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poesie prose e testi di L@ur@

 

UN PASSO INDIETRO PER FARNE UNO AVANTI.

Per chi volesse leggere la storia"Un passo indietro per farne uno avanti" sin dalle prime pagine;basta cliccare sui link.

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Messaggi del 04/06/2016

Nomade

Post n°1186 pubblicato il 04 Giugno 2016 da lascrivana

Nomade nell’anima

Viaggi  con il pensiero

Senza cura per l’aspetto

la forma

la dignità

Il rispetto è una parola che usi

per stabilire contatto con un mondo straniero

I volti si alternano alle parole

La mimica è un mondo immaginario

guidata dal libero pensiero

Senza limiti e religioni

Nomade nella testa

libri le idee in voli pindarici

Non sempre i suoi slanci sono spettacolari

Ma che importa…

a uno zingaro non è chiesta la coerenza

la correttezza

la perseveranza

Tutto intorno sembra immobile e statico

Eppure dentro, una carovana di parole

ha attraversato menti deserte

Dove mulinelli di polvere d’oro

Si sollevavano dalla fine sabbia

per incrostare narici

E annebbiare sguardi

Miraggi di oasi

che si dissolvono all’avvicinarsi

Nomade nell’anima

Il suo passo è una danza

che attraversa nuovi paesi

in un tintinnio di rame e metalli

Trascinandosi dietro monili e preziosi

bottino rubato a incauti viandanti

 

Laura

 
 
 

Introduzione.

Post n°1185 pubblicato il 04 Giugno 2016 da lascrivana

La storia di Fedora, e una narrazione particolare. Non perché la sua vita fosse diversa dagli altri; semplicemente perché era lei a essere diversa. Ci troviamo nel pieno boom degli anni sessanta. Le donne in quel periodo iniziavano a imporsi con le prime manifestazioni femministe. Fedora, non era nemmeno una femminista incallita; si certo era più trasgressiva dalle solite ragazze case e chiesa, ma non era poi tanto avversa con il genere maschile; al contrario lo adorava, forse anche troppo. Di solito prediligeva i ragazzi single, ma se ci scappava anche qualche sposato, stava molto accorta. Non voleva beghe con le mogli frustrate. Di lavorare, non se ne parlava nemmeno; viveva con il sussidio del padre, e con il generoso compenso che gli lasciavano gli amanti di turno. Qualcuno le aveva regalato persino l’automobile; che cosa poi se ne dovesse fare, rimane un mistero: poiché non aveva preso nemmeno la patente di guida; però, con il tempo, le servì per farsi scarrozzare dai ragazzi squattrinati. Gli anni passavano anche per Fedora, e la sua bellezza iniziava a scemare. Si certo, rimaneva sempre una gran bella donna, ma non conquistava più i maschietti come prima.

Di amiche, nel corso della sua vita, era riuscita a farsene veramente poche; poteva contare di più sulle nemiche.

Già, perché non mancavano mai di ridere soddisfatte ogni qualvolta che faceva fiasco con i nuovi arrivati in paese: un grazioso villaggio che sorgeva ai piedi dell’Etna, dove si conosceva tutto di tutti; e tutti sapevano della vita che aveva condotto la bella Fedora.

Fedora alla veneranda età di quarant’anni, decise di trovare marito, ma, con i suoi precedenti, riuscire a trovare qualcuno che la volesse sposare, era un’impresa più che ardua.

Così decise di mettere un annuncio su un giornale, un trafiletto di tre righe dove elencava tutte le sue belle doti, per la maggior parte fisiche. L’annuncio diceva così;

-Signorina di bella presenza, che porta bene i suoi anni migliori. Occhi verdi, grandi e a mandorla. Carnagione olivastra, e capelli lunghi, ricci e castani. Misure da capogiro, e altezza media. Ha una discreta rendita finanziaria, e possiede una quantità innumerevole di doti nascoste-.

I maschietti del villaggio, che leggevano questo bel quadretto di Fedora, tra una sforbiciata e l’altra del barbiere Camillo, si scambiavano eloquenti occhiate ironiche.

-E li conosciamo anche noi questi tuoi bei talenti nascosti Fedoruccia-.  

Squittì il ragioniere Filippo, sorridendo sotto i folti baffi.

-Ma come ragioniere, anche voi avete pernottato sotto le sottane di Fedora?-

Filippo, che era un uomo integerrimo, arrossì violentemente, e nascondendo  il viso dietro il giornale, ribadì con tono imbarazzato:

-Ma come si permette Cavaliere Antonio! Tutti in paese conoscono la reputazione di Fedora-.

Antonio, che non voleva inimicarsi il ragioniere Filippo, poiché più volte gli aveva tenuto la contabilità gratuitamente, finse di credere a quello che gli aveva detto.

Improvvisamente un silenzio imbarazzato calò nel salone di Camillo. Chi fingeva di spolverarsi la giacca, chi guardava il tempo fuori, chi cercava di trovare un nuovo taglio da farsi tra le riviste; insomma tutti quanti, poiché erano stati amanti di Fedora, donde evitare di tradirsi, preferirono non insistere sull’argomento.

Laura

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: lascrivana
Data di creazione: 19/09/2010
 
 

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