Creato da: lontano.lontano il 22/01/2008
la poesia, la musica ed il loro contrario.

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C'era una volta il west- Il mio sogno

 

Eravamo nel 1968 ed io
dodicenne mi guardavo intorno
per capire cosa stessi cercando,
cosa volessi ma soprattutto,
chi fossi.
Un adolescente che vedeva
intorno a sè un mondo
cambiare, forse in maniera
troppo rapida per capire, forse
in maniera troppo lenta per i
sogni che si hanno in mente a
quell'età.
Un mondo nuovo arrivato
addosso, che portava
con sè nuove parole, nuove
mode, nuova musica.
Ascoltavo come tutti in quegli
anni la prima radio "libera",
quella Radio Montecarlo che
si faceva preferire ai canali
Rai a cui per forza di cose
eravamo legati.
Ricordo tutte le canzonette
dell'epoca e non mi vergogno
nel dire che molte non mi
dispiacciono neppure ora.
Arrivavano i primi complessi
stranieri di una certa
importanza e i compagni
di scuola si buttavano a
comprare i loro dischi.
Io continuavo ad ascoltare
tutto ciò ma li ascoltavo solo,
non li sentivo, non mi
riconoscevo, nulla era ciò
che stavo cercando, ero solo
sballottato da sonorità che
non mi prendevano e poco
mi appassionavano.
Un giorno mi capita di
ascoltare questo tema, per
caso arrivato fino a me, una
musica che mi ha attirato a sè
o per meglio dire mi ha
attirato a me, una musica che
è stata lo specchio della mia
anima, una musica che è
diventata mia proprio come
io diventavo suo.
Non sapevo da dove venisse,
non immaginavo neppure fosse
una colonna sonora, non
sapevo dove andarla a ritrovare.
L'ho cercata, l'ho scovata ed è
con me da quarant'anni, non
potrei fare a meno di lei perchè
perderei la parte migliore di me,
sarebbe come specchiarsi e non
vedersi, sarebbe come mangiare
e non nutrirsi, sarebbe come
vivere senza pensare.
Io per mia natura non sono
geloso, perchè penso che la
gelosia, in fondo, non sia che
la nostra insicurezza che ci
fà credere di non esser
all'altezza di sostenere una
comparazione con qualcuno
che, diamo già per scontato,
esser meglio di noi.
Lo sono però verso questa
musica che sento mia e solo
mia e non mi fà molto piacere
se altri mi dicono di
riconoscersi in lei, sarebbe come
vedere all'improvviso spuntare
un nostro replicante mentre fino
ad oggi credevamo di essere unici.
La capisco e lei mi capisce, mi
prende per mano e mi porta in
posti tranquilli, mi asciuga
gli occhi dalle lacrime
dopo averli bagnati,
così senza neppure un perchè,
mi stringe forte la gola
togliendomi quasi il respiro,
facendomi male ma
riportandomi in vita.
Chi mi vede quando sto con lei
mi dice che cambio espressione,
che mi perdo in un mondo
lontano, che trattengo,
senza riuscirci, un'emozione che
raramente mi capita di avere.
E' vero, e non chiedetemi perchè,
non saprei rispondere,
non si motivano le sensazioni,
non si riescono a spiegare
i tumulti del cuore,
non si sà nulla degli
sconvolgimenti dell'anima,
non si razionalizza l'amore.
Una dolcezza infinita che
mi prende la mente e
se la porta con sè e non sono
più io, proprio quando sono
più io che mai,
mentre io divento lei e
lei diventa me, uniti in un sogno
che finirà solo quando
non avrò più la forza per sognare.

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 10
 

Messaggi di Agosto 2014

 

Pubblicità ingannevole

Post n°232 pubblicato il 08 Agosto 2014 da lontano.lontano
 
Foto di lontano.lontano

Son finite da mesi le elezioni europee ma, nonostante ciò, la RAI continua a bombardare le nostre menti con quegli ingannevoli messaggi pubblicitari pro Europa.
Mi auguro che ognuno di voi sia riuscito ad archiviarli senza attribuir loro il minimo interesse ma, qualora vi foste soffermati ad ascoltare queste imposture, vi siete fatta qualche domanda in proposito? 
Innanzitutto:
Chi li ha commissionati?
Chi ha permessa una tal propaganda senza contraddittorio?Perché hanno voluta favorire una sola parte politica?
Perché continuano ad andare in onda anche a giochi fatti?
Proviamo a dare qualche risposta in merito, basandoci sulla logica, sui fatti e sul buonsenso.
Non so chi li abbia commissionati, è l'azienda che ci deruba della somma annuale, subdolamente fatta passare come canone televisivo, mentre di illogica tassa sul possesso si tratta, che dovrebbe darci una risposta sul tema.
Ma, qualora fossero i partiti pro Europa; dove hanno presi i soldi e quanti in realtà ne hanno spesi?
I loro bilanci non dovrebbero essere pubblici e le regole per i finanziamenti particolarmente rigide in materia?
Se, viceversa non fossero i partiti, i committenti chi sono i finanziatori occulti?
Se sono stati voluti dal governo, significa che ha utilizzati denari pubblici, ed allora, se i soldi sono anche di coloro i quali non si riconoscono in quelle posizioni, è giusto che debbano anch'essi obbligatoriamente contribuire?

Questo è il paradosso più paradossale che conosca: Io che non credo a tutte quelle balle, sono uno di quelli che finanzia la loro diffusione, incredibile!
Perché hanno fatto tutto il possibile affinché i partiti pro Europa si affermassero?
Questa è una risposta facile: Perché tali partiti son collusi con il potere europeo incarnato dalla Banca Centrale Europea che gestisce la moneta unica ed è strettamente legata al potere
economico mondiale e mondialista.
Perché anche a urne chiuse i messaggi pubblicitari pro Europa continuano?
Semplicemente perché, i poteri di cui sopra, si son resi conto di essere stati sconfitti, non totalmente, nelle urne, ma nei fatti e nella coscienza dei popoli.
Hanno perso! L'Europa così come è stata da loro concepita è stata rifiutata ed allora devono per forza continuare con il lavaggio del cervello perché, sanno bene che, anche la più palese bugia, se ripetuta per dieci volte in televisione diventa la verità assoluta.
La gente sta male e sta capendo i motivi di tale malessere, la consapevolezza di essere vittima di un regime dittatoriale sta emergendo nettamente, la controinformazione comincia a far riflettere ed il potere europeo vacilla sotto colpi sempre più pesanti.
Tutto ciò preoccupa la nomenclatura eurocratica, e la prepotente offensiva antecedente al voto, si è trasformata in una penosa, spasmodica difesa di quel sempre minor consenso rimasto, con la speranza di poterlo mantenere continuando a condizionare la fascia di popolazione più suggestionabile e meno attenta.
Sei telespettatori non ragionano possono pensare che, davvero, la comunità europea sia stata concepita per la fratellanza e per eliminare le guerre ma quelle che chiamano “umanitarie” son forse, meno guerre delle altre?
E i luoghi dove tuttora avvengono, son magicamente trasferiti fuori dei confini europei?
E se per assurdo, dicessimo che le guerre non ci sono e non ci saranno, perché mai l'Italia dovrebbe acquistare 90 caccia dal costo di un miliardo cadauno
?
Hanno la sfacciataggine di rendere la guerra “tradizionale” invisibile ma quella visibile, quella che, come quell'altra, distrugge vite, economie, Stati, non è anch'essa una guerra?
I conflitti avvengono perché a qualcuno giovano, che si combattano a colpi di cannone o di spread è esattamente la stessa cosa, per cui possono mentire quanto vogliono ma la pace nell'odierna Europa, non è mai esistita.
Riflettiamo un attimo sui motivi di un'entrata in guerra.
Fin dall'antichità gli uomini combattevano gli uni contro gli altri per acquisire nuovi territori e con essi terre da coltivare o pascoli o fiumi, insomma tutto ciò che poteva recare nuovi benefici ai vincitori a scapito della sopravvivenza dei vinti.
E le cose non sono cambiate nei secoli, gli scopi sono identici anche se gli obiettivi, oggi si chiamano risorse petrolifere, giacimenti di gas, imprese statali e non, infrastrutture, e perché no, le riserve auree nazionali.
Solo che adesso, tutti questi scopi si possono raggiungere senza neanche sparare un colpo di artiglieria, è sufficiente che dei politici, o collusi o completamente ignoranti firmino alcuni trattati.
Una resa senza condizioni, senza neppure combattere, un vile asservimento, una sottomissione al nemico che si continua a chiamare amico e testardamente mentire sulla sua vera natura.
Detto che le guerre servono ad arricchire chi ricco lo è già, potete facilmente comprendere che quella in atto, sia la guerra dichiarata dai grandi poteri economici ai popoli sovrani, per prendersi tutto stavolta, quella da non fallire, stavolta, quella che, stavolta, non farà solo dei vinti ma degli schiavi.
Le persone uccise da questa crisi voluta, son meno vittime dei soldati che muoiono al fronte?
E quelle ridotte alla fame, senza neppure un soldo per comprare una medicina o da mangiare, son meno vittime di quelle di una guerra combattuta col fucile?
La povertà in Italia ha raggiunto il 27%.
Solo nel periodo 2012/13 i suicidi di imprenditori e disoccupati sono stati 238; anche questo dobbiamo accettare perché
“ Ce lo chiede l'Europa?”.
Però l'Europa è la casa della democrazia, dicono......
Davvero? Ma guarda un po', io pensavo invece che gli uomini dell'apparato che la governano, senza mai essere stati eletti dai popoli e, senza manco essere conosciuti da essi, fosse tutto, tranne che democrazia.
Pensavo altresì che solo una dittatura potesse disporre di una polizia segreta (ai più), di squadre speciali con poteri assoluti e che non risponde dei “crimini” commessi nell'espletamento delle proprie funzioni.
Ma dicono che anche su questo io mi sbagli.
Ed allora, visto che io mi sbaglio, date un'occhiata voi alla legge N°84 del 14 Maggio 2010 che a Montecitorio è stata approvata con la maggioranza schiacciante di 442 su 443, norma che ratificava il trattato di Velsen (per far prima allego qui l'indirizzo): 
http://www.sapaf.it/legge-n-84-2010-eurogendfor
Soffermatevi sugli articoli del Trattato, scoprirete un mondo nascosto, la vera natura di questa dittatura spacciata per democrazia, di questa menzogna sotto forma di “Carosello”.
Si, però io vedo cose che non esistono, dicono, mentre è acclarato che possiamo andare all'estero senza cambiare la moneta, ............ 
Il fatto è che non abbiamo proprio la moneta in tasca, neppure per sopravvivere qui.
I ragazzi possono girare il'Europa dicono …............
Si, magari per trovare un lavoro sottopagato, gratuito meglio ancora, perché nel loro Paese è stata rasa al suolo l'economia tutta e con essa la loro speranza di futuro.
Però i musicisti fanno parte di orchestre europee, dicono …........ 
Per forza, con quali soldi si potrebbe sovvenzionare la cultura nazionale quando gli introiti derivanti da una tassazione, divenuta sempre più insostenibile, servono per salvare le banche e per versare la quota al M.E.S. (detto falsamente Fondo Salva-stati)?
Però al CERN hanno scoperto il Bosone di Higgs ….................. 
Ma sai che cazzo gliene frega del Bosone a chi è in cassa integrazione da un anno e, durante quello stesso anno non gli è stata versata una sola rata?
Ho la sensazione che un "bosone" grosso così, il lavoratore in questione, lo farebbe volentieri a tutti coloro che gli han fatto credere che questa Europa sarebbe stata la soluzione a tutti i suoi problemi e di  quelli delle future generazioni.
Hanno fregati i nostri genitori, hanno fregati noi tante volte, proviamo, per una volta, a non 
farci fregare ancora.
Quando una cosa ci viene ripetuta tante volte, è difficile pensare che sia pensata per il nostro bene.
La pubblicità è utile per vendere qualcosa, per avere un ritorno economico da essa, possibile che questa stessa prassi venga stravolta proprio in questa occasione?
Possiamo ribellarci col pensiero, col ragionamento, con l'informazione senza fini di lucro e, anche dando un segnale tangibile del nostro disgusto: Non appena comincia la propaganda pro Europa.............. cambiamo subito canale, i dati di ascolto dovrebbero segnalare questo nostro comportamento.
Di Europa si deve parlare. 
Sono d'accordo, ma se ne dovrebbe parlare in maniera onesta e pulita, senza mentire, senza stravolgere la realtà dei fatti, senza secondi fini, e non per fregare il popolo..... come tuttora stanno cercando di fare con Carosello.
                                                         - . . . -

Oggi
Draghi Presidente della Bce, rivolto all'Italia:
"E' arrivato il momento di “cedere sovranità” all’Europa per quanto riguarda le riforme strutturali così come “ è stato fatto a livello di bilancio”.

 
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Segreto di Stato.

Post n°233 pubblicato il 17 Agosto 2014 da lontano.lontano
 
Foto di lontano.lontano

Perché mai far ricorso al segreto di Stato per una materia che avrebbe dovuto essere la soluzione a tutti i mali del Paese, la scelta che avrebbe dato un futuro di prosperità al popolo italiano?
Perché mai occultare atti che, come tutti gli altri, dovrebbero essere pubblici?
Anzi, vista l'attuale pubblicità che ci dice quali sono le virtù dell'Europa così come l'hanno voluta, perché non ci parlano anche di trasparenza e di rispetto per l'intelligenza dei cittadini?
Non pensatela come me ................ pensate e basta!

Decreto del Ministero del Tesoro 13 ottobre 1995, n. 561 
Vista la comunicazione al Presidente del Consiglio dei Ministri fatta con nota n. 14629 in data 2 ottobre 1995
Adotta il seguente regolamento:
Articolo 1 : Ambito di applicazione 
Il presente regolamento individua, in conformità all’art. 24, comma 4, della legge 7 agosto 1990, n. 241, le  
categorie di documenti formati o comunque rientranti nell’ambito delle attribuzioni del Ministero del tesoro e 
degli organi periferici in qualsiasi forma da questo dipendenti, ai quali si applica, temporaneamente o senza limiti 
di tempo, l’esclusione del diritto di accesso di cui all’art. 24, comma 2, della medesima legge n. 241 del 1990 ed 
all’art. 8 del decreto del Presidente della Repubblica 27 giugno 1992, n. 352.
c) atti, studi, analisi, proposte e relazioni che riguardano la posizione italiana nell’ambito di accordi internazionali 
sulla politica monetaria e sulla politica creditizia e finanziaria;
d) atti preparatori del Consiglio della Comunità europea;
e) atti preparatori dei negoziati della Comunità europea, nonchè degli accordi multilaterali di ristrutturazione del 
debito estero;
f) documenti, studi, proposte, relazioni, indagini e atti relativi alla partecipazione italiana alle istituzioni creditizie 
internazionali;
g) atti relativi alla programmazione ed alla iniziativa dell’attività di vigilanza e di ispezione, nonchè verbali, atti e 
relazioni degli uffici dei servizi ispettivi attinenti alla sicurezza, alla difesa nazionale e alle relazioni internazionali.
Articolo 3 : Categorie di documenti attinenti alla determinazione ed attuazione della politica monetaria valutaria 
1. Ai sensi dell’art. 8, comma 5, lettera b), del decreto del Presidente della Repubblica 27 giugno 1992, n. 352, ed 
in relazione alla esigenza di salvaguardare la riservatezza dei processi di formazione, di determinazione e di 
attuazione della politica monetaria e valutaria, sono sottratte all’accesso le seguenti categorie di documenti, 
quando dalla loro divulgazione o conoscenza possa derivare effettivo e concreto pregiudizio alla tutela dei 
processi stessi:
a) atti relativi a studi, indagini, analisi, relazioni, proposte, programmi, elaborazioni e comunicazioni sui flussi 
finanziari di entrata e di spesa, sulle previsioni del fabbisogno dello Stato, sulla evoluzione, la consistenza, la 
gestione, il risanamento del debito pubblico e provvedimenti per il contenimento ed il risanamento della spesa e 
del deficit pubblico, sulla struttura e sull’andamento dei mercati finanziari e valutari nonchè sulla politica fiscale e 
di spesa pubblica;
b) elaborazioni, simulazioni e previsioni concernenti misure di contenimento della spesa per interessi e, in 
generale, del fabbisogno del settore statale e di quello pubblico allargato;
c) atti, anche preparatori, relativi alla emissione o ad altre determinazioni in materia di titoli di Stato e di 
autorizzazione all’emissione di prestiti in eurolire;
d) atti relativi agli interventi dell’Amministrazione in campo monetario e valutario, se connessi ai procedimenti di 
cui alla successiva lettera e);
e) atti di programmazione e di iniziativa dell’attività di vigilanza e di ispezione, nonchè verbali, atti e relazioni dei 
servizi ispettivi ed atti sanzionatori, quando possa derivarne pregiudizio ai processi di formazione, di 
determinazione e di attuazione della politica monetaria e valutaria.

 
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Controllo mentale.

Post n°234 pubblicato il 20 Agosto 2014 da lontano.lontano
 
Foto di lontano.lontano

Mi rendo perfettamente conto che questo, sia un argomento difficile da trattare, perché mi mancano le competenze tecniche e la conoscenza delle materie trattate ma, voglio parlarne ugualmente perché il mio compito è quello di pormi delle domande e non dare delle risposte.
Seguendo i notiziari televisivi o leggendo i giornali, avrete di certo notato che, giornalmente ormai, son presenti notizie riguardanti eccidi familiari o di matrice non delinquenziale.
Il marito, di qualsiasi età, che uccide la moglie o viceversa, la mamma che getta il figlioletto dalla finestra, il padre che strangola tutta la famiglia e poi si suicida, e non vado oltre per risparmiarvi altre atrocità ed anche perché avete benissimo
 
compreso ciò a cui mi riferisco.
La domanda che mi pongo e che vi pongo è la seguente: Ma come mai tutti questi crimini sono aumentati in misura così abnorme negli ultimi tempi?
Sfido chiunque a trovare, sulle prime pagine dei giornali di vent'anni fa, con la stessa cadenza, la descrizione di tali accadimenti.
E se ciò che affermo è statisticamente provato, una spiegazione dev'esserci, non si può essere così ingenui da incolpare il caso o trovare la spiegazione nell'inspiegabile.
Io provo a dare la mia, voi provate a dare la vostra, non catalogate tutto come “normale” solo perché è la via meno impervia da percorrere.
Avete mai sentito parlare del progetto “HAARP”?
Non mi dilungo in dettagli perché, digitando questa parola, potrete trovare tutte le informazioni necessarie, mi limito a citare ciò che è attinente all'argomento che sto trattando.
Il sistema HAARP ha sede a Gakona, Alaska, ed è costituito fondamentalmente da 180 piloni di alluminio alti 22 metri.
 
Su ogni pilone sono state installate doppie antenne a dipoli incrociati, una coppia per la banda bassa l'altra per la banda alta, in grado di trasmettere onde ad alta frequenza fino ad una distanza di 350 km grazie alla loro potenza.
Queste onde sarebbero indirizzabili verso zone strategiche del pianeta, sia atmosferiche che terrestri.
Ricapitolando: Delle onde radio sono inviate nella ionosfera, rimbalzano e ritornano a terra con una potenza enorme.
Facendo una ricerca nei siti appropriati vi renderete conto della natura di tale progetto, potrete vedere quali implicazioni siano a questo imputabili; la guerra climatica, il cambiamento dell'ambiente, i terremoti, gli tsunami ma, sulla terra ci siamo anche noi.
Si, ci siamo anche noi a ricevere quell'energia elettromagnetica ad alta e bassa frequenza, noi che siamo dotati, dalla nascita, di un 
ricetrasmettitore …...... il cervello.
Abbiamo una trasmittente nella testa che riceve onde radio e a sua volta le trasmette; possiamo comunicare a distanza col 
pensiero (telepatia) avere presentimenti, captare affinità, tanto che, a ragione, si dice “essere in sintonia con qualcuno” o “essere sulla stessa frequenza”.
E queste nostre facoltà mentali, son diventate un'ulteriore possibilità, per coloro che il criminale progetto HAARP ha 
predisposto per noi; manipolare le nostre menti e condizionare il nostro libero arbitrio.
Lo scopo è sempre quello, a malincuore devo ripetermi ogni volta ma, se questo è il destino al quale ci stanno condannando, 
non posso dire cosa diversa; renderci dei sudditi ubbidienti e remissivi.
Il nostro futuro è programmato da tempo: Riduzione demografica mondiale tramite calamità naturali, guerre, carestie, malattie, tutto va bene e, asservimento totale dei sopravvissuti.
Anche qui non vi chiedo di credermi ma di informarvi (digitate il premio Nobel per la pace (eterna) Henry Kissinger
, sull'argomento).
Ebbene, se tutto ciò è in fase di attuazione, come non mettere in relazione i condizionamenti mentali, e tutto ciò che da 
essi deriva, con i casi di cronaca nera di cui abbiamo parlato?
E' fantascienza pensare che gli esperimenti che ci vedono inermi cavie non riescano sempre perfettamente nell'intento?
Che riescano oppure no, noi poveri esseri umani, siamo fregati comunque; o omicidi/suicidi, o schiavi, volete propendere 
per una scelta?
Non preoccupatevi, non avrete possibilità di scelta!
Senza un condizionamento mentale non si verificano stragi così efferate; solo una madre indotta da anomale trasmissioni 
radio su frequenze sballate può uccidere le sue creature, non mi convincerà del contrario nessun genio psichiatrico e nessuna smentita proveniente dai vertici U.S.A.
Ho paura per ciò che accade perché oggi io ne parlo con voi ma domani potremmo essere noi stessi coloro dei quali, altri 
come noi dopodomani parleranno.
Nessuno è immune, non so se ci son cervelli che possano mostrare una maggiore resistenza a questi “trattamenti”, augurarmi di sbagliarmi è puerile ed inutile, tutto ciò che posso dirvi è di informarvi, di cercare le verità nascoste e portarle alla conoscenza di altri.
Forse, ma non ne son sicuro, essendo consapevoli del nostro infausto destino, possiamo ancora far qualcosa per cambiarlo.

 
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Quante violenze?

Post n°235 pubblicato il 25 Agosto 2014 da lontano.lontano
 
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Violènzas.f. [dal lat. violentia,der. di violentus«violento»].–
1. Con riferimento a persona, la caratteristica, il fatto di essere violento, soprattutto come tendenza abituale a usare la forza fisica in modo brutale o irrazionale, facendo anche ricorso a mezzi di offesa, al fine di imporre la propria volontà e di costringere alla sottomissione, coartando la volontà altrui sia di azione sia di pensiero e di espressione, o anche soltanto come modo incontrollato di sfogare i propri moti istintivi e passionali: un uomo rozzo e volgare, noto per la sua v.,per la v. del suo carattere temperamentoera incapace di dominare (o controllarefrenarelav. della sua indole. Per estens., riferito ai sentimenti e alle loro manifestazioni, forza particolarmente intensa: reprimerela v. degli istintidella passionesfogarecontenerela v. dell’ira.
2. a.Ogni atto o comportamento che faccia uso della forza fisica (con o senza l’impiego di armi o di altri mezzi di offesa) per recare danno ad altri nella persona o nei suoi beni o diritti, quindi anche per imprese delittuose (uccisioni, ferimenti, sevizie, stupri, sequestri di persone, rapine): ottenere,carpirecostringere con la v.ricorrere, o fare ricorsoalla v.farsi consegnare il denaro con la v.atto di violenza, come singola azione o comportamento (anche assol. violenza, che in questa accezione può avere il plur.: porre fine alle v. di un mafiosoessere sottoposto a continue v.);e come fatto e manifestazione collettiva, di gruppo: la v. della folladelle masselo scatenarsi della v. popolare

In senso più ampio, l’abuso della forza (rappresentata anche da sole parole, o da sevizie morali, minacce, ricatti), come mezzo di costrizione, di oppressione, per obbligare cioè altri ad agire o a cedere contro la propria volontà: fareusare v. a qualcuno; subirepatire v.ribellarsi alla v.fare(o usare)v.a una donnaa un ragazzo
, abusarne sessualmente. 
Sotto l’aspetto più propriam. Giuridico: v. fisica, quando si attua come costrizione materiale, facendo uso della forza; v .privata, reato che consiste nel costringere altri con violenza o minaccia a fare, tollerare o omettere qualche cosa, ledendo così la libertà individuale del soggetto e condizionandone l’attività; v.sessuale
, delitto contro la libertà personale che consiste nel costringere con violenza o minaccia una persona a compiere o subire atti sessuali: introdotto nel sistema penale nel 1996 in sostituzione dei reati di violenza carnale. 
Dalla violenza fisica si distingue la v.morale, quella che viene subìta dal soggetto a causa del timore indotto in lui dall’azione esterna (o in genere, come sinon. Di v.psichica, quella che si esercita sull’animo di una persona, mortificandone lo spirito, soggiogandone, annullandone o limitandone la volontà,plagiandola); nel diritto canonico si prevede inoltre una v.assoluta,che si ha quando la resistenza da parte di chi la patisce è totale. In usi fig.: fare dolce v.,indurre altri a fare o ad accettare cosa in sé non sgradita, vincendone la resistenza con modi delicatamente insistenti e persuasivi; farsi violenza, imporsi, con uno sforzo di volontà, un comportamento attivo o, più spesso, passivo, contrario ai proprî impulsi o sentimenti. Fare v. a un testo,a un articolo di legge
, e sim., interpretarli in un significato che in realtà non hanno, forzarne il senso.
b. In sociologia, l’uso distorto o l’abuso della forza contro qualcosa che gode della protezione della legge e del controllo sociale in genere (quindi non soltanto persone, ma anche istituzioni, beni della collettività, ecc.); in senso più ampio, ogni forma di aggressione, di coercizione, di dominio, e anche, più astrattamente, di influenza, condizionamento e controllo delle attività pratiche e più ancora di quelle intellettuali dell’uomo, esercitata non tanto da singoli quanto dalle istituzioni che detengono il potere. Ne consegue un concetto della violenza come fatto sociale: assistere al diffondersi della v.degli episodi di v.porre un argine al dilagare della v.all’escalation della v.le radici della v.la spiegazionela giustificazione, o la condannal’esecrazione della v.; in partic., v.politica,quella che ha come motivazione o pretesto la contestazione e il rifiuto della legittimità di un sistema sociale, e può raggiungerei toni estremi del terrorismo; la teorizzazione della v. come lotta politica
la strategia della violenza.
c. Nel diritto penale militare, attidi violenza
, reato in cui incorre il militare che, nell’esecuzione di un ordine o di una consegna, venga a vie di fatto, o che, chiamato a impedire o reprimere un disordine, ecceda nell’impiego della forza.
d.Nel diritto internazionale, v. bellica,il complesso degli atti di ostilità che il diritto internazionale consente a una nazione di compiere contro un’altra nazione con cui sia in stato di guerra; v. politica, la pressione che uno stato esercita su di un altro – e in partic., alla fine di un conflitto bellico, lo stato vittorioso su quello avversario – per indurlo a un determinato atto internazionale(accordo, rinuncia, ecc.).

Ho dovuto allungare a dismisura l'articolo per copiare, dal dizionario Treccani, la definizione di questo sostantivo; cosa necessaria per dimostrare, qualora ce ne fosse bisogno, l'uso distorto dell'informazione mediatica.
Se avrete la voglia di leggerlo, vi chiedo di aiutarmi a trovare una riga, una frase, una parola che riconduca alla misurazione del grado della violenza, perché io non ho trovato nulla.
Per essere maggiormente chiari; c'è scritto qualcosa che indichi se c'è una violenza più grave di un'altra?
C'è una violenza più violenta di altre? 
C'è una scala tipo l'indice di magnitudo per i terremoti o come quella che indica la forza di un uragano?
Assolutamente no, eppure, anche gli episodi violenti, son trattati secondo una scala di valori e il grado di gravità cambia in virtù dell'identità del responsabile.
Per cui, se qualcuno sgancia bombe "umanitarie" le vittime delle stesse, sono un numero fisiologico, quindi non è cosa grave, se i razzi lanciati da qualcun altro son centinaia ma non fanno vittime perché intercettati ancora in volo, sono invece un atto gravissimo di aggressione violenta.
Se poi i lanci di razzi, son quelli della vendetta e arrivano a segno colpendo ospedali e centri civili 
causando centinaia di vittime, quella non è violenza grave, anzi non è proprio violenza ma una giusta risposta militare.
Decapitare un essere umano è cosa raccapricciante, vile e inumana ma lo sono, nella stessa misura, le sopraffazioni e le torture alle quali sono sottoposti altri esseri umani; non si possono fare distinzioni,
non si può e non si deve essere severi accusatori prima e indulgenti giudici dopo.
E' un violento xenofobo nazista il politico britannico Nigel Farage ma, non si macchiano di queste colpe Martin Schulze e la cancelliera Merkel che un po'più “tedeschi” di lui lo sono!
Son punti di vista o, stravolgimento della verità, fate voi.
E' violenza violentare la verità, è violenza strumentalizzare la violenza, è violenza appiccicare etichette denigratorie al nemico, è violenza distruggere psicologicamente l'avversario, è violenza annientare i popoli con crisi economiche pianificate.
Esattamente la stessa violenza di una decapitazione, nulla di più e nulla di meno, la violenza è violenza....... sempre e comunque.
Se tutti noi accettiamo invece il “doppiopesismo”, senza capire che anche una tal violenza può causare altra violenza non ne usciremo mai più.
Penso che sia molto più corretto condannare ogni tipo di violenza piuttosto che arrampicarci sugli specchi per trovare un cavillo, un “ma” un “però” per poter mettere a confronto e “pesare” due violenze, tanto da dimostrare, ipocritamente, che la bilancia pende sempre dalla parte che ci sta a cuore.
Per agire così sarebbe però necessaria l'onestà e l'esercizio del libero pensiero, virtù che, in questo mondo corrotto e composto da persone corrotte e corruttibili, dubito sia cosa possibile.

https://www.google.it/search?q=violenza+soldati+usa&es_sm=122&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ei=Xxz7U5CAFOPD7Aben4HwAg&ved=0CAgQ_AUoAQ&biw=876&bih=515&dpr=0.9#facrc=_&imgdii=_&imgrc=6TJ0d6i64XjVhM%253A%3BcVIvcWdiZTZddM%3Bhttp%253A%252F%252Fwww.ilmessaggero.it%252FArchivioNews%252F20090528_abu-ghraib1.jpg%3Bhttp%253A%252F%252Fwww.ilmessaggero.it%252Fhome_nelmondo%252Fgenerale_usa_stupri_nelle_foto_segrete_del_carcere_iracheno_di_abu_ghraib%252Fnotizie%252F60079.shtml%3B660%3B557

 
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Ammalati d'infelicità.

Post n°236 pubblicato il 28 Agosto 2014 da lontano.lontano
 
Foto di lontano.lontano

L'infelicità non è un semplice stato d'animo, non è solo quel momento di abbandono alla tristezza, non è solo quella nebbia impalpabile di grigio che nasconde un sole dimenticato, è una vera e propria malattia.
Se prima era una mia fondata, ma non collaudata percezione, oggi la sto testando di persona e le attuali risultanze, la confermano pienamente.
Sono anni che mi occupo di madre a tempo pieno, la mia vita personale è sospesa, rinviata a data da destinarsi, rimodellata sulle sue esigenze che, per forza di cose, contrastano con le mie.
Ed è anche per questo che sono in chat a tutte le ore, impensate ed impensabili per me, prima di questa mia condanna agli “arresti domiciliari” comminatami dal destino per reati mai commessi.
E' un modo per rimanere agganciato al mondo, che sempre più è rappresentato dal computer, strumento vitale per chi questo mondo, ed il tempo di questo mondo, vede fluire con inesorabile velocità.
E qui in questa situazione, ho modo di capire come una persona fatichi a vivere e come per chi le sta intorno, risulti difficile aiutarla a farlo più degnamente.
Con i medici cerchiamo alchimie posologiche dei farmaci, cerchiamo di mettere dei rattoppi ad un vestito che gli anni hanno logorato e che regge perché la stoffa è stoffa buona........ quella di una volta!
Però, non sono gli acciacchi, che i quasi novant'anni si portan dietro come eredità il problema più grave, quelli, sono la logica conseguenza dell'esistenza in vita, per cui, che abbiano un nome oppure un altro, la sostanza non cambia.
Infatti, a mio parere, ad una certa età, la malattia non è più la causa ma l'effetto di un decesso, la scusa buona per la morte biologica.
Una persona giovane muore perché un motivo viene ad interferire col suo cammino, una persona “vecchia” (uso questo termine che potrebbe sembrare poco elegante ma, è adatto per indicare il logorio fisico) muore per la sola causa plausibile …... perché più di tanto non le è concesso vivere.
Che malattia, in definitiva, ha allora mia mamma?
Lei, come molte altre persone della sua età è ammalata di tristezza.
E poiché è la mente che regola il corpo, che a lei obbedisce, se la tristezza esistenziale se ne appropria, diventa la vera e primaria patologia con conseguente aggravamento di tutti gli acciacchi preesistenti.
Non è uno stato depressivo perché, quest'ultimo, ha cause riconducibili a situazioni precise, anche se talvolta, ben nascoste nei meandri dell'anima, la tristezza senile, invece, è originata da cause che potrei definire romantico-filosofiche.
Chi ne soffre non riesce ad accettare l'invecchiamento e i malanni ad esso connessi, non si capacita per ciò che ritiene un
 ingiustizia divina, senza neppure provare a ragionare sul fatto che, invece, si tratti della fortuna più grande.
Io comprendo che qualche piccolo problema mentale sia una presenza “fisiologica” dell'età ma, la negazione del dialogo e del confronto su questo tema, son sintomi di un convincimento radicato ed impossibile da sradicare.
Mia madre è incazzata, non si sa bene con chi, perché ogni giorno è
troppo uguale al precedente e a quello che verrà domani
ed ostinatamente, si chiude, sorda alle mie parole che la sua visione del mondo vogliono ribaltare.
Si lamenta perché non può fare nulla, che è limitata in tutto, che, ed è la cosa che più ferisce, per condurre una vita simile tanto varrebbe metterle fine.
A parte il senso di inutilità e di impotenza che si impossessa del familiare che le dedica una parte importante della propria vita, fa specie l'egoismo esasperato che va oltre la soglia del lecito.
A questo punto mi permetto di dare un consiglio a tutti coloro che, come me, si trovano a fronteggiare una situazione nuova 
e piena di responsabilità.
Chi deve accudire un genitore anziano o un familiare in genere, deve aver la forza di convincersi che tale missione non può 
andare oltre il fattibile, che fare il massimo non significa compiere i miracoli.
Si può fare il medico, l'infermiere, il cuoco o lo psicologo ma, allo psicologo non si dovrà far ricorso per sé stessi a causa di 
sopravvenuti, devastanti sensi di colpa.
I “vecchi”chiedono, non la possibilità di vivere decentemente ancora un pezzo della loro vita, ma vorrebbero vivere quel pezzo di vita non vissuta, e questa asfissiante richiesta celata dalla tristezza e dalla noia esistenziale, riversano su coloro che li assistono.
Ci si deve quindi sforzare e forzare a compiere bene la prima fase e mai tentare di accontentarli nella seconda perché l'orologio del tempo si muove solo in senso orario e non siamo noi che possiamo cambiarlo.
La vita ha dato loro, la loro occasione, se son riusciti a coglierla
oppure no, son pagine di un libro che non vale neppure la
 
pena di aprire, il loro passato di oggi è stato una volta il loro presente, ora al massimo, a quel libro, si può aggiungere ancora qualche pagina.
Non basta loro deambulare, vorrebbe camminare speditamente, non vogliono vedere la televisione, vorrebbero essere nei posti delle riprese, non bastano loro le persone che le assistono, vorrebbero vicine quelle che il tempo si è portate via.
Ed è questo il punto sul quale cerco di fare leva, parlandole di dono ricevuto per essere ancora lì mentre ad altri, lo stesso regalo non è stato fatto, le dico di vivere con gioia e pienamente l'oggi perché il domani, per forza di cose, sarà certamente più complicato ma …........... inascoltato.
Ed è per questo che inserisco la tristezza che definisco “senile” la madre di tutte le malattie dell'anziano, una malattia con tante complicanze e senza un'efficace terapia.
La terapia preventiva però esiste per noi che un giorno saremo quei vecchi che, se non vorranno esser afflitti dalla tristezza senile dovranno vaccinarsi domani, subito, forse già ieri.
Vivere il nostro tempo a tempo debito, vivere il momento attuale senza rimandare a domani, fare le cose che oggi abbiamo la possibilità di fare perché tale possibilità non è durevole.
I vecchi non chiedono di tornare indietro per fare chissà cosa ma di poter ancora esistere, in quel tempo, vorrebbero riprendersi un po' di quel tempo ormai per lor perduto, vorrebbero assaporarlo nella consapevolezza, per non sprecarlo, come si rendon conto oggi di aver fatto .......inconsapevolmente.
Noi tutti possiamo farlo, e dobbiamo farlo perché è un diritto ma è altresì anche un dovere che abbiamo verso noi stessi e verso coloro che un giorno non dovranno esser costretti a subire il dolore per la nostra infelice infelicità.


Il commento di Patrizia.

Oggi mi son ritagliata del tempo per leggere il tuo ultimo post, e come sempre da spunti di riflessione, lasciando una vena malinconica ma stavolta sono riflessioni su cose già vissute e che se ne siamo capaci insegnano.
Io credo che l'infelicità senile non sia il voler fare quello che non si può più ma il domandarsi perché dopo una vita vissuta non si può avere la fortuna di addormentarsi per mai più risvegliarsi senza dover vivere quel decadimento, quella dignità che scappa tra le dita....
la Vita è matrigna e va vissuta sempre come se fosse l'ultimo giorno, non c è un domani ipotetico a quello che rimandiamo oggi e comunque fa parte dell'animo umano aver rimpianti per cose non fatte o scelte sbagliate,... in realtà ogni scelta al momento che è stata fatta sicuramente era la più giusta del momento o perché ci si credeva, o per vigliaccheria la più facile o per inesperienza.....
comunque non si può recuperare i granelli del tempo fuggiti tra le dita.
Purtroppo solo grandi dolori personali permettono di capire, nessuno può raccontartelo ci si deve trovare dentro.......

 
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