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Messaggi di Gennaio 2010

 

L'AVA

Post n°1651 pubblicato il 30 Gennaio 2010 da ossimora
 

2 anni fa scrivevo le  brevi note biografiche ,ripostate qui sotto sulla mia amata nonna materna,oggi abbiamo festeggiato i suoi 102 anni  e per fortuna è ancora lucida e vitale ,mi ha recitato con precisione e ottima dizione una poesia che le facevano sciorinare  a scuola quando aveva  appena 7 anni  ,nel 1915;sono rimasta sorpresa  assai dalla sua lucida memoria e dalla sua chiarezza,l'ho registrata .

 

Nel tempio della scuola ogni mattina

dobbiamo recitar questa preghiera

fa cessare buon Dio tanta rovina

fa cessare buon Dio la pugna fiera

che uccide tanti giovani soldati

che lascia tanti figli abbandonati

dalle vette nevose al vasto mare

cosi’ che abbracci le diverse terre

si veda in cielo subito spuntare

l’arcobaleno della pace!

Guerre più non vogliono i popoli civili

aratri noi chiediamo e non fucili!

Illumina la mente ai vincitori

la libertà non temano i tiranni

ognuno riprenda i suoi lavori

senza paura di novelli danni .

Buon Dio fa che la pace  a noi ritorni

riparatrice dei funesti giorni.

doveva avere un prete pacifista per maestro...

 E’ nata nel 1908, in una minuscola franzioncina sub appenninica (ormai semiabbandonata o colonizzata da esotici agriturismi  finto agresti) dove il tempo era scandito rigorosamente dal trascorrere delle stagioni  e l’unica energia necessaria era quella delle braccia . Vita dura ma della quale non conserva immagini di pesantezza pur godendo convinta dei benefici delle comodità senza mai rimpiangere il "bel tempo passato". Ha vissuto bambina gli echi della grande guerra ,conservando pochi ,sbiaditi ricordi. Le feste,poche ma attesissime costringevano ad attraversamenti di valli e boschi per giungere a  chiesette e pievi ormai in maggioranza  sepolte dalle sterpaglie ,feste che segnavano la vita delle persone  certo per il puro piacere dell’incontrarsi e  per l’allacciarsi di sguardi ed ammiccamenti lievi che portavano a brevi ,cortesi, fidanzamenti ,saldamente vigilati dall’occhio attento delle madri. Nel 1929 ,quando furono celebrate le sobrissime nozze ,il canonico ricordò ai novelli sposi di essere la prima coppia che univa in matrimonio con l’appena promulgato rito concordatario dei patti Lateranensi ,firmato da Mussolini.

E’ entrata sposina nella famiglia del marito ,quando le giovani sapevano e dovevano soltanto ubbidire , la dispensa era sotto chiave,si faceva il pane per la settimana e si conservava sulla madia  ( mi raccontano che il suo era  buonissimo anche dopo una settimana)ed il pezzo di gallina era riservato a chi stava male o era incinta .Poi ,finalmente una casa sua ,una piccola attività commerciale col marito ,le due figlie  e il cataclisma irrazionale del fascismo con le persecuzioni,l’olio di ricino ,la tessera annonaria rifiutata dal marito che leggeva comunque “La Rivendicazione” giornale dei socialisti rischiando la pelle ,la fame ,gli zoccoli di legno .la paura ,la paura della ribellione controllata a stento,lo sfollamento alla “cava”,dove arrivavano le retroguardie dell’esercito tedesco composte perlopiù da giovanissimi che le facevano pena ed ai quali cucì anche cappotti  con la stoffa delle coperte militari. Mi racconta sempre della notte nella quale al buio ,illuminati soltanto dalle civette che perlustravano, hanno perso nei fossetti la bimba di pochi mesi di una cugina ,la grande angoscia ed il sollievo nell’accorgersi che lei aveva dormito beatamente fino al ritrovamento,sana e salva. Poi il dopoguerra ,l'angoscia per qualche cattivo affare,una grande  casa venduta per due sacchi di sale.Poi la grande tragedia personale della sua vita. Lei, precocemente vedova,nel prosieguo della sua lunga esistenza trascorsa sopratutto  ad aiutare figlie e nipoti .E’ una tosta mia nonna ,essenziale ,senza fronzoli,rigorosa ,testa dura ,poco propensa a quelle che lei liquida scrollando la testa come “stupidaggini”,che poi quando non te lo aspetti ,lascia esplodere la sua risata fragorosa  sostenuta sempre da una  bella dentatura .Oggi ha compiuto 100 anni,sono stata a trovarla ,era un po’ frastornata dai tanti fiori che le sono arrivati ,dalle persone che si sono ricordate di lei ,dalle rose rosse della sindaca.Non si era fatta mancare la lettura del giornale e bofonchiava contro "quei farabutti venduti"di dini e mastella ,reclamando il suo voto.Stava bene ,era sorridente ,arrossata dal fuoco .

Le ho detto :”Sai nonna che sei nata lo stesso anno di Simone De Beauvoir e Cesare Pavese ?”

”Sono vivi ?”

”No ,nonna ormai è da molto che non ci sono più”

”E si ,c’è un sacco di gente che è morta giovane

 
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Adieu

Post n°1650 pubblicato il 28 Gennaio 2010 da ossimora
 

  Dunque Salinger è morto .

Vabbè...non che l'abbia soffocato  la balia ,aveva i suoi bei 91 anni e da un sacco d'anni era scappato in un posto tranquillo godendosi i benefici dei 60 milioni di copie vendute del suo unico romanzo IL Giovane Holden,senza scrivere più una riga ,eppure quando ho sentito la notizia , ho avuto un sussulto e sono andata  cercarmi   il libro. 

Un libro culto per tantissima gente ,un classico della letteratura americana . Una storia semplice ,di un ragazzo che scappa dall'adultità ,come molti.Lui un maestro schivo.

Anche nei blog capita di leggere diversi  salingeriani.(con Baricco , a parte Baricco , oltre Baricco  )

 Io quando lo lessi la prima volta  non rimasi fulminata anzi ,non nego un pò di delusione .

Poi l'ho visto fra le mani di mia figlia ;l'ho riletto ,mi è piaciuto di più.

Non mi interrogo più di tanto su sta cosa ,mi va bene di avere avuto e/o avere un'adolescenza tardiva.Lo rileggerò.

                     §

                                                   È buffo. Basta che diciate qualcosa che nessuno capisce e fate fare agli altri tutto quello che volete.

Eccezionale. Se c'è una parola che odio è eccezionale. È talmente fasulla. (capitolo XV)

Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quel che segue vorresti che l'autore fosse tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira.Non succede spesso però (capitolo III)

 
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RITI NON TRITI

Post n°1649 pubblicato il 27 Gennaio 2010 da ossimora
 

§

Teresa Vergalli

classe 1927 Partigiana - combattente

Perchè il giorno della memoria  oggi

       (autoritratto allo specchio con la rolleiflex @Teresa Vergalli)

A cosa serve la memoria? A non dimenticare le chiavi di casa, come dice Ascanio Celestini, ma anche a comprendere il presente ammaestrati dal passato.

Io vorrei che la memoria ci servisse da guida per il futuro. Se ci scottiamo al ferro da stiro impariamo a non toccarlo. Il dolore patito ci insegna a evitarlo per il futuro.

Perchè non avviene altrettanto per la storia? La memoria dei dolori di una guerra dovrebbe insegnare all’umanità ad evitare in tutti i modi che quella tragedia si ripeta.
E’ sempre questo che cerco di dire ai ragazzi delle scuole quando li incontro per i loro programmi di approfondimento.

In questa “giornata della memoria” ricordiamo innanzitutto il genocidio degli ebrei, perchè a loro si è pensato quando si è deciso di istituirla. Eppure se ne vogliamo trarre l’insegnamento necessario, non si può fare a meno di allargare lo sguardo alle troppe tragedie analoghe che hanno oscurato tanta parte del secolo passato. Ed anche all’oggi.

Sembra incredibile la dimenticanza. Chi si è ricordato più dello sterminio degli armeni? Hitler pensava proprio che, dopo lui vincitore, la memoria dei campi di sterminio sarebbe caduta nello stesso oblio.
Le tappe della guerra razziale nazifascista sono fatte di tante “stazioni”, una vera via crucis della storia. Si inizia con lo sterminio dei disabili o presunti pazzi, poi degli omosessuali e degli zingari. Da subito e sempre c’è l’annientamento anche fisico dei dissidenti politici. Per gli ebrei e per gli omosessuali l’odio razziale dei nazisti e dei fascisti ha trovato purtroppo forza maggiore perchè si è innestato su pregiudizi e rancori antichi, ancor oggi duri a morire.

Che l’insegnamento non sia arrivato ai popoli è dimostrato dalle tragedie che in tutto il mondo sono avvenute ancora dopo il 1945. Pensiamo ai Balcani, all’Africa, all’Asia e a tutto ciò che ci viene taciuto.
Tanta smemoratezza ha precisi colpevoli. Colpe politiche e culturali.I governi o i tiranni che compiono delitti di massa dopo, da vincitori, cancellano la memoria di ciò che è stato, scrivono la storia a loro modo, hanno il potere di far dimenticare. Anche le vittime hanno quasi sempre la voglia di dimenticare e le non vittime si scansano, non vogliono essere coinvolte nemmeno nel racconto dei dolori altrui. Il doloroso pudore delle vittime aiuta i colpevoli a sottrarsi al giudizio. Il fastidio di quelli che “uffa che barba questi ebrei, uffa che barba questi partigiani” sono di fatto complici dei vari armadi della vergogna.

Per questo mi sembra tanto più meritevole lo sforzo dei testimoni e degli studiosi per salvare e trasmettere la memoria. Guardiamoci tutti dal pensare che questa giornata sia un rituale momento di retorica. Facciamone una preziosa occasione di consapevolezza. La libertà e la democrazia che, almeno per noi fortunati, è scaturita da quella tragedia, ci consentono di evitare il pericolo della dimenticanza.Proprio dalla libertà e dalla democrazia ci deve venire l’insegnamento per salvarci da quella gigantesca scottatura che è molto più profonda del banale casalingo ferro da stiro.

 

 

 
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al lavoro a 15 anni.

Post n°1648 pubblicato il 26 Gennaio 2010 da ossimora
 

 

Questa settimana sarà votato in Aula, il collegato lavoro alla Finanziaria, un provvedimento complesso di 59 articoli che interviene su molti temi del lavoro e della formazione riportando indietro le lancette dei diritti acquisiti.

Tra gli altri, segnalo una questione particolarmente grave che riguarda la decisione di far assolvere l'obbligo d'istruzione in apprendistato.

E' vero che sono quasi 130 mila i giovani in Italia al di sotto dei sedici anni che non frequentano né la scuola, né la formazione professionale, né si trovano in condizione lavorativa. Una piaga sociale che il paese stenta a superare ma, come è dimostrato in questi ultimi sei anni, dopo l'avvio della sperimentazione dei percorsi triennali di formazione professionale che dal 2006 concorrono anche all'assolvimento dell'obbligo, al crescere dell'offerta formativa si è andata fortemente contraendo la platea dei giovani in dispersione. Oggi sono quasi 150 mila i giovani che assolvono all'obbligo attraverso la formazione professionale, quintuplicando l'utenza che nel 2003 era di soli 30 mila ragazzi.

Nelle regioni in cui si è maggiormente investito in formazione e si è strutturato un sistema stabile e qualificato i risultati di forte contrazione della dispersione sono arrivati.

La strada giusta è quindi aumentare l'offerta formativa. Tuttavia, il governo sta facendo l'esatto contrario: ha tagliato sia nel 2009, sia nella Finanziaria del 2010, 40 milioni di euro di trasferimenti alle regioni per la realizzazione dei percorsi di assolvimento dell'obbligo nella formazione professionale riducendo di oltre il 16% lo stanziamento erogato. Da un lato viene evocato il problema della dispersione, dall'altro si sta facendo di tutto per ampliarlo.
Dal punto di vista dei contenuti formativi il provvedimento presenta non minori contraddizioni. Innalzare i saperi e le competenze dei giovani in modo da costruire solide basi professionali per il loro futuro lavorativo è una sfida particolarmente impegnativa per l'Italia visti i bassi livelli di apprendimento che vengono di anno in anno registrati dall'Ocse- Pisa. L'elevazione dell'obbligo di istruzione e l'allargamento alla formazione professionale degli strumenti per conseguirlo non sono stati meri provvedimenti burocratici, ma la via concreta per innalzare i saperi e le competenze (come specificato dal decreto ministeriale 139/2007) linguistiche, logico- matematiche, tecnico-scientifiche, storico-sociali, cercando di mettere tutti i giovani nella condizione di affrontare con adeguatezza le sfide poste dalla globalizzazione dei mercati e dall'economia della conoscenza.
È difficile immaginare che le imprese, in genere di piccole e piccolissime dimensioni, che operano con contratti di apprendistato possano dotarsi di una organizzazione, una progettualità formativa e figure professionali per assolvere a questo compito. Tanto più, sembra sbagliato immaginare che questa sia la strada adeguata per migliorare le competenze se si guarda a come oggi la stessa piccola impresa sta svolgendo il proprio compito formativo. Le statistiche ci dicono, infatti, che solo il 17% delle imprese che attivano contratti di apprendistato svolgono la formazione standard che è costitutivamente prevista per questi contratti; si tratta nella maggior parte dei casi di 120 ore in affiancamento con un tutor. Se una piccolissima parte di imprese oggi assolvono al loro compito formativo standard come si può immaginare che possano far apprendere quei saperi e competenze che la legge indica per i percorsi dell'obbligo? Il rischio è che si butti all'aria ogni standard di apprendimento codificato e si assuma un apprendimento addestrativo tipico di ogni attività lavorativa semplice (perché di queste si tratta in riferimento ai giovani di questa età) come elemento di riferimento, ignorando che nella società della mobilità del lavoro queste forme di conoscenza sono assolutamente inadeguate anche in ragione del fatto che rendono difficoltoso ogni possibile accesso alla formazione continua per insufficienti requisiti di base.
Infine, c'è un problema giuridico.
In Italia nel dicembre 2006 è stato innalzato l'obbligo scolastico a 16 anni e, contestualmente, alla stessa età l'ingresso al lavoro. Infatti, nell'emendamento approvato, non ci si preoccupa di verificare il conflitto di norme che si viene a creare, non abrogando o modificando quanto previsto dal comma 622 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, legge finanziaria 2007, nel quale si innalza l'obbligo d'istruzione a 16 anni e si prevede che l'età per l'accesso al lavoro sia contestualmente elevato a 16 anni.
Infatti, la natura di contratto di apprendistato a causa mista, in quanto prevede l'alternanza lavoro-formazione, non può essere scambiata con il diritto all'istruzione e questo sostanzialmente per due motivi.
Il primo, se è pur vero che la formazione nel contratto di apprendistato costituisce un elemento essenziale dello stessa, non preclude e anzi non si sostituisce all'adempimento dell'obbligo formativo. In secondo luogo l'istruzione è un diritto al quale si accede gratuitamente, realizzando il principio costituzionale di cui all'articolo 34, mentre, il contratto di apprendistato, prevede una retribuzione per il giovane apprendista, che è esclusa per chi adempie all'obbligo scolastico, perché, pur ammettendone lo scopo peculiare, l'apprendista svolge un vero e proprio lavoro, al contrario dello studente.
Insomma una norma astratta, pasticciata e inefficace, che deve essere radicalmente modificata.

Da una newsletter di Donella Mattesini

 
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Tetragona ma solo per Tremonti

Post n°1647 pubblicato il 24 Gennaio 2010 da ossimora
 

 

La tetragona Gelmini si è sposata ,nel cuore della notte  col suo bel pancino di gravida e con un signore divorziato.Benone .Tutto regolare. Ogni giorno di cose simili ne capitano a bizzeffe e non c’è  ovviamente problema ,ognuno fa ciò che vuole nella/della  sua vita privata ,ci mancherebbe .

Secondo me però questo comportamento ,  sommato all’alzata di scudi ,tutta pro  vaticano,contro la famosa sentenza sul crocefisso , assieme alle classi ponte , alla schedatura dei ragazzi stranieri , al voto di condotta usato come una mannaia , ai tagli che vanno a penalizzare soprattutto le classi sociali più deboli ed i portatori d’handicap   ed ultima e non meno devastante l’incivilissima trovata dell’abbassamento dell’obbligo scolastico a 15 anni … poco ,pochissimo hanno a che fare con ciò che mi insegnarono un giorno essere il nucleo normativo ed etico dell’uomo in croce ed i suoi adepti.

Nel suo caso però (come in quello del papalino , suoceroso,  Pierferdi etc etc etc , la lista in verità è lunghissima …soprattutto fra i family day…) sta cosa suscita qualche riflessione :

mi sembra evidente  che la connessione fra ciò che alcuni fanno e quello che dicono è assolutamente in disuso anzi le doppie morali , i doppi codici ,quello comportamentale e quello chiacchierato vanno per la maggiore è un dato incontrovertibile .Io continuo a rimanere basita quando vedo discrasie troppo plateali che e francamente la stima per chi ne è interprete è bassissima( Nel caso di questa demolitrice della scuola pubblica è un centinaio di metri sotto terra.)e non mi sognerei mai di definirla “una furba”come spesso si sente,tanto più che i "furbi",in quel senso, mi stanno sugli zebedei.

 

 
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risvegli

Post n°1646 pubblicato il 23 Gennaio 2010 da ossimora
 

 

 
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sradicamenti

Post n°1645 pubblicato il 22 Gennaio 2010 da ossimora
 

 

Dunque tutto è andato come previsto ;il giudice Tosti non vestirà più la toga .

Espulso dalla magistratura per la sua determinazione nel definire non corretta l’esposizione del crocefisso nei luoghi pubblici in genere e nelle aule di tribunale in particolare .

La sentenza era prevedibile ;se l’avessero assolto avrebbero dovuto ammettere la serietà delle sue richieste e cambiare le norme ;quindi meglio un capro espiatorio che serve a due cose ,ribadire la forza del potere religioso e far passare la voglia ad altri che vogliano esprimere certi  simili aneliti .

Mi piace ricordare che ad esempio la Francia ha rimosso dagli uffici i simboli di appartenenze religiose a fine Ottocento.

Mi frantumano le palle coloro che parlano di radici cristiane ,le mie radici (ammesso che sia un essere non vivente dotato di radici.cosa sulla quale ho sempre maggiori e seri dubbi) sono etrusche…latine ..pagane..e tanto altro e non c’è bisogno di spiatterlarle urbi et orbi nè tanto meno di imporne la visione ad altri .

Penso tutto il male possibile di questo atteggiamento integralista  degli strenui difensori del crocefisso, credo che chi la sua fede la costudisce  e la vive nel suo privato ,magari anche circondandosi di icone varie …ma a casa sua …non abbia bisogno , anzi ne abbia disgusto , di chi impone agli altri l’immagine del suo credo con un’arroganza sostenuta da poteri forti.

Spero che Tosti  sia assunto al Tribunale per i Diritti umani come sembra , ha avuto il merito comunque .di scalfire anche in questo lontanissimo,abbandonato paese ,cose date per scontate senza il minimo rispetto per chi non ci si riconosce .

 
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Incandescenza

Post n°1644 pubblicato il 21 Gennaio 2010 da ossimora
 

GIORNI IN BIANCO

In questi giorni,mi levo con le betulle

e sulla via ravvio le ciocche di frumento

Davanti a uno specchio di ghiaccio.

 

Amalgamato al mio respiro

sfiocca il latte:

così di buon ora ho facile schiuma.

E dove il vetro appanno con l'alito

appare ,dipinto da un dito infantile,

ancora il tuo nome:innocenza!

Dopo tanto tempo.

 

In questi giorni,non mi duole

di saper dimenticare

e di essere costretta a ricordare.

Amo .

Fino all'incandescenza io amo.

Ingeborg Bachmann

 
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Sondaggi

Post n°1643 pubblicato il 20 Gennaio 2010 da ossimora
 
Tag: Lunario

 

Dando un’occhiata alle rilevazioni statistiche dell’IPR Marketing , riguardanti gli umori degli elettori non mi stupisco né della sostanziale tenuta del pdl né della flessione del troppo flessibile pd ; tutto regolare, ci sta già a naso . Sfugge un pò il ruolo della Lega a mio avviso sempre più determinante.

Il fatto però  che il 56% del campione interrogato dichiara che ha POCA o NESSUNA fiducia sull’attuale governo apre un problema non da poco .Che fare ?

Dunque il pd non convince ed i motivi sono tanti e concreti , a sinistra del pd c’è il vuoto zen ,tanto che se continua la parcellizzazione prevederei alle politiche un numero paradossale di neo formazioni le più svariate , l’idv fa da cassa di risonanza ad indignazioni legittime ma troppo individualistiche (…noi…dell’idv , recita ad ogni parola il buon Tonino), l’udc è lì a proporre lo stock di interessi porporati e palazzinari .

Non c’è speranza , direi quindi , non per il momento e chissà per quanto tempo ancora ; tutti coloro che fanno parte di quel 56% saranno costretti a sorbirsi sto gruppetto di potere che proprio in questi giorni celebra a gran voce  il  proprio padre putativo  che reati a parte (cosa per la quale ancora una volta i giornali europei ci osservano schernendoci), ha regalato al nostro paese la triplicazione del debito pubblico.

Vedere i miracolati Cicchitto , Frattini , Brunetta ,De Michelis…etc etc etc …in pellegrinaggio in Tunisia ,ascoltare i poco eleganti figli del garofanaio , in questi giorni è devastante e plateale e se è comprensibilissimo, almeno  per chi conosce un minimo la storia politica del Presidentedelconsilvio , una simile operazione di riscrittura della storia , non oso però  pensare che idea si possa fare un diciottenne .

Osservando poi il trittico di gradimento dei ministri del governo troviamo al top Sacconi , Brunetta ,Maroni ; due ex socialisti ed un leghista razzista  e sassofonista.

Sono basita.Come è possibile ?(… non che il resto   sia migliore va beh…)

 Io quando penso al De Michelisiano ,Sacconi , rammento le sue parole disgustose  su Beppino Englaro ed i suoi conflitti d’interesse in campo sanitario .

 Su Brunetta , il suo continuo furbetto ,vomitevolino cavalcare le peggiori pulsioni populiste ha raggiunto il massimo in questi giorni con l’uscita sui “bamboccioni “che debbono andare fuori di casa a diciotto anni.Sto beota …ha detto che era una battuta …dopo però …considerando che chi ha un dottorato di ricerca all’università ( già ben oltre i diciotto anni) guadagna 1000 euro, meglio tacere…va.

 Su Maroni ,dopo Rosarno e dopo le sue litanie su quanto fa questo governo contro le mafie ,penso il peggio possibile , il pedemontano è razzista e su questo non ci piove , è attaccato alla poltrona di Roma ladrona come una patella,(come Bossi che sistema il figlio in Regione Lombardia ) e di certo è preferibile ascoltare Saviano se si vuole capire qualcosa di ndrine , cosche e vera lotta alle mafie profonde.

 
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mattina

Post n°1642 pubblicato il 18 Gennaio 2010 da ossimora
 

Qualcuno scrisse in un blog che è il blog stesso che ti prende la mano ; tu ti lasci guidare dal mezzo e scrivi ,cerchi immagini , suoni , link , in una specie di automatismo che sarei tentata di chiamare brian storming ma che succube della lingua italiana  e delle sue tante  possibilità , preferisco definire …spirale irrazionale autogenerantesi .

Il mio è un blog datato ed anche se per un anno ci scrivevo pochissimo poi ho iniziato a curarlo con una discreta sistematicità per divertimento in primis poi pian piano anche per amicizia e pienezza . Se lo risfoglio a ritroso mi tornano in mente i vari  periodi di questi anni .

La rielaborazione di quelle che non oso definire poesie ;qualche miniracconto …Ester , recensioni ,cose viste e sentite,attualità su tutto la vita diciamo “politica”( mi fa un po’ ridere definire politica quella che c’è in Italia ,la politica è nobiltà ,è lavorare per il bene comune e da noi prima ci sono tutte le famose conventicole …poi semmai briciole permettendo ,il bene comune);in questo senso quasi ogni giorno mi ripeto che oltre a non guardare più la televisione (mai singolare è stato più adatto nonostante i vari nomi della stessa rete)vorrei piantarla anche di leggere giornali ,riviste , blog importanti ,ma  me lo ripeto e  poi non riesco a farlo.

 Se deve accadere accadrà  ma detesto in realtà non sapere che combinano in giro , e del resto sono già abbastanza fuori schemi e perennemente fuori dai tempi canonici per  non tenermi  almeno qualche ancoraggio alla realtà .

 
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no grazie

Post n°1641 pubblicato il 17 Gennaio 2010 da ossimora
 

 

Giusto e sano saperlo anche prima delle elezioni regionali dove si intendono costruire le

nuove antiche

centrali nucleari ,visto anche che

 non si sa ancora che fine farebbero le scorie no...

(ancora...Saluggia, Borgo Marengo, Trino Vercellese, Borgo Sabotino )?

Cota in fuga

Bonino :no deciso

 
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eversione suina

Post n°1640 pubblicato il 16 Gennaio 2010 da ossimora
 

 

 

Il j'accuse del responsabile sanità del Consiglio d'Europa

L’H1N1?

Una truffa colossale

L'influenza A, le cui conseguenze per settimane hanno tenuto in allarme milioni di persone, in realtà era una "falsa pandemia" orchestrata dalle case farmaceutiche pronte a fare miliardi di euro con la vendita del vaccino: l'accusa arriva da Wolfang Wodarg, il presidente tedesco della commissione Sanità del Consiglio d'Europa.

Wodarg ha anche accusato esplicitamente le industrie farmaceutiche di aver influenzato la decisione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità di dichiarare la pandemia. Pesante il j'accuse di Wodarg, ex membro dell'Spd, medico ed epidemiologo, secondo cui le multinazionali del farmaco hanno accumulato "enormi guadagni" senza alcun rischio finanziario, mentre i governi di tutto il mondo prosciugavano i magri bilanci sanitari spendendo milioni nell'acquisto di vaccini contro un'infezione che in realtà era poco aggressiva.

Wodarg ha fatto approvare una risoluzione nel Consiglio d'Europa che chiede un'inchiesta sul ruolo delle case farmaceutiche; e sulla questione il Consiglio d'Europa terrà un dibattito a fine mese. La denuncia, riportata con grande evidenza dal
Daily Mail, arriva qualche giorno dopo quella secondo cui i governi di mezzo mondo stanno cercando di sbarazzarsi delle milioni di dosi di vaccino, ordinate all'apice della crisi. Il Mail ricorda che, in Gran Bretagna, il ministero della salute aveva previsto 65.000 decessi, creato una linea-verde e un sito web per dare consigli, sospeso la regola che vieta di vendere anti-virali senza prescrizione medica; furono allertati gli obitori e persino l'esercito, che doveva essere pronto a entrare in campo qualora si fossero verificati tumulti tra la popolazione a caccia dei farmaci.

Secondo Wodarg, il caso dell'influenza suina è stato "uno dei più grandi scandali sanitari" del secolo. Le maggiori aziende farmaceutiche, secondo Wodarg, sono riuscite a piazzare "i propri uomini" negli "ingranaggi" dell'Oms e di altre influenti organizzazioni; e in tal modo potrebbero aver persino convinto l'organizzazione Onu ad ammorbidire la definizione di pandemia, il che poi portò, nel giugno scorso, alla dichiarazione di pandemia in tutto il mondo.

"Per promuovere i loro farmaci brevettati e i vaccini contro l'influenza, le case farmaceutiche hanno influenzato scienziati e organismi ufficiali, competenti in materia sanitaria, e così allarmato i governi di tutto il mondo: li hanno spinti a sperperare le ristrette risorse finanziari per strategie di vaccinazione inefficaci e hanno esposto inutilmente milioni di persone al rischio di effetti collaterali sconosciuti per vaccini non sufficientemente testati".

Wodarg non fa alcun nome esplicito di persona in conflitto di interessi; ma lo scorso anno il Daily Mail aveva rivelato che Sir Roy Anderson, uno scienziato consulente del governo britannico sull'influenza suina, fa parte del consiglio d'amministrazione della GlaxoSmithKline. L'azienda farmaceutica, che produce antinfluenzali e vaccini, ha immediatamente replicato alle accuse, definendole "sbagliate e infondate".

 
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Anniversari

Post n°1639 pubblicato il 13 Gennaio 2010 da ossimora
 

A Cinquanta anni dalla morte

 Donne di ieri donne di oggi - Dal diario     di Sibilla Aleramo tutti gli articoli dell'autore

 

Giovani amiche, intellettuali, oppur casalinghe, o anche operaie (e perfino contadine come la brava emiliana N.N. che si fermò mesi fa a Roma per conoscermi di persona, qualche ora, reduce da Napoli con una medaglia vinta ad un concorso ove aveva recitato una mia poesia) molte giovani amiche, dicevo, mi chiedono spesso: «Tu, che ci hai tanto preceduto, tu che nel tuo romanzo Una donna, son cinquant’anni, vero? hai alzato il primo grido per la nostra indipendenza e per la nostra dignità, in pagine che ci sembrano scritte oggi, tu, che ne pensi di noi? E io... nessun compenso nella mia lunga vita m’è giunto mai più alto e commovente. Donne di oggi. Diverse da quelle della mia giovinezza? Certo sì, dalle intellettuali e dalle borghesi d’allora, italiane che mi furono in gran parte ostili o finsero d’ignorarmi e n’ebbi profonda malinconia. Le altre, le massaie, le operaie, le agricole non immaginavano neppure di poter organizzarsi, di poter difendersi. Esisteva qualche grande semplare maggiore a me anche d’età, che mi sostenne e che non ho mai dimenticato, Alessandrina Ravizza sopra ogni altra che fu la fondatrice dell’Università Popolare amata come una mamma, e il suo ritratto è qua sul mio tavolo; Anna Kuliscioff, Linga Malnasi, fra le artiste la D. e, la Serao, la Deledda. Ma ecco, la differenza d’oggi è soprattutto questa, che le donne che lavorano non si sentono più sole, sanno di esser tante e d’essere una forza. E non soltanto le cosiddette lavoratrici del braccio, ma anche quelle del mondo culturale, anche se non tutte lo dichiarano. Deputate, giornaliste, medichesse, avvocatesse, pittrici, maestre elementari, libere docenti di tendenze sociali diverse, persone fra loro avversarie, eppure, eppure hanno quasi tutte, ben nitido o nel subcosciente, il senso di appartenere ad una esercito nuovissimo, insignite di una nobiltà che le antenate mai supposero.

Una nobiltà collettiva, ecco, e che nello stesso tempo distingue quell’esercito da quello maschile, inconfondibilmente. Queste donne manifestano il loro valore, la loro spiritualità in quanto donne, in modo che non era mai stato possibile sinché la specie femminea veniva considerata solo per i suoi attributi - e i suoi meriti - di moglie di madre, in nulla partecipe, in nulla responsabile, di quel che il mondo virile creava. Le donne, oggi concorrono nella creazione del mondo nuovo, della nuova società: e vi concorrono con le loro qualità intrinseche, mai manifestate se non nel leggendario matriarcato, chi sa?

Quando io, alcuni anni dopo la pubblicazione di Una donna, scrissi e pubblicai in un giornale letterario alcune pagine intitolate Apologia dello spirito femminile (poi raccolte nel volume Andando e stando e più di recente in Gioie d’occasione) pochi in Italia le rilevarono: vi su solo un critico americano, a me ignoto, ad affermarne l’originalità e l’importanza. In verità - e le mie giovani amiche d’oggi sono certa non mi accuseranno di vanità per questo richiamo - originali e importanti erano, quelle paginette, e il critico d’oltre Oceano diceva nientemeno che le sorelle di tutto il mondo dovevano essermene grate. Perché io affermavo nientemeno che la donna non s’era ancor mai rivelata nella sua vera intima essenza, diversa fondamentalmente da quella maschile (parlavo delle scrittrici ma il discorso poteva avere una estensione più vasta).
Ebbene, la sorte m’ha dato di vivere tanto da vedere profilarsi l’avvento di quella mia remota trepida intuizione.

Due tremende guerre si sono succedute da allora. Una nuova formidabile forma di vita sociale s’è instaurata nella metà quasi del nostro globo, ed anche dove ancora non s’è attuata i sistemi d’esistenza stanno ovunque mutando, e ovunque, ovunque, la donna più ancor dell’uomo sta modificandosi nella sua più profonda essenza, non è forse vero, giovani amiche mie, giovani compagne?

Nella sua più profonda, più segreta essenza la donna va rivelandosi a se stessa, ora che il campo della sua attività ogni di meravigliosamente s’estende. Quanto più ella si sente partecipe e necessaria nel grande lavoro di costruzione della nuova umanità, tanto più il suo spirito coglie le differenze con lo spirito maschile, le avverte d’uguale valore, ma direbbe, più fresche, più pure, sì, e ne prova un tacito stupore, che da al suo sorriso una grazia quasi infantile.
Un sorriso che credo sia avvertito dagli uomini e li sproni ad essere degni per la maggior gloria del tempo che sopraggiunge.

Da l’Unità - 29 luglio 1959

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Rivisitazioni blogghistiche

 
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nessuno mi può giudicare

Post n°1638 pubblicato il 12 Gennaio 2010 da ossimora
 

 "O i giudici decidono nel senso che sostengo io o faccio una dichiarazione a reti unificate per dire che la magistratura è molto peggio della mafia".  

 Ma via, lo sappiamo tutti ormai che la televisione non serve a niente per procacciarsi il consenso ...lo hai ripetuto a sfinimento,ormai ci crediamo ...o no?!!

Ad    Libertatem

Ritorna in battaglia Berlusconi
dopo un’inventata clausura,
mette in campo mille divisioni
per ottenere leggi su misura.

Un grande coro di televisioni
ci tranquillizza e ci rassicura:
«Leggi per tutti, senza distinzioni !
Salvo le differenze di Natura !».

Non ci saranno leggi “ad personam”
ma solo leggi per la Libertà,
e se l’opposizione non ci sta,

s’opponga pure e s’attacchi al tram !
«”Ad Libertatem – spiega l’erudito –
sennò, non mi facevo un partito!»

Vox

 
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ghetto

Post n°1637 pubblicato il 11 Gennaio 2010 da ossimora
 

Gigi Proietti,Lella Costa,Moni Ovadia leggono...

NEI GHETTI D´ITALIA QUESTO NON È UN UOMO

 
La poesia
 
 
 
 
ADRIANO SOFRI

Di nuovo, considerate di nuovo
Se questo è un uomo,
Come un rospo a gennaio,
Che si avvia quando è buio e nebbia
E torna quando è nebbia e buio,
Che stramazza a un ciglio di strada,
Odora di kiwi e arance di Natale,
Conosce tre lingue e non ne parla nessuna,
Che contende ai topi la sua cena,
Che ha due ciabatte di scorta,
Una domanda d´asilo,
Una laurea in ingegneria, una fotografia,
E le nasconde sotto i cartoni,
E dorme sui cartoni della Rognetta,
Sotto un tetto d´amianto,
O senza tetto,
Fa il fuoco con la monnezza,
Che se ne sta al posto suo,
In nessun posto,
E se ne sbuca, dopo il tiro a segno,
“Ha sbagliato!”,
Certo che ha sbagliato,
L´Uomo Nero
Della miseria nera,
Del lavoro nero, e da Milano,
Per l´elemosina di un´attenuante
Scrivono grande: NEGRO,
Scartato da un caporale,
Sputato da un povero cristo locale,
Picchiato dai suoi padroni,
Braccato dai loro cani,
Che invidia i vostri cani,
Che invidia la galera
(Un buon posto per impiccarsi)
Che piscia coi cani,
Che azzanna i cani senza padrone,
Che vive tra un No e un No,
Tra un Comune commissariato per mafia
E un Centro di Ultima Accoglienza,
E quando muore, una colletta
Dei suoi fratelli a un euro all´ora
Lo rimanda oltre il mare, oltre il deserto
Alla sua terra - “A quel paese!”
Meditate che questo è stato,
Che questo è ora,
Che Stato è questo,
Rileggete i vostri saggetti sul Problema
Voi che adottate a distanza
Di sicurezza, in Congo, in Guatemala,
E scrivete al calduccio, né di qua né di là,
Né bontà, roba da Caritas, né
Brutalità, roba da affari interni,
Tiepidi, come una berretta da notte,
E distogliete gli occhi da questa
Che non è una donna
Da questo che non è un uomo
Che non ha una donna
E i figli, se ha figli, sono distanti,
E pregate di nuovo che i vostri nati
Non torcano il viso da voi.

 

EGALITE'

 
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Paul Eluard

Post n°1636 pubblicato il 10 Gennaio 2010 da ossimora
 




La curva dei tuoi occhi fa il giro del mio cuore,
girotondo di danza e di dolcezza,
aureola del tempo, culla notturna e sicura,
i tuoi occhi non m’han sempre veduto
io non so tutto quello che ho vissuto.

Foglie di luce e schiuma di rugiada,
canne del vento, sorrisi odorati,
ali che rischiarano il mondo,
navi di cielo cariche e di mare,
sorgenti dei colori, a caccia d’ogni suono.

Profumi schiusi da una covata d’aurore
che giace ancora sulla paglia degli astri,
come il giorno deriva da innocenza
intero il mondo dai tuoi occhi puri
e il mio sangue fluisce in quegli sguardi.


Traduzione di Piero Bigongiari


Aa.Vv., Nuove poesie d’amore
a cura di Angela Urbano
Crocetti Editore 2010

Novità - In libreria a inizio Febbraio

 
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la ...la ...La/riana

Post n°1635 pubblicato il 09 Gennaio 2010 da ossimora
 

La  contabile Gelmini … se non fosse incomprensibilmente tetragona ed ottusa ,se non fosse che è certamente  super pagata a spese nostre , se non fosse che sta massacrando la scuola pubblica anche e soprattutto in quei segmenti che erano fiore all’occhiello ,  prima della sua mannaia ,  mi farebbe quasi (quasi …ho detto quasi) pena …invece mi fa incazzare parecchio e il fatto che sia soltanto un’esecutrice obbediente dei dictat di Tremonti e della Lega in genere , non l’assolve certo dalla sua  colpevole ignavia da serva /padrona.

Esaltante  la rivoluzione copernicana del grembiulino ( bleath triplo),la stupefacente trovata del ritorno al “voto” numerico e  tutte la altre  insipide minuzie  da due lirette con le quali si copre l’unica verità quella dei tagli ,tagli ,tagli ,tagli , tagli ad oltranza , tagli su tutto ma soprattutto sul futuro dei ragazzi che se vogliono sperare di essere trattati in maniera decente,  specie se ricercatori ,non possono che andarsene altrove.

E’ interessante il concetto di “integrazione” che la lariana  ha proposto oggi sulla scia emotiva  delle esternazioni colpevoli  dal ghetto do  Rosarno , dell’altro ometto pregiudicato ,il ministro dell’interno .

Dunque non si potrà andare oltre il 30% della presenza di alunni stranieri nelle classi .

Che vuol dire?

Non credo che sia una decisione da poter prendere a suon di numeri  percentuali ,dipende piuttosto dal luogo dove la scuola è posizionata ,ci sono zone dove la presenza straniera è ben sopra il 30% per questioni logistiche ,  legate al territorio ed al lavoro dei genitori ,allora se per esempio a Roccacannuccia c’è un numero altissimo di Macedoni che si occupano di pastorizia , i ragazzi dove li mandiamo a 200 km…per non superare il 30%???

E poi ,cosa si intende con alunni stranieri?

La stragrande maggioranza dei bambini "stranieri"è di seconda generazione quindi al più è bilingue e in moltissimi casi non presenta alcun problema nè linguistico ,lessicale nè di integrazione

Si riparla delle “Classi ponte “del piccolo Cota ;unico esempio mondiale di classi plurilingue (straniere) senza la presenza degli studenti della lingua da imparare ,un’abominio.

 Che minchiazza significa  questa trovata geniale , nella pratica sarà il solito  nulla di fatto ma intanto alla ricevitoria del lotto ,al bar e sull’autobus un sacco di brava  gente assente (nei due sensi),convinta che questi paradossali tentativi di fermare il mescolamento del mondo siano realistici, auspicabili e ben fatti.

La motivazione poi è il massimo …

”Serve per favorire l’integrazione” . Ma ci faccia il piacere ,ci faccia!

 
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herta muller

Post n°1634 pubblicato il 08 Gennaio 2010 da ossimora
 

Il primo libro dell’anno,letto in un soffio, è un sottile Sellerio Blu , della collana “La memoria “,si intitola

“Lo sguardo estraneo ”ed è del premio Nobel 2009 Herta Muller .

Poche pagine intense precedute da una tensiva , empatica prefazione di Adriano Sofri.

Lo “sguardo estraneo”,condizione di chi ha vissuto ed abitato ,di chi abita forse  per sempre,  storie di persecuzione ,di separatezza .La separazione ,lo sguardo estraneo è la presa di coscienza di una condizione ed il tentativo di definirla /raccontarla non una condizione letteraria ma una lacerazione dello spirito.

 

  • Perché non era possibile smettere di osservarsi mentre stava succedendo qualcosa .Ogni essere umano smette volentieri di osservarsi.
  • Per me estraneo non è il contrario di noto ,è il contrario di familiare .Ciò che è ignoto non deve essere necessariamente estraneo ma può diventarlo ciò che è noto.
  • Considerare lo sguardo estraneo le conseguenza di un ambiente estraneo  è tanto più assurdo in quanto è vero il contrario ,esso deriva dalle cose familiari  dalle quali ci viene solo l’ovvietà. Sentirsi in accordo con le cose è prezioso perché ci lascia vivere .La si chiama ovvietà .Essa esiste soltanto finchè non la si percepisce .Credo che l’ovvietà è quanto di più rilassante ;ci mantiene a distanza da noi stessi.
  • La continua percezione di sé ha qualcosa di incestuoso con la realtà circostante e di adultero con la propria persona .
  • I nervi sovraeccitati ce li si sente in corpo ,alla lettera ,come dei filamenti e non li i può strappare via .Ci si stanca di sé stessi e bisogna amarsi

 
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ri/partenze

Post n°1633 pubblicato il 07 Gennaio 2010 da ossimora
 
Tag: Di me

Ultima fatica delle meritate vacanze , lo svolazzamento nei cieli con l’amata scopa …(davvero potente guardare dall’alto… il “fiume caro ai destini di Roma “diventato enorme e rumoroso) questo si  è un vero capo d’anno!

 Oggi è il vero riprincipiare  , si riparte con le cose da fare e considerato qualche progetto di cambiamento o di aggiustamento quello che normalmente si delega al primo giorno dell’anno solare è spostato in avanti , almeno per me .

Intanto una cosa ormai impellente su cui lavorare è quella di non fare / pensare quindici cose per volta ,debbo rassegnarmi e darmi una sana regolata ; non posso pretendere di fare le cose materiali della vita quotidiana ,quelle che non mi piacciono per niente, in un nano secondo  , cercando di eliminarle al volo ; i risultati sono spesso devastanti e alla fine il tempo per effettuarle risulta doppio.

Debbo esercitarmi, organizzare  un training di pragmatismo , programmazione ,dare sempre lo stesso posto alle cose …pensare piano e FARE con calma , non tentando di scorrere avanti e saltare le cose sgradite …tanto non ci riesco ,ormai lo so , debbo rassegnarmi e magari chissà cominciare anche ad usare gli odiati orologi …

 
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Brunettate

Post n°1632 pubblicato il 03 Gennaio 2010 da ossimora
 

Nella situazione legiferativa italiana è tutto un gioco di specchi .

Alcune cose si vedono ,altre si intravedono e/o si intuiscono  ,alcune sono sommerse , un selezionato numero deve risuonare a dismisura fino a colmare le platee e l’audience .

Adesso poi c’è tutto il blocco dei provvedimenti impopolari che resteranno congelati fino a dopo le regionali .

 Sempre più impervio orientarsi , sempre più le cose da leggere per aver almeno  un minimo di chiarezza.

A scuola quest’anno è  arrivata la circolare 30-10-2008 n.169  della ministra Gelmini ,nella quale si promuove ,argomentando ampiamente ,lo studio della nuova disciplina: “Cittadinanza e Costituzione” scandendo anche il monte orario da destinare a tale studio nei diversi livelli di scuola e richiedendo per essa la relativa valutazione .Bene. E’ una cosa che ho trovato buona.Non si capisce  però se occorre studiare la Nostra Costituzione o quella che dovrebbe venire.

 E’ di oggi l’esternazione di Brunetta  ,il ministro de noantri che fra un tornello e uno strornello contro i registi ,i teatranti e gli odiati intellettuali , con la solita sua raffinata capacità di argomentare  ed il suo eloquio da bancone da bar  tanto apprezzato da chi della grettezza ha fatto una nuova , prolifica religione ...Bello tronfio come un piccione ha dichiarato ,certamente sentendosi un padre fondatore…che l’articolo UNO nel quale si afferma che L’Italia è una repubblica fondata sul lavoro non significa niente .

Si può certo discutere di tutto è ovvio, si può anche metterci fondata sulla libertà …a patto che non sia soltanto quella di farsi esclusivamente i mazzi e le leggi  proprie (le libertà...)...altrimenti è la costituzione del club del Risiko…  

Sarebbe forse il caso di ricordargli:

1)     certamente questo è un paese che si fonda sul lavoro di tanta gente con la testa e la capacità di fare  anche nonostante chi ha malgovernato  e governa.

2)     tanto di più lo è in periodi come questo nel quale la disoccupazione ed il lavoro malpagato e precario determinano,connotano ,stabiliscono “fondano”  la vita soprattutto delle nuove generazioni  

3)     Ed infine ,cosa storicamente più significativa è considerare  il termine “LAVORO” con la sua etimologia “operar faticando””volgere il desidero ,la volontà “essere artefice e scultore “ del  bene e della costruzione comune di una Nazione.

Questo è quello che  più di tutto ci manca ancora .

Questo è il punto .

 
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