Eravamo nel 1968 ed io dodicenne mi guardavo intorno per capire cosa stessi cercando, cosa volessi ma soprattutto, chi fossi. Un adolescente che vedeva intorno a sè un mondo cambiare, forse in maniera troppo rapida per capire, forse in maniera troppo lenta per i sogni che si hanno in mente a quell'età. Un mondo nuovo arrivato addosso, che portava con sè nuove parole, nuove mode, nuova musica. Ascoltavo come tutti in quegli anni la prima radio "libera", quella Radio Montecarlo che si faceva preferire ai canali Rai a cui per forza di cose eravamo legati. Ricordo tutte le canzonette dell'epoca e non mi vergogno nel dire che molte non mi dispiacciono neppure ora. Arrivavano i primi complessi stranieri di una certa importanza e i compagni di scuola si buttavano a comprare i loro dischi. Io continuavo ad ascoltare tutto ciò ma li ascoltavo solo, non li sentivo, non mi riconoscevo, nulla era ciò che stavo cercando, ero solo sballottato da sonorità che non mi prendevano e poco mi appassionavano. Un giorno mi capita di ascoltare questo tema, per caso arrivato fino a me, una musica che mi ha attirato a sè o per meglio dire mi ha attirato a me, una musica che è stata lo specchio della mia anima, una musica che è diventata mia proprio come io diventavo suo. Non sapevo da dove venisse, non immaginavo neppure fosse una colonna sonora, non sapevo dove andarla a ritrovare. L'ho cercata, l'ho scovata ed è con me da quarant'anni, non potrei fare a meno di lei perchè perderei la parte migliore di me, sarebbe come specchiarsi e non vedersi, sarebbe come mangiare e non nutrirsi, sarebbe come vivere senza pensare. Io per mia natura non sono geloso, perchè penso che la gelosia, in fondo, non sia che la nostra insicurezza che ci fà credere di non esser all'altezza di sostenere una comparazione con qualcuno che, diamo già per scontato, esser meglio di noi. Lo sono però verso questa musica che sento mia e solo mia e non mi fà molto piacere se altri mi dicono di riconoscersi in lei, sarebbe come vedere all'improvviso spuntare un nostro replicante mentre fino ad oggi credevamo di essere unici. La capisco e lei mi capisce, mi prende per mano e mi porta in posti tranquilli, mi asciuga gli occhi dalle lacrime dopo averli bagnati, così senza neppure un perchè, mi stringe forte la gola togliendomi quasi il respiro, facendomi male ma riportandomi in vita. Chi mi vede quando sto con lei mi dice che cambio espressione, che mi perdo in un mondo lontano, che trattengo, senza riuscirci, un'emozione che raramente mi capita di avere. E' vero, e non chiedetemi perchè, non saprei rispondere, non si motivano le sensazioni, non si riescono a spiegare i tumulti del cuore, non si sà nulla degli sconvolgimenti dell'anima, non si razionalizza l'amore. Una dolcezza infinita che mi prende la mente e se la porta con sè e non sono più io, proprio quando sono più io che mai, mentre io divento lei e lei diventa me, uniti in un sogno che finirà solo quando non avrò più la forza per sognare.
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Non importa l'approvazione, non importa il facile consenso o la complicità del branco. Non importa esser fuori dai giochi o salire sul carro di chi vince, non importa cercare il complimento o piacere a tutti a tutti i costi. Ciò che conta è essere se stessi con le proprie idee ed i propri convincimenti anche se, tutti intorno, li riterranno sbagliati ma, è meglio sbagliare credendo in ciò che si fa piuttosto che fare ciò in cui credono gli altri.
Li avete visti tutti e, forse, lo siete pure voi che leggete queste righe. Sono persone che per anni interi sono completamente disinteressati, non solo al calcio ma, pure a ogni altro sport, e non sanno nulla della materia, come nulla sanno di materie ben più importanti che riguardano la nostra Nazione. Sono quelli che fanno massa, ma solo se è massa vincente, sono quelli che festeggiano cose di cui nulla sanno ma, sono un valido pretesto per unirsi al branco festante. Sono quelli che affollano le strade per cose di poco conto ma mai lo farebbero e mai lo faranno per quelle importanti. Sono quelli che approfittano della gioia collettiva per scimmiottare e colmare il vuoto causato dalla mancanza di una gioia singola e personale. Sono quelli che ci devono essere perché ci sono gli altri e perché lo fanno perché lo fanno tutti, quelli che noi vinciamo ma sono loro a perdere. Sono quelli che non mi piacciono, sono quelli che mi fanno capire che le pecore sono sempre in cerca dell'ovile, quelli che non mi stupiscono neppure più perché, ci sono sempre stati e sempre ci saranno. Sono quelli che rappresentano il male di una società malata e mai riusciranno a esserne la cura o il rimedio. L'Italia è violentata, derisa, stuprata nell'orgoglio, nella dignità, impunemente aggredita dalla dittatura, umiliata e resa ubbidiente, il Paese che deve stare al guinzaglio di padroni che dettano regole devastanti per il popolo, con l'aggravante dell'assurdità. Ma il popolo non sente la necessità di scendere nelle piazze col tricolore in mano, certo che no, mica si protesta contro la tirannia, si gioisce per un fatto finalizzato ad anestetizzare cervelli che ormai non sono più autonomi. Il popolo non fa caso a qualcosa di grave contro l'Italia e non è un arbitraggio contrario o un rigore non assegnato o subito ingiustamente. Il popolo non si accorge di qualcosa di palese e messo in bella mostra sotto i suoi occhi. Voglio, pertanto, portare alla vostra attenzione la divisa ufficiale, diciamo quella da parata e non quella da gioco, firmata da Armani. Nessuno di voi ha notato che il simbolo nazionale apposto sulla giacca non è più il simbolo nazionale? Per dirla in maniera semplice, lo scudetto sulla giacca che colori ha? Vedete i colori verde bianco e rosso o ne vedete altri? E se ne vedete altri, cosa è mai successo? E' successa la cosa più semplice l'identità volutamente cancellata, Avete vinto, come dite oggi tutti, voi o ha vinto un'entità non ancora identificata? E allora quando festeggiate è davvero una vittoria dell'Italia o di qualcosa che nel progetto globale deve essere altro? Perché non usate il vostro patriottismo per assaltare la casa di moda che ha prodotto questo scempio e la sede della nazionale o del ministro delegato allo sport che l'ha permesso? Perchè non combattete veramente per la Patria e la sua sopravvivenza? Domande retoriche alle quali potrei rispondere io. Perchè voi siete nella pentola come la rana che dapprima è felice di sguazzare nell'acqua tiepida che poco a poco diventa sempre più calda ma, abituandosi al cambiamento di temperatura manco ci farà caso. L'acqua però continuerà a bollire e quando sarà al massimo della temperatura la rana non sentirà più niente perchè sarà bollita.
La luna in cielo si nasconde, questa sera, spenta è la luce di una stella che non c'è. Toglierai un cuscino dal tuo letto, questa sera; già ora, mi manchi e non so stare senza te. Come la luna tu mi appari ormai lontana, chiuso in un treno che mi porta via da te, ho sulle labbra, il bacio che, in silenzio mi disse: Voglio star con te. Domani tu ritornerai alla tua vita, e in essa, tu, sei quella stella che non c'è. Rimetti ancora nel tuo letto il mio cuscino perchè ritornerò per stare assieme a te.
Di seguito copio l'articolo 580 del codice penale, in materia di: Istigazione o aiuto al suicidio che recita:
Chiunque determina altrui al suicidio o rafforza l'altrui proposito di suicidio, ovvero ne agevola in qualsiasi modo l'esecuzione, è punito, se il suicidio avviene, con la reclusione da cinque a dodici anni. Se il suicidio non avviene, è punito con la reclusione da uno a cinque anni sempre che dal tentativo di suicidio derivi una lesione personale grave o gravissima [c.p. 29, 32, 50, 583]. Le pene sono aumentate [c.p. 64] se la persona istigata o eccitata o aiutata si trova in una delle condizioni indicate nei numeri 1 e 2 dell'articolo precedente. Nondimeno, se la persona suddetta è minore degli anni quattordici o comunque è priva della capacità d'intendere o di volere, si applicano le disposizioni relative all'omicidio [c.p.p. 575, 576, 577].
Tale norma sarà da me adoperata per denunciare chiunque tenti in qualsiasi modo di farmi suicidare tramite la somministrazione di un siero genico sperimentale. Detta prassi si configura quale reato perchè chiunque induca una persona ad una prassi lesiva per la sopravvivenza della stessa, con ogni metodo di convinzione, lecito oppure no, è responsabile del rischio alla quale, consapevolmente la espone e, pertanto, di detto rischio se ne deve assumere ogni responsabilità.
Ciao a tutti, voglio dirvi che è partita la campagna del "Taglio Elastico", per cui prima di buttare le mascherine si taglino semplicemente gli elastici per smaltirli appropriatamente. Il motivo è che sia la fauna marina che quella terrestre ne sono colpite. Si sono visti anche uccelli con le mascherine aggrovigliate nelle ali. Fallo! Rispettiamo i nostri coabitanti su questo pianeta. Inoltralo, condividi Grazie !! * 50 inoltri è un buon numero. ti ringrazio se condividi!!
Questo, che avete appena letto, è il messaggio che mi è stato recapitato e contiene l'invito di essere divulgato per quanto possibile. Quando capitano tali richieste, viene quasi spontaneo aderire alla preghiera di una persona della quale abbiamo fiducia e che vorremmo accontentare. Ho però l'abitudine di non agire d'impulso e di cercare di capire cosa ci sia dietro ad una comunicazione che ci richiede di essere un anello della catena di S. Antonio. Prima di tutto, chi è l'ideatore di questa campagna? Non vedo citato alcun comitato o alcuna associazione di qualsiasi genere, per cui potrebbe essere chiunque e racchiuso in quel "chiunque" potrebbero nascondersi soggetti mossi da scopi o obiettivi di varia ed anche opposta natura. Questi sono i dubbi evidenti relativi a quelle righe ma, nascosto in quelle parole che cosa c'è scritto, cosa viene veicolato all'ignaro destinatario? Che cosa c'è oltre l'accorato appello che esprime il desiderio di non vedere gli uccelli strozzati dall'elastico delle mascherine? Ciò che si evince è che non dobbiamo disperdere nell'ambiente l'infame bavaglio e, perché ci dicono di tale pressante azione civica? Semplicemente perché dobbiamo ben aver chiaro in mente che lo straccio sulla bocca non ce lo faranno togliere più. Si pensa agli uccelli, ai pesci, alle api, alla salamandrina terdigitata o al Parnassius apollo siciliae, tutto giusto e tutto comprensibile ma, all'uomo non fa figo pensarci? Non sarebbe molto più semplice smetterla con una regola demenziale che obbliga ad indossare un dispositivo che oltre ad essere inutile è pure dannoso? No, questo non si può fare, si deve continuare a coprirci la bocca con un qualcosa che va cambiato regolarmente e va buttato con una prassi idonea a non arrecare danno all'ambiente, non volendo ammettere che il danno maggiore lo debba subire l'uomo. Non possono tranquillizzare i popoli, devono perennemente tenere in allerta le persone, terrorizzarli all'infinito, affinché la paura li costringa alla deferenza più assoluta. Buttate via l'elastico dopo averlo tagliuzzato, macinato, polverizzato ma non toglietevi mai la mascherina perché è necessaria a dare la misura della fede che avete in coloro che in tale pena vi costringono. Io non so se vi rendete conto in quale mondo ci costringono a vivere. Dobbiamo rispettare ogni forma vivente ma non dobbiamo avere rispetto di noi stessi. Ci dicono che siamo dei coglioni, ci trattano come dei dementi, dispongono dei nostri cervelli, ci uccidono in maniera palese, non ci rispettano per nulla ma ci invitano a tritare la mascherina dopo il nefasto uso per rispettare e tutelare la Fregata magnificens. Per il solito imbecille che traviserà il mio pensiero incollandomi l'etichetta di NO qualcosa, puntualizzo che non sono contro gli animali, come non sono contro la vita del pianeta ma, sono contro chi si è messo in testa di fare il male dell'umanità con un progetto del quale, forse. non vi siete ancora pienamente accorti. Chi ha partorita l'idea della campagna del: Taglio elastico, scrive: "Rispettiamo i nostri coabitanti su questo pianeta", bellissima stronzata, forse avrebbero fatto meglio a dire: Rispettiamo tutti gli abitanti, almeno ci saremmo stati dentro pure noi, senza l'esclusione che stona, nel solo invito al rispetto di altri esseri. Non mi sento, pertanto, di esser d'accordo con una tale petizione, gravemente irrispettosa della gente, trattata da schiava ubbidiente ed ossequiosa di regole imposte. A corredo del più giusto invito di liberarci, prima di indossarle, naturalmente, delle mascherine, faccio presente che se sono ritenute utili, perché ancorché indossate da quasi due anni, ci parlano di emergenza sanitaria? Se sono così utili, perché hanno fatto ricorso ai sieri genici da inoculare alla popolazione? Ed ancora, se sono utili i sieri salvifici, perché indossare le maschere protettive che non proteggono e fanno vittime non solo tra gli umani ma anche alla natura? Non datevi delle risposte, fatevi solo delle domande, un giorno, che spero sia vicino, vi sarà tutto più chiaro e, finalmente, le avrete.
Tu, e non potevi che essere tu tu che hai "qualcosa" di più tu che fai della vita favola e che, sola sa, tramutare in realtà. E son qui ad abbracciare la notte con te, mentre il sole va giù e la luna ormai spunta in cielo che si ammanta già del profumo di te, di te... E sei qui a sfiorare le stelle con me e mi stringi più a te ed il mare a coprir parole che la notte sa dirti meglio di me, di me... E noi qui che per noi siam qualcosa di più, che non vive quaggiù, che potrebbe passar per favola ma è la realtà per te e per me, per te, per me...
Può capitare che nella vita ci sia un momento in cui sei affranto. Già morto dentro e speri soltanto che, al più presto, finisca il tuo tempo. Senz'oltre soffrire andar via nel vento, come per incanto lasciare il tormento. Ferma il tuo intento e guardati accanto, vedrai qualcuno che non stavi cercando. Il tuo destino già sta cambiando, ma solo e soltanto nel giusto momento.
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So già che avrò numerosi commenti e tutti mi diranno che il mio testo è particolarmente triste. Certo, la prima parte tratta di una situazione alquanto pesante e non c'è dubbio che una persona che è costretta a viverla felice non sia. Però i testi parlano anche della vita e non solo dei sogni, e quando di sogni si parla lo si può fare proprio perchè esistono anche gli incubi. Ma la tristezza e la disperazione si fermano qui perchè, forse presi dalla prima parte coloro che ascoltano e leggono non fanno molto caso alla seconda. La vita cambia e tutto si ribalta dalla disperazione si passa alla speranza che lascerà il posto alla gioia tipica di chi è stato salvato da qualcosa che assomiglia ad un miracolo. Lo si sente perfettamente perchè la musica sale di tono, assume la potenza della rinascita e si apre maestosa come gli orizzonti di chi può dire di avercela fatta.
Portarti via e non domandarmi dove? Portarti via dalle lacrime che hai pianto, da quel tuo sogno che la vita ha infranto a te e sola sei, anche se, c'è un mondo che è lì intorno a te. Portarti via lontana da tutti i problemi che il presente, nella sua complessità, a te di sconti non ne fa, e via veloce se ne va in un passato che non è sconfitto da te e, senza pietà, ti fa schiava di sé. Portarti via dalla sveglia del mattino. Portarti via dalle regole sbagliate, dalle oppressioni che, senza più umanità, sol voglion far di te una donna che, di fatto, non c'è. Portarti via lontano da chi non sa nulla di te e, solo ha giudicato, da chi non ti ha capita mai, da chi mai ha provato ad ascoltare quello che i silenzi che in te urlavano a chi sordo è. Portarti via lontano, dove il mio mondo sarai tu, e, quando lo sognavamo pareva un sogno e nulla più ma, esistono dei sogni che sanno giunger fin lassù e capiamo perchè tu sei con me ed io, insieme a te.
E no, mi sa che voi non abbiate proprio capito. Non avete capito che più siete arroganti, più siete crudeli e dispotici e meno ottenete. No, questo modo di pensare non fa parte della vostra natura, verosimilmente perché voi avete un'altra natura e non siete come noi. Non avete capita la storia del genere umano, per un motivo semplice, perché siete stati voi a scriverla e ve la siete scritta a modo vostro, credendo che effettivamente, sia andata come ci avete imposto di leggerla ma, non è andata così. Vi siete illusi di avere vinto sempre e di aver "vinto facile" per cui, tale illusione non vi ha permesso di fare tesoro delle sconfitte che avete patite, perché è stato molto più comodo averle trasformate in vittorie. Avete perso quando, con sadica soddisfazione, avete rinchiusi i vostri oppositori nei manicomi criminali o, quando avete fatti sparire nelle viscere della terra o trasformati in fumo bianco, che usciva da neri camini, chi mai si è piegato al vostro volere. Non avete proprio capito che quelle erano le cocenti batoste che segneranno la vostra fine. Non avete capito che la vostra fine è giunta proprio ora che pensate di darci il colpo di grazia. Non avete capito che noi umani siamo fatti così: Quando siamo agonizzanti a terra, provati dalle più bieche angherie, troviamo la forza disperata che ci fa rialzare in un sussulto di orgoglio. Non avete capito che possediamo una dignità a voi sconosciuta, o meglio, che non avete voluta vedere, confidando nel fatto che avendocela calpestata noi l'avremmo perduta. Non avete capito che le vostre minacce non hanno presa su di noi, non avete capito che più duramente ci sfidate e più noi accettiamo la sfida. Non avete capito che non ci arrendiamo e aspramente combattiamo orgogliosi del male che ci fate e persino di quello che ci farete, perchè non lo temiamo. Non avete capito che quando crediamo in qualcosa lottiamo con tutte le nostre forze per difenderla. Non avete capito che noi abbiamo dei sentimenti, abbiamo dei valori, abbiamo quel coraggio che ci permette di giocarci la vita senza il timore di perderla. Non avete capito che le vostre restrizioni possono avere esito sui nostri corpi ma non nelle nostre menti, non avete capito che privarci della libertà non significa che saremo, per sempre, i vostri schiavi. Non avete proprio capito nulla di noi, nonostante abbiate condiviso il nostro spazio e ci abbiate visti da vicino. Non avete capito che chi state ammazzando sono quelli a voi più affini, quelli che si sono piegati ai vostri ordini e si sono messi in fila per esser da voi macellati. Non avete capito che di loro avreste avuto bisogno perché i loro cervelli non hanno resistito alla vostra persecuzione e alle vostre false lusinghe. Non avete capito che vi avrebbero dato ascolto e si sarebbero fidati di voi fino alla loro fine naturale per cui non sarebbe stato utile per voi anticiparla. Non avete capito che una volta tolti di mezzo loro, resteremo noi, quelli che non si sono fatti abbindolare e non sono stati vittime del contagio delle vostre menzogne. Non avete capito che con noi non c'è nulla da fare e non ci prenderete mai vivi. Non avete capito che perderete questa guerra e sarà la vostra definitiva sconfitta, saremo noi a vendicare quelli che non hanno avuta la possibilità o la forza di non arrendersi. Saremo noi che renderemo giustizia alle vittime della vostra perfidia, della vostra vigliaccheria della vostra sete di potere e della vostra allucinazione. Non avete capito che abbiamo capito e non ci fate paura, anzi da oggi in poi posso consigliarvi di rimanere in "vigile attesa" perché la resa dei conti è vicina.
Sei quella che non c'è, sei tu la sola che è qui vicina a me in un tempo che non ha età e concreto è ancorché nell'irrealtà. Sei tu che troppo manchi a me anche se sarai per sempre. Tu sei la vita mia finché mi resterà. Sei tu che del mio tutto sei di più, sei tu che dai un senso alla realtà sei tu che fai sperare in ciò che sarà sei tu che non chiedi mai per te qualcosa in più anche se tu sai che mai avesti quello che non è nulla di più d'un po' di serenità, per te. Con te non c'è più il buio intorno a me con te l'ora più nera se ne va con te comprendo la felicità con te tutti i miei "se" così non sono più dentro me. Non so se un'altra vita ancor vivrò però ovunque sarò lo sai io cercherò di te.
Non posso salire su un autobus o su un treno, non posso far visita ad una persona ricoverata, non posso bere un bicchier d'acqua per strada a meno che non trovi una fontanella, non posso mangiare in un locale, non posso farmi tagliare i capelli non posso entrare in uno stadio, e sono all'aperto, a maggior ragione, non posso entrare in un cinema o in museo, non posso recarmi presso un ufficio pubblico, non posso andare in banca, non posso acquistare un qualsiasi bene, se non di tipo farmaceutico. Non posso neppure disporre del mio pensiero, del mio corpo e della mia vita. E pensare che sono fisicamente sano ed in pieno possesso delle mie facoltà mentali. Figuriamoci se fossi malato cosa mi farebbero. Detto che io non voglio la concessione di un po' di libertà perché mi appartiene per diritto naturale e tutta intera; di tutti i loro divieti non mi importa nulla. Non potrò fare alcune cose, proverò a farle lo stesso e se non riuscirò avrò la pazienza di aspettare la fine di coloro che me le hanno vietate. Una cosa di certo posso fare... mandarli a fare in culo, ed è quello che faccio da ormai due anni.
Infame si nasce o infame si diventa? Secondo me è giusta la prima ipotesi perché se si diventasse infami nel corso della vita, non si potrebbe essere infami in questa misura. Sono nati così e così rimarranno fino alla fine dei loro giorni. Sono nati così perché se una persona non infame, si accorgesse che lo sta diventando, potrebbe fermarsi in tempo. Questi invece lo sono a livello genetico e, non faccio riferimento ai loro avi naturali ma, ai loro progenitori innaturali. Questi sono figli di entità malefiche che incarnano il male e lo impongono alle loro vittime. Questi sono infami perché vogliono la sofferenza altrui per il gusto di vedere fino a dove possono arrivare nel dispensarla. Non sono infami perché sono al governo, come non sono infami se fanno parte del corrotto mondo dell'informazione, come non lo sono se vivono in ambiti di malaffare, sono infami perché nascono infami. Se non fossero così, un manifesto come quello che vedete in foto. non sarebbe mai stato affisso. Con premeditazione annunciano che saranno gli artefici della violenza sui bambini, non si nascondono neppure, lo affermano con tutta la perfidia di cui sono intrisi. Sono infami perché sono consapevoli di ciò che fanno, vogliono punire senza mezze misure i loro oppositori, altre storie non ce ne sono, Bisogna che gli schiavi ubbidiscano e, se non lo fanno saranno puniti in modo esemplare, è il come, che mostra la loro indole inumana. Colpiscono i figli, si fanno scudo di loro per colpire i genitori ribelli. Infami e vigliacchi perché solo il vile colpisce il rivale disarmato e senza possibilità di difesa. Isolano un bambino con la soddisfazione di vederlo patire psicologicamente, traggono energia dal dolore che provocano su creature innocenti. Se pensate che io stia esagerando, riflettete sul fatto che migliaia di bambini scompaiono misteriosamente ogni giorno, chiedetevi come mai nessuno ne trovi neppure uno. Informatevi su cosa sia l'adrenocromo, sul traffico di organi e, già che ci siete, vedete se trovate qualcosa circa delle cellule umane che finiscono negli "elisir di corta vita" Personaggi infami che voi non riuscite ancora a ritenere tali perché siete le vittime della loro infamia. Isolati o vaccinati, scegliete voi come morire, democraticamente vi fanno scegliere, non vi obbligano neppure, loro non si vogliono sporcare le mani, lasciano a voi la scelta. In un Paese dove fosse ancora in essere la Costituzione e la democrazia non fosse stata uccisa, probabilmente, una voce si sarebbe alzata contro chi ha permesso che un tale manifesto facesse bella mostra di se, voi avete udita questa voce? E voi vi siete indignati o vi siete girati dall'altra parte? O peggio ancora, avete apprezzato un tale messaggio perché intanto voi siete già punti per la terza volta e avete ceduta la vita di vostro figlio al regime?
Tu sei qui per me e con me sarai per sempre. Non mi accorsi che quella eri proprio tu. Incredulo o inconsapevole, non mi pareva vero; è meglio non illudersi, per non restar delusi. Tu sei qui con me e ora so che è vero dire ciò che è, così semplice non è. Uno spazio che va oltre la logica ci vede ormai uniti e nell'imponderabile saremo insieme ancora. E non c'è un perché.
Vivo questa vita e mi chiedo cos'è? False, le parole di una scienza che non sa. Forse, il tempo non c'è forse, il mondo è di più, non si sta a testa in giù.
Quello che non vedi, del visto, è di più, forse, è un'altra luna quella accesa, ch'è lassù.
Imparar la vita, un costo lo ha ma son grato all'esistenza ché mi ha dato te e la mia vita sei tu.
Forse non ci avete mai pensato ed avete accettata una definizione, come avete sempre accettato ciò che veniva impartito dall'alto. Cosa c'è dietro la definizione di un ente che mantenete da sempre e, da sempre è il parcheggio di raccomandati, leccaculo e pelandroni ruba stipendio? La definizione a cui mi riferisco è: "Mamma RAI". Perché una parola alta come "mamma" è affiancata ad un così basso acronimo? Proprio perché hanno voluto dare l'accezione migliore, perché essendo appunto la migliore, nessuno mai potesse metterla in discussione. Potete non fidarvi di vostra mamma? Potrà essa mai tradirvi, raccontarvi balle o compiere azioni lesive nei vostri confronti? E' persino banale la risposta, il vocabolo mamma esprime il concetto del bene e della protezione, mai e poi mai potrebbe dire o fare qualcosa che non fosse amore per voi. Detto questo il gioco è fatto, da quel momento la cosa peggiore diventa automaticamente il massimo concepibile. E' il mondo alla rovescia, quello distopico, menzognero e paradossale nel quale una guerra diventa umanitaria, una bomba è detta intelligente e la libertà è possibile soltanto a fronte di un permesso. Mamma RAI, pertanto, è diventata utile a coloro che vi vogliono raccontare la loro realtà e, visto che ve la dice la vostra genitrice, non può che essere quella realtà della quale vi dovete senza dubbi fidare. E' un artifizio che parte da lontano, un progetto di anni che, instancabile e silenzioso è arrivato a fare di voi i sudditi perfetti dell'impero del male. Oggi, come ieri, tanti in buona fede ma tantissimi no, pensate quello che una mamma, che in realtà è diventata una matrigna, vi impone di pensare. Diciamola così com'è, non esiste la mamma in un organo dello stato, esiste, invece, la propaganda, esiste quel metodo di manipolazione mentale delle masse che, col sistema dolce, porterà alla dolce morte della vostra libertà. Una volta si diceva che: "Non manca la libertà, mancano gli uomini liberi". Oggi è solo in parte così, continuano a mancare gli uomini liberi ma, neppure libertà esiste più. Abbiamo presa coscienza di molte cose, abbiamo persino capito che avere dei dubbi è il più alto segno di intelligenza ma, non ci è consentito avere dei dubbi. Se li hai, e li esprimi, sei messo all'angolo della società, sei marchiato a pelle con gli epiteti più ingiuriosi che accuratamente, gli uomini del regime, vanno a cercare nei meandri di una storia che non c'entra niente, e solo chi ha il coraggio di sopportarli non rientra docile nel gregge dei buoni Quello che vi dice oggi quella mamma che mamma non è, è: Credere, obbedire e aggiungiamo pure quel "combattere" che fino all'altroieri pareva anacronistico ed invece oggi, come dice la "matrigna" è diventato un verbo di alto significato "pacifista".
Dimmi perché io penso a te pur se non sto pensando a te. Dimmi perché ti vedo qui ma qui, è solo è un'immagine di te. Sarà abitudine una dolce fantasia, sarà qualcosa che saprai spiegare a me?. Dimmi cos'è che può far vivere o morir là dentro di me, dimmi cos'è che ferma il tempo e ferma il mondo intorno a me. Sarà la nostalgia di una notte magica, sarà una notte troppo lunga senza te. Dimmi se c'è anche un solo attimo che fu così anche per te Dimmi se c'è una ragione, s'è un sogno o un incubo per me. Che mi fa vivere con te... senza te
Quando mi perdo dentro i tuoi occhi... Ma questo lo sai già... C'è una cosa che non ti ho detta ancora, chiusa, nascosta là dentro una favola. C'è una cosa che non ti ho detta ancora, che come il vento spazza via ogni nuvola. C'è una cosa che non ti ho detta ancora, che sposta le montagne un po' più in là. C'è una cosa così preziosa della quale io ti vorrei gelosa. Poco ci vuole, per dirti due parole, che trasformano il silenzio in una musica. Poco ci vuole, per dirti due parole, che fanno superare i più alti ostacoli. Sono solo solo due parole ma io non ci riesco a dirle a te. Dovresti prima dire al mio cuore che il tuo cuore ascoltar le vuole. Dimmi allora ciò che non m'hai detto ancora, ciò che tu fai tacer chiuso nell'anima, Dimmi ora che tu sai da allora che per me sei stata e sarai sempre l'unica. Dimmi ora e poi dimmelo ancora che anche per te sarà così. Come ieri, come ora e così per noi sarà per sempre...
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Testo personale inedito.
Amapola è una canzone scritta nel 1920 dal compositore spagnolo José María Lacalle García, che più avanti assunse lo pseudonimo Joseph Lacalle. Ne scrisse sia le musiche che il testo, e negli anni a seguire sono stati scritti prima un testo alternativo in spagnolo, poi il testo in inglese. Una delle prime interpretazioni della canzone originale è quella che trovate qui sopra, eseguita dal tenore spagnolo Miguel Fleta. Negli anni ’40 la canzone finì in cima alle classifiche musicali statunitensi per la versione di Helen O’Connell e Bob Eberly. Negli anni la canzone è stata riadattata e reinterpretata da molti grandi artisti, tra cui i tre tenori Domingo-Carreras-Pavarotti, Spike Jones e Bing Crosby. La versione strumentale di Ennio Morricone è la più nota tra le versioni senza testo.
Io sono qua e tutto è strano intorno a me è una realtà che un senso logico non ha più Io sono qua coi miei 'perché' mettendo in dubbio quello che per tutti gli altri è il credo assoluto. Io sono qua in questo mondo da me lontano dove non c'è neppure un po' di verità ma solo falsità. Io sono quae vedo ciò che altri non riescono a veder per ideologia, interesse o paura. Io sono qua con tutto contro ma con te in un'altra realtà che presto un giorno si vivrà e non tradirà. Io sono qua e tu accanto a me in questa vita o nell'altra se verrà sarò con te.
Sai ch'io non so perchè sto con te un motivo non ce l'ho una logica non c'è con te senza un perchè ma qualcosa c'è che non so capir cos'è. Strano, può anche sembrar ma giusto è così la razionalità un limite è già tu sei tutto ciò che ho e per star con te altre ragioni non ho. Se c'è ch'invece lo sa ben presto capirà che finito tutto è già perché non si può l'amore analizzare il bene calcolare e la magia svelare ciò, non accade a me che mai saprò perchè io sto con te.
Qui, tu sei qui ora qui, di fronte a me io guardo te e ancor non so se vero è. Troppo tempo abbiamo aspettato e nell'attesa immaginato senza riuscire a immaginare questo giorno, in cui sei qui insieme a me con la voce che non c'è, con gli occhi che brillan di pioggia sol perché sei qui, tu qui Mano dentro la tua labbra a un centimetro da te, ho davanti a me quel sorriso che sognai, un nodo stretto dentro la gola fa del sorriso una parola che restava li da sola senza te... ma sei qui...
Inviato da: Faitù
il 09/03/2024 alle 17:43
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