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Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"

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Messaggi di Dicembre 2010

 

Riletture...ANTO/LOGIA natalizia

Post n°1764 pubblicato il 23 Dicembre 2010 da ossimora
 

 

Neri di Bicci  -Pinacoteca di Città di Castello

 

Il mio blog è "datato ":lo uso quindi anche  come un archivio di pensieri,emozioni,cose da rileggere ; un gioco da fare  riguardandosi,  analizzando ovvi e benefici cambiamenti o fissità ineluttabili .

In questa notte di insonne attivismo mi sono messa fra l'altro  a ripercorrere le cose  che ho scritto  via via  sulla festa per eccellenza che stiamo per vivere.

Quest'anno mi sono mala pena accorta che stesse arrivando   ; a scuola meno frenesia ,la neve ha fatto fermare un pò tutto,non male,tutto tranquillo ,nessuno spirito natalizio sfiora le mie personali contrade . 

In giro mi par di vedere un gran profluvio di chicciate per i cosidetti pensierini...da cassonetto ;stanche cineserie che durano ,per fortuna da natale a santo stefano ,orribilia spuntano un pò ovunque anche da vetrine prestigiose arresesi al dovuto ridimensionamento da crisi economica.

Per fortuna che si possono regalare libri e buoni vini,volendo s'intende.

 


DICEMBRE 2005 

Ho percorso due volte la ronde d'ordinanza quotidiana prima di decidere di non imboccare la superstrada ;il solito grigio tunnel metallico nella nebbia ,rapido ed indistinto.

Stamattina alle sette la brina aveva aggredito,elaborandolo ogni spazio ed imboccare la strada pedemontana ,stretta ,curvosa,intima è stato concedersi un sottile piacere.

Solo una decina di chilometri:godibili.

Ai bordi,ogni singola pianta ,ogni accalcata erba rinsecchita scintillava ed emergeva saettante ,riconquistava gli sguardi,dardeggiava nel grigiastro della nebbiolina sottile.

(Spettacolari i cardi spinosi e le sommità dei finocchi selvatici, affollati di goccioline cristalline)

Sono arrivata in un soffio.

Sono contenta che sia finito l'Autunno.

Un bel freddo tosto ,ora,e la luce che pian piano si riappropierà  delle giornate .

DIES NATALIS INVICTI SOLIS.
A questo punto di svolta del Sole che, dopo essere arrivato al punto più basso del suo percorso stagionale torna ad allungare le giornate, gli antichi Romani (ma anche se in modo diverso un po' tutte le altre civiltà del mondo) associarono la festa della nascita del Sole Invitto, del Sole cioè che tornava a illuminare le giornate e scaldare il suolo. Questa festività segnava la fine del ciclo negativo del Sole e l'inizio di un nuovo periodo stagionale. Il nostro odierno Capodanno, che cade molto prossimo al Solstizio, origina appunto da questa festa. Ma non solo; anche il Santo Natale deve la collocazione della sua data proprio a questa ricorrenza. Nel IV secolo Papa Liborio volle sovrapporre alla festa pagana del Sole Invitto la festa cristiana del Natale di Gesù Cristo. Solo successivamente le tre ricorrenze (Natale, Capodanno e Solstizio), nelle vicissitudini delle riforme calendariali e forse anche per esigenze liturgiche, si sono separate. La loro vicinanza però testimonia ancora oggi la loro comune origine.


DICEMBRE 2007

Il mio atteggiamento/sentimento/pensiero nei confronti di questa festa stracomandata ha subito nel corso degli anni svariate modificazioni e metamorfosi profonde.

Ovviamente quando ero bambina lo vivevo canonicamente con grande emozione ed attesa ;mi ricordo in particolare il presepe di mio padre che cominciava un mese prima a raccogliere materiale ,costruiva ,martellava, inchiodava ;laghetti ,fiumi ,casette illuminate, il suo era un vero e proprio diorama ,incastonato in un enorme scatolone,cielo ,montagne , cascate.

Una vera opera d'arte. Si era allenato a lungo  essendo stato prima in seminario e poi ad aiutare le suore di clausura per la loro chiesetta. L'unico presepe che ho amato ,anche se gli ultimi anni gli facevo già gli scherzi,spostavo i personaggi,sequestravo il bambinello ,capovolgevo le pecore...

 Poi la tombola e sempre lui, mio padre che quando leggeva i numeri cambiava le voci,faceva il baritono,il cartone animato ,si inventava battute per il massimo divertimento mio e dei miei cugini.

I regali nascosti ,fra tutto mi ricordo sempre di una volta che volevo due bambole :"i gemmellini",li avevo visti sulle reclame di Topolino a cui ero abbonata e mi piacevano tanto.

 Li scoprii naturalmente dentro ad un armadio(insubordinati si nasce...!?...) e mi accorsi che non erano "quei" gemmellini ,evidentemente i miei ne avevano presi degli altri.

Delusione ;mi sforzai tutto il tempo a tentare di credere che sarebbero cambiati da lì a Natale cosa che naturalmente non accadde, abbattendo il mio già esangue spirito natalizio

Poi l'adolescenza ,il gruppo amicale forte ,fidanzatino incluso ,la fedina a mezzanotte,le feste continue ,le grandi giocate a mercante in fiera,il veglione di capodanno .

Tanta spensieratezza.

C'è stato poi un lungo periodo ,fino alla nascita di mia figlia nel quale non mi accorgevo quasi più delle feste ,erano giornate di grandi dormite ,di nottate con gli amici ,ormai tutti cambiati ,lontanissimi da quelli adolescenziali, musica ,notti lunghe,zero tradizioni ,trasgressione ,grandi chiacchierate ,amicizie con un sacco di gente nuova scappata dalle città verso una vita più bucolica .

Le feste erano tutte  nella possibilità di tirar tardi senza l'assillo dello svegliarsi e magari dormire in qualche cascina in campagna senza orari e senza date.

Poi è nata mia figlia ,con lei/per lei è ricomparso qualche accenno di tradizione ,l'albero ,i giocattoli,la sigaretta ed il bicchiere di vino per babbo natale sul camino .

Adesso che anche lei è grande ,irrimediabilmente eretica e assolutamente refrattaria alla melassa delle tradizioni ce ne reinfischiamo bellamente dello stock natalizio tutti assieme ,ridendocela dell'ansia regalifera che noi dedichiamo alle feste "intime";i compleanni,le date importanti di ognuno e a  quando ci va .

Non c'è quasi nulla adesso  in realtà che mi piace delle feste di fine anno(le luminarie e le luci in genere  si ...mi ricordano il sud , le feste estive nei paesi bianchi e l'origine pagana ,di passaggio delle celebrazioni di fine anno...),più di una volta ho detto che se sparissero sarei anche disposta ad andare a lavorare con gioia.

Dico questo con grande tranquillità però,con grande leggerezza ,c'è stato un periodo nel quale mi irritavo proprio ,mi infastidivano le musichette idiote , i 150 film riproposti ad oltranza ogni anno ritualmente,i babbi natali che ripetono il loro mesto augurio,i dolci tradizionali e quelli personali,le tovaglie e le tavole luccicoimbandite,le ghirlande mortifere,il reiterato scambiarsi gli auguri non si capisce bene perché,l'eccitazione collettiva del capodanno (io che sono una nottambula storica più di una volta mi sono trovata addormentata prima di mezzanotte proprio la notte di capodanno),la neve vera e quella falsa ,i regalini inutili che già a santo stefano si buttano via (...e in primis la litania...l'importante è il pensiero...Sigh!) e via discorrendo,soltanto che fino a qualche anno fa sognavo di scappare via,mi infuriavo ed innervosivo,mordevo ...adesso sono pacificata ,felice ed augurante per coloro che amano il" pacchetto "ma lontana anni luce da esso .

DICEMBRE 2009

La lettura di questo articolo , peraltro mal scritto , farcito di luoghi comuni e di espressioni lise , mal argomentato , mi ha fatto venire in mente delle considerazioni riguardo alla festa dell'imminente Natale.

Considerazioni sulla scuola .

Io per anni ho vissuto l'avvicinarsi di questo periodo con un certo fastidio misto a senso di insensato ,arrivando a dire che avrei rinunciato anche alle vacanze pur di potermi sottrarre allo stock del pacchetto di fine anno.

Poi pian piano mi sono pacificata  , prendendo le cose che mi piacciono ,come l'odore dell'abete,le luci che rischiarano le notti più lunghe dell'anno,una certa oggettistica molto nordica sempre più difficile da scovare (se c'è ancora) in mezzo al 99% di merci per il Natale prodotti per l'occidente , direttamente in Cina ed a Taiwan.

Non c'è dubbio che ai bambini piaccia il Natale ,soprattutto perché rinnovano alla grande  gli straripanti cesti dei giocattoli.

Si eccitano molto a scuola , quando escono i primi addobbi, poi pian piano l'interesse scema e tutto resta lì cristallizzato , in compenso in genere si combina molto meno dal punto di vista didattico e Dicembre in questo senso è assai negativo.

Poi c'è la rinnovata , più o meno latente questione religiosa - identitaria  o quel che ne resta ,di attualità soprattutto grazie a chi brandisce simboli e credi come fossero clave.

Io in questo senso ho le idee abbastanza chiare.

 Lo stato spende una barca di soldi per gli stipendi delle insegnanti di RC ; a loro spetta parlare ,raccontare come è nata questa festa ed i suoi significati per chi ci crede.

In questo modo chi non si avvale dell'insegnamento di RC esce dalla classe avendo diritto ad attività alternative.

Per il resto ,in classe si può ,si deve parlare delle tradizioni laiche del Natale ,del significato di questo periodo dell'anno , delle piante rituali ,le leggende ,dell'arte e della letteratura che da questo hanno avuto origine.

 Il presepe a mio parere andrebbe lasciato nelle tante chiese e nelle case private , come tutti i simboli  forti  , di tutte le religioni ma avendo anche un valore "artistico/sentimentale non mi sembra proprio una cosa tragica se si fa ; agnostici ed atei non se ne curano , cosi' come cinesi ed indiani ,in genere chi  pone problemi sono i Testimoni di Geova ,molto rigidi e spesso pignoli , gli Islamici se ne infischiano  bellamente ed i bambini musulmani che a casa non vivono il Natale non fanno mai problemi di sorta, disegnano dei gran babbi natale poi nei giorni di festa vivono la loro normalità tranquillamente ,nelle loro famiglie , denatalizzate .Del resto ,per loro , pochi giorni fa c'è stata la "grande festa dell'agnello " che ricorda il sacrificio di Abramo e già hanno mangiato coi parenti ,messo i vestiti migliori e ricevuto regali.


 
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innevarsi

Post n°1762 pubblicato il 20 Dicembre 2010 da ossimora
 

La neve mi piace soltanto quando scende,  sopratutto di notte, quando posso appiattirmi col naso al vetro e guardarla roteare e precipitare verso terra in un lieve capogiro, risucchiata dal turbinio dei fiocchi.

Subito dopo è prosaica, mantiene il suo lucore per poco, in qualche anfratto più nascosto, il silenzio che genera ha un chè di claustrofobico evocante odissee siberiane ed isolamenti  fastidiosi e un po' etnoromantici come  nei racconti dell'Appennino quando nei casolari si teneva farina e sale per "svernare" .

Ricordo che da piccola tornavo fradicia e mi rotolavo persino, facevo a pallate, tentavo pupazzi di neve ma già lo sentivo che non era certo il mio elemento e che... rotolarsi nelle sabbie... è tutta un altra musica...

 Non è compatibile con  la vita delle città con le vie e viette  e tanto meno le autostrade .

La vettura, mito indiscusso dell'alta mobilità attuale (deve essere che più ci si muove e più si rimane fermi) ritorna  un grosso pezzo di ferro, un'accozzaglia semi inutilizzabile; stasera ce n'erano diverse abbandonate di traverso accanto alle strade o talmente coperte da spessori che le rendevano strane forme ormai prevalentemente ovoidali.

Le polemiche e le minacce di "class action"nei confronti di autostrade e ferrovie mi sono sembrate abbastanza ridicole, idiote; anche a Londra si è paralizzato l'aereoporto; in Francia e Germania l'anno scorso c'è stato un ingorgo enorme. Capisco che Matteoli debba esserci, adesso più che mai, bello tonico,  a ribadire la sua indignazione e la sua esistenza, proclama più proclama meno... tanto, ma semmai lui e pure le associazioni dei consumatori dovrebbero rivolgersi non tanto a strade e ferrovie ma...  alla neve stessa... al generale inverno e se proprio proprio alla ricerca di   un capro espiatorio da sbattere in prima,  non mi sembrerebbe  malaccio prendersela un po' con  la  mangereccia Protezione civile che non è stata in grado nemmeno di fornire qualche coperta e qualche termos caldo  ai malcapitati viandanti della notte.

 
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