I giorni Maya

tra la lesson one e lesson two, in attesa della lesson two

Lesson one e 1/2

… prima di iniziare a scrivere di Glifi, toni e di tutto quello che  avevo promesso nella prima lezioncina, vorrei dare qualche accenno sulla rappresentazione numerica che i Maya utilizzavano. La loro base numerica era  vigesimale, cioè con base 20. Che vuol dire? Che usavano mani e piedi per contare... :-). La rappresentazione grafica era molto semplice essendo composta da tre soli simboli: un specie di astronave o conchiglia che equivaleva allo zero, una barra orizzontale che corrispondeva al 5 e il punto che rappresentava l’unità.  Faccio un esempio: per scrivere il numero 17 utilizzavano 3 barre e 2 punti nel modo che potete vedere nell’immagine qui sotto. Così adesso quando vedrete i simboli che rappresentano i tono energetici saprete anche leggerli … attenzione che vi interrogo. 

 Ste.

aggiunta...

e Adu chiede in un commento: il 26 come lo scrivo...?

Nell'ultima riga ci sono 3 serie di simboli, quello più in basso indica lo zero, il punto in alto la ventina. Se fosse nel nostro sistema numerico indicherebbe la decina. Quindi sopra lo zero potremo scrivere fino a 3 barre e 4 punti. 19 ventine. Ma i rotti? Li mettiamo sotto, una barra per il 5, un punto per l'uno e siamo a 6. Sopra una conchiglia e un punto ancora più sopra... ecco 26. Poi per semplificare ancora, togliamo la conchiglia, che diventa sottointesa.  Quindi una barra, un punto sopra e abbiamo il sei e un punto più in alto che rappresenta la ventina. 

Faccio io una domanda ora... che numero è? 

Ste...

ora spiego:

i maya mettevano i numeri uno sopra l'altro; essendo per loro espressioni del divino la direzione era verso l'alto. Sotto mettevano i numeri più bassi sopra, ovviamente, quelli più alti... Usavano anche glifi con delle facce che probabilmente rappresentavano la numerazione dei tanti loro dei. Ora, l'esempio in questione. Sotto abbiamo una barra e 2 punti. 5+2=7 e fin qui è semplice. Sopra abbiamo 3 barre e 2 punti. Corrisponde al numero 17. Sappiamo che sono ventine. Quindi faremo 17x20= 340 e poi aggiungeremo il 7. Totale 347... 

Qualcuno potrebbe obbiettare, magari Adu, che stamattina ancora dorme: quando sotto troveremo 19 (3 barre+4 puntini) e sopra 19 (sempre tre barre e quattro punti) e sappiamo che il simbolo corrisponde al 19x20=380 + 19=399, per fare 400 e più che si fa? 

Rispondo subito... c'è un altro simbolo che subentra per indicare il 400? No, più in alto veniva messa una nuova serie che invece di essere ventine avevano un valore di 360, un numero per loro sacro e non 400 come sarebbe più ovvio. Finite le possibilità offerte dal 360 x 19 facevano un'altro inserimento sopra non più con un valore di 360, ma di 7200 e via così. Quello dopo valeva 144,000, poi 2.880.000. Insomma anche per loro i numeri erano infiniti, limitati solo dalla colonna o dalla parete dove venivano scolpiti. Attraverso questa simbologia poi eseguivano i loro complessi calcoli astronomici con facilità. Un bambino comprenderebbe più facilmente il sistema matematico maya che il nostro...

Ste.. con fatica!!!