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Whale Song

Post n°906 pubblicato il 20 Luglio 2007 da Vieniviaadesso
 

Gestisci i miei denti con cura, madre gestazionale senza orologi, fa che la notte non stridano levigandosi l'un l'altro, tu che hai composto la parola che diede unicità alla carne, lascia che i miei occhi si impossessino di una fede, che non sia la tua, che non mi costringa a chiedere perdono ogni volta che a oltranza la disubbidirò, e stendi una luce leggera e calma e distante su tutta questa paura. Come il canto di una balena. Covami, e redimi questi mani, sono composto di quattordici abiure e un barattolo di colla, il mio nome è scritto nelle venature di un nocciolo di pesca, il mio cuore ha il dente dell'uovo per uscire dal tuo guscio, rimetti a me le ottanta balene arenate su una costa della Nuova Zelanda, fa che una contrattazione di borsa mi commuova come lo sguardo di sedicimila cuccioli, toglimi la curiosità dagli occhi, allevami e rendimi saturo, e della Via Lattea unisci i puntini, e trai la sagoma di un nuovo animale, che non sia capace d'aggregarsi, che non sappia guardare in alto verso quella casalinga del cielo sofferente d'anemia mediterranea, toglici gli arti, e in una fossa scavata dentro il cranio di un filosofo ammassaci, come una nidiata di serpenti, e lasciaci incapaci di pensare quel tanto che basta per farci capire che pensare non serve, a svelarci o trascendere. Stendi una luce leggera e calma e distante come il canto di una balena, su tutta questa paura e adesso. (Alessandro Ansuini)

L'ho trovata interessante…… una preghiera…… singolare...... copiata ed incollata, che sarà mai……… ogni tanto ci vuole....

 
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almaplaena
almaplaena il 20/07/07 alle 12:30 via WEB
Una preghiera che va oltre il significato estrinseco delle parole. Bisogna leggerla davvero con gli occhi dell'anima...non a tutti viene spontaneo fare quest'operazione. Bacio ;)
 
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