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« Messaggio #308Messaggio #311 »

Post N° 310

Post n°310 pubblicato il 17 Gennaio 2006 da ossimora
 

Veronica  frequentava la scuola elementare in una frazioncina ,una scuola rurale,dall’architettura inconfondibile,con grandi finestre slanciate verso l’alto, molto ravvicinate; di quelle che oggi sono tutte state ristrutturate ed adibite perlopiù ad abitazioni..

Amava molto studiare ,era curiosissima e ricettiva ,entusiasta .

Ogni giorno percorreva a piedi ,scattando agile e veloce, il paio di chilometri che la dividevano dalla scuola ,stringendo e roteando “La busta”di pezza ,artigianale, che sua mamma le aveva cucito per i suoi libri..

Ersilia ,la madre, gestiva ,assieme al marito,un piccolo commercio di granaglie ,uova e pollame ;i tempi erano duri,gli spostamenti difficili ed il tempo poco.

La stoffa nera acquistata per cucire la “divisa “da piccola italiana ,era rimasta in un angolo,ancora solo imbastita .Non c’era stato tempo di rifinirla. L’avrebbe  indossata fra una settimana.

La maestra –ispettrice della GIL ,passò in rassegna le bambine illugubrite dalle  divise ;Veronica era tesa ,si faceva piccola ,tentando di rendersi invisibile,ma non fu certo così ,la virago la riprese aspramente ,incurante delle sue scuse ,le tirò un orecchio con forza tanto da strapparle l’orecchino,tagliandole il lobo e facendola sanguinare.

La piccola tornò a casa umiliata e rabbiosa ma si tenne tutto per sé;nascondendo ai suoi genitori quello che le era successo .Era terrorizzata all’idea di quello che sarebbe potuto capitare se,soprattutto suo padre ,uomo forte e pragmatico,lontano ideologicamente ed emotivamente dalle pagliacciate del regime ,si fosse accorto dell’accaduto ed avesse affrontato l”insegnante”rischiando di incorrere in rappresaglie delle squadracce ed in esiti ancor più imprevedibili.

Mia madre si curò ,piangendo in silenzio e tacque con tutti ma posso garantire che non ha mai più indossato un paio di orecchini né si è mai fidata ,né si fida di chi indossa o fa indossare “divise”.

 
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magdalene57
magdalene57 il 17/01/06 alle 23:08 via WEB
anch'io ho una madre che indossò a suo tempo la divisa da piccola italiana, suo padre, mio nonno, e tutta la sua famiglia erano piccoli possidenti terrieri in una emilia che rivendicava il suo diritto di essere nera. Alla fine della guerra persero tutto, mio nonnno fece 7 anni di carcere per un attentato e mia madre andò a trovarlo a Volterra con un paio di scarpine rosse nuove fiammanti. Mio nonno le disse di non tornare più a trovarlo con quelle scarpe. ... Tornò dopo sette anni malato e avvilito. Sconfitto . A distanza di anni mia madre ha elaborato una specie di revisionismo per cui mio nonno e la sua famiglia furono vittime dei "rossi". Naturalmente nessuno in casa le crede però non so se ci fa più tristezza o pena.... perchè ho parlato di questo? perchè credo che qualche fascista in italia ci fosse e son tutti spariti.... ma anche per cercare di spiegarmi quello strano fenomeno per cui giovani uomini e donne argentini della nostra generazione, alle nostre domande dicono che i desaparecidos sono stata un invenzione dei governi contro l'argentina, e che la maggior parte di loro era vagabondi, gente di malaffare; affermanohe Evita Peron era una gran governante, una santa, e che quel che loro hanno lo devono a lei.... Possibile che pur essendo persone istruite non capiscano dove sta la verità??
 
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