Creato da: ossimora il 20/10/2004
Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"
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Messaggi di Giugno 2013
Post n°1945 pubblicato il 24 Giugno 2013 da ossimora
Da diversi giorni ormai cerco di mettermi alla tastiera e lasciarmi andare ad un invasato picchiettare ,un po' senza orientamento , come non ho fatto mai , senza capo né coda ,( brainstorming individualizzato !) inseguendo il suono delle parole , lasciandole circolare ...modello sasso nello stagno , captando i cerchi concentrici che si formano ... ma non ci riesco , non ci riesco . Qualcuno mi dice che sono tutta testa , una vera testona che non ce la fa a lasciarsi andare ma come si fermano i pensieri , le immagini ricorrenti , i retro pensieri , le paure , dove si uccide il super io? Come? . So che mi piacciono sempre di meno i ricordi e che l'esigenza emotiva emozionale di vivere assolutamente e pienamente il presente sta diventando anche un po' insofferenza , la memoria , la memoria , meglio lasciarla languire , è inutile . Ci deve essere pure un legame con i sogni , il fatto di non ricordarli quasi mai , mi piacerebbe così tanto ricordare ,per questo ho sempre un quaderno sul comodino ma sono proprio sprazzi veloci , immagini brevi che mi lasciano sempre l'amaro in bocca perché ne percepisco la frammentarietà del ricordo e la complessità svanita , l'ultimo in ordine di tempo , un frammento nel quale assieme a due persone abitanti il mio passato remoto , vedevo dall'alto di una grande finestra che si apriva nel tunnel di un parcheggio sotterraneo ...il delta del Tevere , pensa un po'...delirio psicogeografico ! Beh ...dai.
Post n°1943 pubblicato il 10 Giugno 2013 da ossimora
Si principia a sentire l'odore dei tigli ,pur mitigato dall'umidità di questo Giugno ottobrante ; le narici si riempiono di quell'intenso odore che ogni anno sembro dimenticare da dove promani e che ricerco con lo sguardo. Un tumulto di profumi , io che per allergie e raffreddori no stop ho un olfatto castrato ne sono ghiotta e so dove andarmeli a cercare , già più raro è incontrarli per caso magari dal portone un po' umido di qualche vicolo o da un cespuglio carico di rose antiche . Da qualche anno in sto periodo , credo per rimpinguare la terra succhiata ed esausta dalle colture intensive di tabacco mais o girasole ci sono qui attorno campi abbastanza vasti tutti a camomilla che profumano tantissimo tanto da risultare leggermente ipnotici ,l'effetto coloristico , se si considera che non mancano mai grandi ciuffi o distese di papaveri arrubinati è emozionante ...bisognerebbe ripiantare un po' di fiordalisi che sembrano quasi estinti..almeno in piano che manca l'azzurro ...
Post n°1942 pubblicato il 08 Giugno 2013 da ossimora
Salutare i ragazzi dopo cinque anni trascorsi assieme è sempre un momento carico di emozione , per loro un misto indistinto , una sorta di primo grande distacco, lacrime e singhiozzi , sorrisi e gavettoni . Gli amici sono diventati parte indivisibile delle loro giornate non solo perché sono stati in un tempo pieno ma perché hanno imparato a volersi bene e ad apprezzare le differenze , a ridere dei tic e dei difetti l'uno dell'altro, a cercarsi , telefonarsi ed invitarsi alle feste , ridere di se stessi e confrontarsi sui propri gusti in maniera sempre più definita e personale , in prima piangevano abbandonando la mano /guscio dei genitori , adesso hanno le ali e non vedono l'ora...di spiegarle ,eccome... Per me le cose sono un po' diverse , io ascolto le loro dichiarazioni di eternità..."torneremo a trovarti sempre..." "...saremo sempre vicini...". Io lo so che non è così , certo , verranno , verranno nei primi giorni delle medie ,ipercinetici ,logorroici , frementi di novità e di adrenalina , poi qualche volta ogni tanto (e non tutti ), verranno per le feste , con la pagella ...poi sempre meno , giustamente coinvolti dalla nuova vita , i nuovi impegni / volti / sentimenti . Ci rincontreremo in giro , grandi feste certo ma nulla a che vedere con le giornate scandite dall' impegno e dalla presenza sistematica e dall'affetto che si alimenta nell'esserci ,nella cura . Ormai ne ho lasciate diverse di classi quinte e lo so bene che è così , che è giusto sia così , con alcuni magari si mantiene un rapporto privilegiato , io conservo gelosamente le mail di un ex che mi ha supergratificata ed appassionata e con diversi altri c'è sempre uno sguardo ed un abbraccio speciale ...e "ciao mae "...anche se ormai sono più che adulti. E' un gran lavoro il mio , non mi piace l'espressione "una missione" , credo piuttosto nella passione e possibilmente e nei limiti della propria capacità e voglia di rinnovarsi ,nella professionalità e nella cura dei rapporti interpersonali . Nulla che si dice o si fa assieme ai bambini può essere meno che onesto. Bisogna ridere assieme e prendere tutto sul serio ...I CARE ...accettando gli errori ...QUI SI PUO' SBAGLIARE... Sono stata molto fortunata, non un solo giorno è uguale ad un altro a scuola e non un solo bambino è/ha la stessa storia e questa cosa esce fuori di continuo modificando mesi ed anni.Fortunata anche a cominciare a lavorare a nemmeno venti anni , adesso capita di rado ,io non ho fatto gavetta , vinto il concorso mi sono ritrovata in classe con un gruppo che aveva appena nove anni meno di me e l'anno prossimo a settembre quando accoglierò i piccoli sarò curiosa , un po' preoccupata ed entusiasta .
Post n°1941 pubblicato il 07 Giugno 2013 da ossimora
Scrittura , scrittura torna da me . Oddio non che non scriva proprio, non è mai capitato . Lo faccio per vari motivi ; come esercizio amanuense in barba al copia/incolla , riscrivo qualche lettera anche se non necessariamente da inviare ma non riesco a trovare ogni giorno gli spunti e il desiderio impellente di scrivere come facevo prima... o meglio , urge essere precisa , il desiderio non manca ma sono le suggestioni che si allontanano , che sfumano e sembrano aver perso vividezza o forse semplicemente la forza dirompente per impormisi . Aspetto ma debbo anche esercitarmi , mettermi alla prova , non trascurare le parole amate. Son quasi tentata di imporrmi un esercizio quotidiano.
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