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Non importa l'approvazione, non importa il facile consenso o la complicità del branco. Non importa esser fuori dai giochi o salire sul carro di chi vince, non importa cercare il complimento o piacere a tutti a tutti i costi. Ciò che conta è essere se stessi con le proprie idee ed i propri convincimenti anche se, tutti intorno, li riterranno sbagliati ma, è meglio sbagliare credendo in ciò che si fa piuttosto che fare ciò in cui credono gli altri.
Tu, e non potevi che essere tu tu che hai "qualcosa" di più tu che fai della vita favola e che, sola sa, tramutare in realtà. E son qui ad abbracciare la notte con te, mentre il sole va giù e la luna ormai spunta in cielo che si ammanta già del profumo di te, di te... E sei qui a sfiorare le stelle con me e mi stringi più a te ed il mare a coprir parole che la notte sa dirti meglio di me, di me... E noi qui che per noi siam qualcosa di più, che non vive quaggiù, che potrebbe passar per favola ma è la realtà per te e per me, per te, per me...
Può capitare che nella vita ci sia un momento in cui sei affranto. Già morto dentro e speri soltanto che, al più presto, finisca il tuo tempo. Senz'oltre soffrire andar via nel vento, come per incanto lasciare il tormento. Ferma il tuo intento e guardati accanto, vedrai qualcuno che non stavi cercando. Il tuo destino già sta cambiando, ma solo e soltanto nel giusto momento.
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So già che avrò numerosi commenti e tutti mi diranno che il mio testo è particolarmente triste. Certo, la prima parte tratta di una situazione alquanto pesante e non c'è dubbio che una persona che è costretta a viverla felice non sia. Però i testi parlano anche della vita e non solo dei sogni, e quando di sogni si parla lo si può fare proprio perchè esistono anche gli incubi. Ma la tristezza e la disperazione si fermano qui perchè, forse presi dalla prima parte coloro che ascoltano e leggono non fanno molto caso alla seconda. La vita cambia e tutto si ribalta dalla disperazione si passa alla speranza che lascerà il posto alla gioia tipica di chi è stato salvato da qualcosa che assomiglia ad un miracolo. Lo si sente perfettamente perchè la musica sale di tono, assume la potenza della rinascita e si apre maestosa come gli orizzonti di chi può dire di avercela fatta.
Portarti via e non domandarmi dove? Portarti via dalle lacrime che hai pianto, da quel tuo sogno che la vita ha infranto a te e sola sei, anche se, c'è un mondo che è lì intorno a te. Portarti via lontana da tutti i problemi che il presente, nella sua complessità, a te di sconti non ne fa, e via veloce se ne va in un passato che non è sconfitto da te e, senza pietà, ti fa schiava di sé. Portarti via dalla sveglia del mattino. Portarti via dalle regole sbagliate, dalle oppressioni che, senza più umanità, sol voglion far di te una donna che, di fatto, non c'è. Portarti via lontano da chi non sa nulla di te e, solo ha giudicato, da chi non ti ha capita mai, da chi mai ha provato ad ascoltare quello che i silenzi che in te urlavano a chi sordo è. Portarti via lontano, dove il mio mondo sarai tu, e, quando lo sognavamo pareva un sogno e nulla più ma, esistono dei sogni che sanno giunger fin lassù e capiamo perchè tu sei con me ed io, insieme a te.
E no, mi sa che voi non abbiate proprio capito. Non avete capito che più siete arroganti, più siete crudeli e dispotici e meno ottenete. No, questo modo di pensare non fa parte della vostra natura, verosimilmente perché voi avete un'altra natura e non siete come noi. Non avete capita la storia del genere umano, per un motivo semplice, perché siete stati voi a scriverla e ve la siete scritta a modo vostro, credendo che effettivamente, sia andata come ci avete imposto di leggerla ma, non è andata così. Vi siete illusi di avere vinto sempre e di aver "vinto facile" per cui, tale illusione non vi ha permesso di fare tesoro delle sconfitte che avete patite, perché è stato molto più comodo averle trasformate in vittorie. Avete perso quando, con sadica soddisfazione, avete rinchiusi i vostri oppositori nei manicomi criminali o, quando avete fatti sparire nelle viscere della terra o trasformati in fumo bianco, che usciva da neri camini, chi mai si è piegato al vostro volere. Non avete proprio capito che quelle erano le cocenti batoste che segneranno la vostra fine. Non avete capito che la vostra fine è giunta proprio ora che pensate di darci il colpo di grazia. Non avete capito che noi umani siamo fatti così: Quando siamo agonizzanti a terra, provati dalle più bieche angherie, troviamo la forza disperata che ci fa rialzare in un sussulto di orgoglio. Non avete capito che possediamo una dignità a voi sconosciuta, o meglio, che non avete voluta vedere, confidando nel fatto che avendocela calpestata noi l'avremmo perduta. Non avete capito che le vostre minacce non hanno presa su di noi, non avete capito che più duramente ci sfidate e più noi accettiamo la sfida. Non avete capito che non ci arrendiamo e aspramente combattiamo orgogliosi del male che ci fate e persino di quello che ci farete, perchè non lo temiamo. Non avete capito che quando crediamo in qualcosa lottiamo con tutte le nostre forze per difenderla. Non avete capito che noi abbiamo dei sentimenti, abbiamo dei valori, abbiamo quel coraggio che ci permette di giocarci la vita senza il timore di perderla. Non avete capito che le vostre restrizioni possono avere esito sui nostri corpi ma non nelle nostre menti, non avete capito che privarci della libertà non significa che saremo, per sempre, i vostri schiavi. Non avete proprio capito nulla di noi, nonostante abbiate condiviso il nostro spazio e ci abbiate visti da vicino. Non avete capito che chi state ammazzando sono quelli a voi più affini, quelli che si sono piegati ai vostri ordini e si sono messi in fila per esser da voi macellati. Non avete capito che di loro avreste avuto bisogno perché i loro cervelli non hanno resistito alla vostra persecuzione e alle vostre false lusinghe. Non avete capito che vi avrebbero dato ascolto e si sarebbero fidati di voi fino alla loro fine naturale per cui non sarebbe stato utile per voi anticiparla. Non avete capito che una volta tolti di mezzo loro, resteremo noi, quelli che non si sono fatti abbindolare e non sono stati vittime del contagio delle vostre menzogne. Non avete capito che con noi non c'è nulla da fare e non ci prenderete mai vivi. Non avete capito che perderete questa guerra e sarà la vostra definitiva sconfitta, saremo noi a vendicare quelli che non hanno avuta la possibilità o la forza di non arrendersi. Saremo noi che renderemo giustizia alle vittime della vostra perfidia, della vostra vigliaccheria della vostra sete di potere e della vostra allucinazione. Non avete capito che abbiamo capito e non ci fate paura, anzi da oggi in poi posso consigliarvi di rimanere in "vigile attesa" perché la resa dei conti è vicina.
Sei quella che non c'è, sei tu la sola che è qui vicina a me in un tempo che non ha età e concreto è ancorché nell'irrealtà. Sei tu che troppo manchi a me anche se sarai per sempre. Tu sei la vita mia finché mi resterà. Sei tu che del mio tutto sei di più, sei tu che dai un senso alla realtà sei tu che fai sperare in ciò che sarà sei tu che non chiedi mai per te qualcosa in più anche se tu sai che mai avesti quello che non è nulla di più d'un po' di serenità, per te. Con te non c'è più il buio intorno a me con te l'ora più nera se ne va con te comprendo la felicità con te tutti i miei "se" così non sono più dentro me. Non so se un'altra vita ancor vivrò però ovunque sarò lo sai io cercherò di te.
Non posso salire su un autobus o su un treno, non posso far visita ad una persona ricoverata, non posso bere un bicchier d'acqua per strada a meno che non trovi una fontanella, non posso mangiare in un locale, non posso farmi tagliare i capelli non posso entrare in uno stadio, e sono all'aperto, a maggior ragione, non posso entrare in un cinema o in museo, non posso recarmi presso un ufficio pubblico, non posso andare in banca, non posso acquistare un qualsiasi bene, se non di tipo farmaceutico. Non posso neppure disporre del mio pensiero, del mio corpo e della mia vita. E pensare che sono fisicamente sano ed in pieno possesso delle mie facoltà mentali. Figuriamoci se fossi malato cosa mi farebbero. Detto che io non voglio la concessione di un po' di libertà perché mi appartiene per diritto naturale e tutta intera; di tutti i loro divieti non mi importa nulla. Non potrò fare alcune cose, proverò a farle lo stesso e se non riuscirò avrò la pazienza di aspettare la fine di coloro che me le hanno vietate. Una cosa di certo posso fare... mandarli a fare in culo, ed è quello che faccio da ormai due anni.
Infame si nasce o infame si diventa? Secondo me è giusta la prima ipotesi perché se si diventasse infami nel corso della vita, non si potrebbe essere infami in questa misura. Sono nati così e così rimarranno fino alla fine dei loro giorni. Sono nati così perché se una persona non infame, si accorgesse che lo sta diventando, potrebbe fermarsi in tempo. Questi invece lo sono a livello genetico e, non faccio riferimento ai loro avi naturali ma, ai loro progenitori innaturali. Questi sono figli di entità malefiche che incarnano il male e lo impongono alle loro vittime. Questi sono infami perché vogliono la sofferenza altrui per il gusto di vedere fino a dove possono arrivare nel dispensarla. Non sono infami perché sono al governo, come non sono infami se fanno parte del corrotto mondo dell'informazione, come non lo sono se vivono in ambiti di malaffare, sono infami perché nascono infami. Se non fossero così, un manifesto come quello che vedete in foto. non sarebbe mai stato affisso. Con premeditazione annunciano che saranno gli artefici della violenza sui bambini, non si nascondono neppure, lo affermano con tutta la perfidia di cui sono intrisi. Sono infami perché sono consapevoli di ciò che fanno, vogliono punire senza mezze misure i loro oppositori, altre storie non ce ne sono, Bisogna che gli schiavi ubbidiscano e, se non lo fanno saranno puniti in modo esemplare, è il come, che mostra la loro indole inumana. Colpiscono i figli, si fanno scudo di loro per colpire i genitori ribelli. Infami e vigliacchi perché solo il vile colpisce il rivale disarmato e senza possibilità di difesa. Isolano un bambino con la soddisfazione di vederlo patire psicologicamente, traggono energia dal dolore che provocano su creature innocenti. Se pensate che io stia esagerando, riflettete sul fatto che migliaia di bambini scompaiono misteriosamente ogni giorno, chiedetevi come mai nessuno ne trovi neppure uno. Informatevi su cosa sia l'adrenocromo, sul traffico di organi e, già che ci siete, vedete se trovate qualcosa circa delle cellule umane che finiscono negli "elisir di corta vita" Personaggi infami che voi non riuscite ancora a ritenere tali perché siete le vittime della loro infamia. Isolati o vaccinati, scegliete voi come morire, democraticamente vi fanno scegliere, non vi obbligano neppure, loro non si vogliono sporcare le mani, lasciano a voi la scelta. In un Paese dove fosse ancora in essere la Costituzione e la democrazia non fosse stata uccisa, probabilmente, una voce si sarebbe alzata contro chi ha permesso che un tale manifesto facesse bella mostra di se, voi avete udita questa voce? E voi vi siete indignati o vi siete girati dall'altra parte? O peggio ancora, avete apprezzato un tale messaggio perché intanto voi siete già punti per la terza volta e avete ceduta la vita di vostro figlio al regime?
Tu sei qui per me e con me sarai per sempre. Non mi accorsi che quella eri proprio tu. Incredulo o inconsapevole, non mi pareva vero; è meglio non illudersi, per non restar delusi. Tu sei qui con me e ora so che è vero dire ciò che è, così semplice non è. Uno spazio che va oltre la logica ci vede ormai uniti e nell'imponderabile saremo insieme ancora. E non c'è un perché.
Vivo questa vita e mi chiedo cos'è? False, le parole di una scienza che non sa. Forse, il tempo non c'è forse, il mondo è di più, non si sta a testa in giù.
Quello che non vedi, del visto, è di più, forse, è un'altra luna quella accesa, ch'è lassù.
Imparar la vita, un costo lo ha ma son grato all'esistenza ché mi ha dato te e la mia vita sei tu.
Forse non ci avete mai pensato ed avete accettata una definizione, come avete sempre accettato ciò che veniva impartito dall'alto. Cosa c'è dietro la definizione di un ente che mantenete da sempre e, da sempre è il parcheggio di raccomandati, leccaculo e pelandroni ruba stipendio? La definizione a cui mi riferisco è: "Mamma RAI". Perché una parola alta come "mamma" è affiancata ad un così basso acronimo? Proprio perché hanno voluto dare l'accezione migliore, perché essendo appunto la migliore, nessuno mai potesse metterla in discussione. Potete non fidarvi di vostra mamma? Potrà essa mai tradirvi, raccontarvi balle o compiere azioni lesive nei vostri confronti? E' persino banale la risposta, il vocabolo mamma esprime il concetto del bene e della protezione, mai e poi mai potrebbe dire o fare qualcosa che non fosse amore per voi. Detto questo il gioco è fatto, da quel momento la cosa peggiore diventa automaticamente il massimo concepibile. E' il mondo alla rovescia, quello distopico, menzognero e paradossale nel quale una guerra diventa umanitaria, una bomba è detta intelligente e la libertà è possibile soltanto a fronte di un permesso. Mamma RAI, pertanto, è diventata utile a coloro che vi vogliono raccontare la loro realtà e, visto che ve la dice la vostra genitrice, non può che essere quella realtà della quale vi dovete senza dubbi fidare. E' un artifizio che parte da lontano, un progetto di anni che, instancabile e silenzioso è arrivato a fare di voi i sudditi perfetti dell'impero del male. Oggi, come ieri, tanti in buona fede ma tantissimi no, pensate quello che una mamma, che in realtà è diventata una matrigna, vi impone di pensare. Diciamola così com'è, non esiste la mamma in un organo dello stato, esiste, invece, la propaganda, esiste quel metodo di manipolazione mentale delle masse che, col sistema dolce, porterà alla dolce morte della vostra libertà. Una volta si diceva che: "Non manca la libertà, mancano gli uomini liberi". Oggi è solo in parte così, continuano a mancare gli uomini liberi ma, neppure libertà esiste più. Abbiamo presa coscienza di molte cose, abbiamo persino capito che avere dei dubbi è il più alto segno di intelligenza ma, non ci è consentito avere dei dubbi. Se li hai, e li esprimi, sei messo all'angolo della società, sei marchiato a pelle con gli epiteti più ingiuriosi che accuratamente, gli uomini del regime, vanno a cercare nei meandri di una storia che non c'entra niente, e solo chi ha il coraggio di sopportarli non rientra docile nel gregge dei buoni Quello che vi dice oggi quella mamma che mamma non è, è: Credere, obbedire e aggiungiamo pure quel "combattere" che fino all'altroieri pareva anacronistico ed invece oggi, come dice la "matrigna" è diventato un verbo di alto significato "pacifista".
Dimmi perché io penso a te pur se non sto pensando a te. Dimmi perché ti vedo qui ma qui, è solo è un'immagine di te. Sarà abitudine una dolce fantasia, sarà qualcosa che saprai spiegare a me?. Dimmi cos'è che può far vivere o morir là dentro di me, dimmi cos'è che ferma il tempo e ferma il mondo intorno a me. Sarà la nostalgia di una notte magica, sarà una notte troppo lunga senza te. Dimmi se c'è anche un solo attimo che fu così anche per te Dimmi se c'è una ragione, s'è un sogno o un incubo per me. Che mi fa vivere con te... senza te
Quando mi perdo dentro i tuoi occhi... Ma questo lo sai già... C'è una cosa che non ti ho detta ancora, chiusa, nascosta là dentro una favola. C'è una cosa che non ti ho detta ancora, che come il vento spazza via ogni nuvola. C'è una cosa che non ti ho detta ancora, che sposta le montagne un po' più in là. C'è una cosa così preziosa della quale io ti vorrei gelosa. Poco ci vuole, per dirti due parole, che trasformano il silenzio in una musica. Poco ci vuole, per dirti due parole, che fanno superare i più alti ostacoli. Sono solo solo due parole ma io non ci riesco a dirle a te. Dovresti prima dire al mio cuore che il tuo cuore ascoltar le vuole. Dimmi allora ciò che non m'hai detto ancora, ciò che tu fai tacer chiuso nell'anima, Dimmi ora che tu sai da allora che per me sei stata e sarai sempre l'unica. Dimmi ora e poi dimmelo ancora che anche per te sarà così. Come ieri, come ora e così per noi sarà per sempre...
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Testo personale inedito.
Amapola è una canzone scritta nel 1920 dal compositore spagnolo José María Lacalle García, che più avanti assunse lo pseudonimo Joseph Lacalle. Ne scrisse sia le musiche che il testo, e negli anni a seguire sono stati scritti prima un testo alternativo in spagnolo, poi il testo in inglese. Una delle prime interpretazioni della canzone originale è quella che trovate qui sopra, eseguita dal tenore spagnolo Miguel Fleta. Negli anni ’40 la canzone finì in cima alle classifiche musicali statunitensi per la versione di Helen O’Connell e Bob Eberly. Negli anni la canzone è stata riadattata e reinterpretata da molti grandi artisti, tra cui i tre tenori Domingo-Carreras-Pavarotti, Spike Jones e Bing Crosby. La versione strumentale di Ennio Morricone è la più nota tra le versioni senza testo.
Io sono qua e tutto è strano intorno a me è una realtà che un senso logico non ha più Io sono qua coi miei 'perché' mettendo in dubbio quello che per tutti gli altri è il credo assoluto. Io sono qua in questo mondo da me lontano dove non c'è neppure un po' di verità ma solo falsità. Io sono quae vedo ciò che altri non riescono a veder per ideologia, interesse o paura. Io sono qua con tutto contro ma con te in un'altra realtà che presto un giorno si vivrà e non tradirà. Io sono qua e tu accanto a me in questa vita o nell'altra se verrà sarò con te.
Sai ch'io non so perchè sto con te un motivo non ce l'ho una logica non c'è con te senza un perchè ma qualcosa c'è che non so capir cos'è. Strano, può anche sembrar ma giusto è così la razionalità un limite è già tu sei tutto ciò che ho e per star con te altre ragioni non ho. Se c'è ch'invece lo sa ben presto capirà che finito tutto è già perché non si può l'amore analizzare il bene calcolare e la magia svelare ciò, non accade a me che mai saprò perchè io sto con te.
Qui, tu sei qui ora qui, di fronte a me io guardo te e ancor non so se vero è. Troppo tempo abbiamo aspettato e nell'attesa immaginato senza riuscire a immaginare questo giorno, in cui sei qui insieme a me con la voce che non c'è, con gli occhi che brillan di pioggia sol perché sei qui, tu qui Mano dentro la tua labbra a un centimetro da te, ho davanti a me quel sorriso che sognai, un nodo stretto dentro la gola fa del sorriso una parola che restava li da sola senza te... ma sei qui...
Che senso ha questa realtà inventata da schiavo ti fa e condannato sei all'infelicità credendo che, la tua, sia libertà. Che senso ha il tuo rimandare dir ch'è domani che, forse, vivrai dimenticandoti che il passato certo è ma, oltre l'ipotesi, il futuro mai non va. Che senso ha lasciare lei per un'incomprensione o stupidità e non sarà una lacrima su una fotografia che, per magia, te la riporterà. Dovessi perderti anche un solo attimo questa mia vita un senso non avrebbe più.
Che cosa c'è oltre quello che posso veder e neppure ho la certezza di quello che so. tempo è che non debba crederci più non accetto più menzogne ipocrite. Se guardo su, oltre e più in là, non so che c'è oltre quel blu, forse, è là dove i sogni vanno a nascondersi là dove un dì andrai a riprenderli, là dove tutto sarà possibile. La realtà lassù saranno le favole, più non penserai all'incredibile là nel mondo sopra le nuvole.
Passa il tempo sul tuo tormento, sul disincanto, sei sgomento per quel momento di fatalità, Ed è rimpianto. Culla il vento quel desiderio, quel tuo sogno infranto, spazza il vento quella tua idea di felicità. Non ti serve guardarti dentro per non capire, se fu paura o se il coraggio fu ancor di più. Nella vita, certo, è importante avere accanto la persona ch'è quella giusta, quella per te ma è vitale, per te essenziale, che la sbagliata mai non riesca ad incontrarti a imbattersi in te sulla tua strada.
Ora che sei qui, qui accanto a me, sembra che sia normalità. Di incontrare te ormai non ci pensavo più, ho cercata te per una vita, inconsciamente, sapevo che saresti stata tu per me ma non sapevo che tu fossi tu tu che non eri solo un sogno della mente ma di più, molto più, eri tu Avermi li, li accanto a te mai sarà per me normalità. Ora che ho te non ho da chiedere di più, hai dato un volto a quel mio sogno di una vita, è tua la voce che silenzio era per me All'improvviso tu senza un perché prendi possesso di quel posto che la vita ha dato a te senza mai dirlo a te. Ma ti aspettava lì da sempre
Inviato da: Faitù
il 09/03/2024 alle 17:43
Inviato da: Faitù
il 09/03/2024 alle 13:22
Inviato da: lontano.lontano
il 23/01/2024 alle 11:36
Inviato da: cassetta2
il 23/01/2024 alle 09:24
Inviato da: Faitù
il 13/01/2024 alle 14:41