Creato da: lontano.lontano il 22/01/2008
la poesia, la musica ed il loro contrario.

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Settembre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30            
 
 

Ultime visite al Blog

lontano.lontanovicino.vicinoILARY.85Serena1.1cassetta2crylan8Arianna1921sbaglisignoraamalatuafolliamonellaccio19MieleVodkakora69castalia71Mas_que_palabrasNeSont
 

Contatta l'autore

Nickname: lontano.lontano
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 7
Prov: GE
 

Chi può scrivere sul blog

Solo i membri di questo Blog possono pubblicare messaggi e tutti possono pubblicare commenti.
 

Ultimi commenti

Ovunque e comunque
Inviato da: lontano.lontano
il 08/09/2024 alle 21:25
 
...ovunque tu sia, io sono con te... ...ovunque io sia, tu...
Inviato da: vicino.vicino
il 08/09/2024 alle 18:10
 
Ciao, ti ringrazio per la tua attestazione di stima ma,...
Inviato da: lontano.lontano
il 17/08/2024 alle 13:52
 
Hai saputo catturare con parole semplici ma potenti la...
Inviato da: cassetta2
il 17/08/2024 alle 11:29
 
...invece la bassotta sta risolvendo tutt'e cose
Inviato da: Faitù
il 09/03/2024 alle 17:43
 
 
 

C'era una volta il west- Il mio sogno

 
Citazioni nei Blog Amici: 10
 

 

 
« Credo.Il lavoro e il Primo Maggio. »

Un anno, due anni..

Post n°282 pubblicato il 13 Aprile 2016 da lontano.lontano
 

Ci sono situazioni, circostanze, momenti così dolorosi che ci inducono ad esclamare: “Sta cosa... mi ha tolto un anno di vita...”
Siamo dunque portati a quantificare la nostra sofferenza in un numero di anni in meno da vivere.
A mio parere, questa è una visione troppo ottimistica, sarebbe bello, infatti, avere la possibilità di scalare dalla nostra età massima raggiungibile gli anni cancellati dal dolore.
Per dirla in maniera più semplice: Se io dovessi morire a 85 anni, un dolore mi farebbe vivere, ad esempio, un anno in meno, per cui morirei a 84.
E chissenefrega se perdessi quei dodici mesi perché manco me ne accorgerei, chi mi può garantire, infatti, che la mia “data di scadenza” sarebbe stata quella maggiore e non quella minore delle due?
Morirei a 84 anni, e per me sarebbe la normalità, non potrei esser certo che il dolore patito mi avrebbe tolto, effettivamente, un anno di vita.
Non ci sarebbe alcun problema per quel futuro massimo, mentre il problema c'è eccome, per il presente.
Quella situazione, quella circostanza, quel momento di dolore mi toglie il tempo presente, non il futuro, che non esiste.
Tra l'altro, il tempo presente da vivere potrebbe essere indefinito, potrebbe essere lungo quanto tutta la nostra vita, potrebbe finire solo con la nostra dipartita e non limitarsi all'anno o a tutti quelli che riusciamo a quantificare con la nostra esclamazione.
Non viviamo adesso, è adesso che moriamo dentro, è questo il momento in cui non siamo, ed è questo il tempo effettivamente perduto.
Ecco il danno grave, e sbaglia chi afferma che il dolore fa crescere e la brutta esperienza forgia come un'esperienza non gravata da un così pesante fardello non potrebbe fare.
Il tempo non è “denaro”; il tempo è vita!
Vita vissuta e vita non vissuta, vita grama, che non si può quantificare in giorni, mesi o anni, è vita persa, anzi, peggio ancora, è vita trascorsa nella sofferenza.
Mi rendo perfettamente conto che le parole più usate nel mio blog siamo “dolore” e “sofferenza” ma questo è il prezzo che l'umanità deve pagare per essersi umanizzata.
E non è certo colpa mia se i due concetti si coniugano con il concetto di libertà, la libertà non è mai gratuita, esige sempre un costo ma penso che valga sempre la pena di esser pagato.


 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/musicaealtro/trackback.php?msg=13386892

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
 
Nessun Trackback
 
Commenti al Post:
grabriel62h
grabriel62h il 19/11/16 alle 21:00 via WEB
la vita è un volo imprevedibile...ma che fosse una caduta libera...e per giunta senza paracadute... che dire... ma che la sofferenza toglie gli anni... io non ci dovevo e qui da un pezzo!!!le lascio un tenero sorriso.
(Rispondi)
 
lontano.lontano
lontano.lontano il 19/11/16 alle 21:25 via WEB
E' vero, la vita è un volo imprevedibile ed è bella per questo.Imprevedibile perché come dici tu, si scende in caduta libera ma,un paracadute c'è sempre, c'è sempre finché si è vivi per farlo aprire. La vita offre sempre un'ulteriore occasione ma, dobbiamo rimanere vivi tanto da poterla cogliere. Non si deve disperare ma cercare quella serenità che,se raggiunta, ci può permettere di superare anche le prove più ardue.
(Rispondi)
 
grabriel62h
grabriel62h il 20/11/16 alle 19:18 via WEB
condivido... :)
(Rispondi)
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963