l'ha consacrata, consegnandola al successo - Milena Gabanelli sembra essersi giocata un bel po' di credibilità.

Almeno, questo è quello che pensano migliaia di fan di Report, che non hanno gradito la puntata dedicata a Internet: troppo superficiale – hanno scritto i telespettatori infuriati - confusa e anche un po' “terroristica”. Pollice verso, insomma. “Questa puntata di #report getta un'ombra lunga sulle precedenti, alla veridicità delle quali s'era creduto con fede”, ha scritto littlesbee, riassumendo gli umori della rete sulla puntata, che è stata monitorata in diretta su Twitter.

Una puntata iniziata sottotono, con un abbecedario scontato sui rischi che si corrono iscrivendosi ai social network o postando un video su YouTube: furto di identità, video rubati, attenzioneallepassword, blablabla. E proseguita interrogando il titolare di una videoteca per parlare della pirateria online. Una "report agée", ha riferito Caterina Policaro, una puntata - ha sintetizzato “lettrice” - che sembra pensata “per over 70” , ossia per gente che non considera naturale svegliarsi e guardare le notizie sul pc sorseggiando il caffé, sbrigare commissioni online prima di uscir di casa, lavorare tutto il giorno al computer e addormentarsi con il pc accanto al letto, come invece ci stanno abituando le nuove generazioni di “nativi digitali”. Il popolo della rete, che invece conosce e ama Report, non si aspettava una puntata generica e, lamentano i telespettatori, priva di approfondimento.

S'interroga Giorgio Jannis sul suo blog Semioblog:  "Milena Gabanelli, ti chiedo: che senso ha aver dato alla trasmissione questo taglio? Quale contributo hai dato al dibattito italiano sul cambiamento socioculturale veicolato dalla Cultura digitale? Questo va poi inesorabilmente a intaccare la reputazione di Report, cosa grave per un programma che vuole distinguersi nel panorama mediatico italiano".

Troppo severo? Mica tanto. Un diluvio di commenti negativi ha seppellito fin dalle prime battute la trasmissione di Raitre: “Il servizio di #report e' superficiale e reca danno a chi lavora nel settore” (GuglieCornelli), “Speriamo si rendano conto del loro errore e si scusino con tutti: da stasera gabanelli e #report nemici di Internet” (Simplyhave fun), “Ma quelli di report dove si sono preparati per la puntata di oggi, al cepu?” (KdeP), “Quante cazzate a #Report !! Che rabbia...” (Federico Carucci), e via dicendo. Qualcuno si è perfino spinto a scrivere che è “Meglio la Ventura con camicia maculata che #report stasera” (valentinasole), Alessandro Nasini ha parlato di “brutto scivolone di #report”, mentre Farmacia Serra ha chiosato: “Se questo e' uno dei migliori programmi giornalistici in Italia, il giornalismo e' morto!”. Kumikoh, l'ha buttata sull'ironia: “Oggi #report sembra cioè : se mi connetto all'internet posso perdere la verginità?”, mentre ernestobruscia ha spiegato: “#report mette insieme troppe tematiche trattate tutte con troppa superficialità, bastava approfondire bene i social network...”.

Cos'è successo? Secondo Nadia Bocconcelli “Avete presente l'educazione sessuale spiegata alle medie? #report stasera mi ha dato questa sensazione: solo lati negativi e tanto non detto”, mentre emmescrittoalettere ha chiesto: “ma perchè a #report si parla di tutto e niente con questa musichetta in sottofondo e con la conduttrice che appare ad intermittenza???”. Secondo simona “era una puntata mirata alla Maggioranza del pubblico italiano che di internet non sa nulla”.

Fatto sta che ben oltre la fine della puntata, i twitters hanno continuato a discettare della trasmissione. Duro Francesco Baldini: “Da #report mi aspetto qualità non pressappochismo, guazzabugli e nessun approfondimento”, caustico invece il commento di Giuseppe Campese: “Ecco cosa serviva al nostro paese, già tecnologicamente ignorante e arretrato: un po' di sano terrorismo”. La condanna di michele ficara  è stata netta: “Da stasera gabanelli e #report nemici di #internet”. Ma la conduttrice si è salvata in calcio d'angolo: "Gabbanelli ci hai gabbato stasera … ma io ti voglio bene lo stesso" (Mara Marzocchi).

 
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