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La realtà.

Post n°476 pubblicato il 16 Giugno 2024 da lontano.lontano
Foto di lontano.lontano

Questo articolo è direttamente collegato al video qui sopra, per darne un chiarimento e parlare di un tema che mi piace particolarmente, in maniera più esauriente.
Non è facile renderlo comprensibile tramite parole e frasi che devono adattarsi alla metrica di battute musicali che obbligano a condensare il pensiero che, non sempre, si trasforma in poesia.
Le tre battute iniziali, ripetute quattro volte dicono delle domande esistenziali che da sempre l'umanità si pone.
Chi siamo, qual è la nostra origine e cosa ci facciamo qui, sono quesiti che ormai hanno una risposta ma, è una risposta nascosta in altre fasulle che hanno lo scopo di nasconder quella vera.
Dove vogliamo andare, invece, è una domanda personale e soggettiva che, se potesse avere una risposta possibile, dovrebbe evidentemente esser data da ognuno di noi.
Da questo presupposto prende vita il tema principale: Come possiamo rispondere se non sappiamo in quale contesto siamo inseriti?
Per farmi capire meglio userò un esempio conosciuto a tutti: E' possibile parlare di calcio se non siamo al corrente che lo scopo del gioco è fare entrare un pallone in una porta avvalendosi soltanto degli arti inferiori?
Questa è la base essenziale per capire qualcosa di un gioco ed allora qual è la base essenziale che possa far capire all'umanità come possa vivere nel mondo nel quale si trova?
A mio parere, solo la consapevolezza della realtà nella quali viviamo.
E come mai non si capisce tale realtà se è quella che vediamo?
Per il semplice motivo che di realtà non ce n'è una ma due.
Quella che a voi tutti pare è la finzione, è la copia rifatta, è quella nella quale siamo obbligati a vivere, quella che occorre a chi l'ha creata per fini e scopi diabolici.
Coloro i quali non riescono a comprendere una cosa tanto semplice, non ce la fanno perché la menzogna dei potenti tranquillizza e costoro preferiscono vivere nella certezza del falso piuttosto che nella destabilizzazione indotta dalla presa di coscienza del vero.
Lo avete capito tutti che, da sempre, hanno fatto credere all'umanità cose inverosimili e palesemente false ma non volete ammetterlo o per paura di uscire fuori dal recinto, dalla serena ipocrisia di un pensiero unanime o perché 'Massì intanto a me che me ne frega'?
Non temete siete in tanti a pensarla così fin dai tempi di Platone e della sua caverna, siete in tanti che per generazioni avete accettato tutto perché avete avute rassicurazione importanti dai padroni della verità e, se lo dicono loro, tramite persone strapagate per farlo sarà stato certamente vero.
E' vero che la guerra è umanitaria, che le armi si inviano per avere una pace veloce, che una maschera di pezza sul viso ci preserva da morte sicura, che dei grattacieli si sgretolano anche se non ci picchia nulla contro e che oggi improvvisamente si muore se si mangia la pizza margherita o se si bagnano due gerani alle undici del mattino.
Per capire questo dovremmo chiudere gli occhi e non guardarlo ma, con gli occhi chiusi riflettere su quello che potrebbe esserci se la realtà imposta fosse sostituita da quella vera.
Io questo l'ho capito, non certo per merito, ma soltanto perché la mia definizione poetica è: 'Testa di cazzo' ed avendo tale caratteristica tendo a mettere in discussione tutto ciò che mi viene benevolmente 'consigliato' da chi ha troppi vantaggi nel darmi amorevoli consigli.
Per questo rinnego tale realtà, in quanto tranello per chi vive di dabbenaggine e di troppa accondiscendenza verso il potere.
La chiusura del video è d'obbligo per ragioni di assonanza musicale ma anche perchè ognuno di noi, pur vivendo in una realtà fatta di menzogne e improponibili brutture, una persona o un qualcosa da salvare la possiede sempre.

 

 

 

 
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