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« Lucio MarianiLes temps perdu »

Sigh

Post n°1305 pubblicato il 17 Settembre 2008 da ossimora
 
Tag: ecole

 

Gelmini MaryStar . La prima volta

di Aristarco Ammazzacaffè

Mai mi sognerei di usare espressioni irriguardose verso un ministro della Repubblica, fosse anche Calderoli o La Russa. E men che meno verso un Ministro dell'Istruzione.

Sono fatto così.

Per esempio, non mi sentirete mai dire che Gelmini, la MaryStar del nuovo MIUR, in quello che dice e le fan fare, è - come dire - "incongrua" (libera traduzione dall’inglese “unfit”). Anche se effettivamente lo è. 

Io sono stato educato alla scuola per cui chi ha una carica istituzionale - anche se non è all'altezza, come il nostro ministro - merita rispetto. Vorrei vedere.

L'ho sentita qualche giorno fa, per la prima volta direttamente. Il Ministro, dico.

Mi ha sorpreso la sua capacità di ripetere sempre le stesse cose, come se l'avesse imparate a memoria e le richiamasse in continuazione per timore di dimenticarle.

La storia per esempio del 97 per cento (la percentuale del bilancio del suo ministero riservata agli stipendi: che non è esatta, ma lei ci crede. Ma come si fa a farglielo capire. Per lei è come la coperta di Linus, tenerella).

Se non  la racconta almeno tre volte al giorno, non si sente ministro. Tanto che adesso non c'è più neanche bisogno di specificare di cosa si tratta. "Monsignori ed eminenze, cari professori e carissimi genitori, casalinghe di Voghera e gondolieri di Chioggia, il vero problema è il 97 per cento".

Toltosi il pensiero che si ritrova, comincia con il restante repertorio: rigore e rispetto, condotta e disciplina, merito e manfrina. Con tanto di equità per la scuole private. Che lei ce le ha nel cuore. E poi il Nord dove la scuola è scuola e l'università è università; mentre a Reggio Calabria, per citarne una, gli esami, soprattutto da avvocati, si passano che è una bellezza. Tanto che ci vengono anche da Brescia -ammette - per togliersi il pensiero in quattro e quattr'occhi e non pensarci più. "Troppo comodo, Monsignori ed eminenze, cari ispettori e  cari giovani soprattutto cattolici. Io ne so qualcosa per esperienza diretta di questi modi leggeri di prendersi titoli. E non fatemi dire altro".

Ad ogni buon conto, nel sentirla direttamente ci ho visto subito la stoffa. Con odore di naftalina, certo. Ma vera  stoffa. Mica carta velina, come pensa chi la conosce bene.

La conferma l'ho avuta quando ha opportunamente dichiarato, a sottolineare la considerazione per la scuola pubblica e la devozione per la scuola privata in cui è cresciuta, di sentirsi un "ministro cattolico". Che neanche nel Burundi si dice. (Ma questo lo scriverebbe uno che non è patriottico e non ama le istituzioni. Mai uscirebbe dalla mia penna).

Nel suo discorso, pensate, ha citato con padronanza e devota riconoscenza il presidente CEI Bagnasco e Formigoni, il Papa (“nostra guida”) e “il Presidente” (quello per antonomasia); e ancora:  Tremonti e don Giussani, Maria Teresa di Calcutta e Padre Pio (?). Avrebbe voluto citare anche Morin e Gardner, Piaget e magari Maritain. Ma non li conosce – riconosce -. E poi, non pensa che ne valga la pena. Quando le fonti sono molte, c'è il rischio di avvicinarsi alla verità e perdere le certezze. Ne vale la pena? - giustamente obietta -. Fate voi.

Per questo, i passaggi più accorati del suo discorso li ha riservata alle persone a cui è più debitrice nelle scelte fatte.

Lei - dichiara - di scuola ne capisce  perché è sempre vissuta in mezzo a problemi scolastici: non solo sua sorella, ma anche sua madre è insegnante. Vi par poco? E  sono proprio loro le sue consigliere preferite. L'idea, ad esempio, del ritorno ai voti anche nel primo ciclo è stata infatti di sua madre che non ha mai digerito i giudizi ("ti obbligano a chiarire. Perché?"); mentre l'idea del 5 in condotta le è venuta da sua sorella che non ha mai digerito l'affronto subito da bulletti della sua scuola che si sono permessi nientemeno di offrirle una sigaretta. A lei che neanche fuma. Pensate.

E l'idea del maestro unico? Confida che gliela ha suggerito anche questa sua madre, tanto tempo fa: "Figlia mia, quando diventi ministro - perché con le tue esperienze calabresi (che neanche ad Harvard e al MIT di Boston avresti potuto fare), un ministero non te lo toglie nessuno. Ricordati: maestro unico, Non ho mai sopportato di lavorare in team. Bisogna confrontarsi, condividere, far sapere alle altre, sempre invidiose e generalmente comuniste, quello che tu fai in classe con i tuoi bimbi. Ma ti pare? Pensa che quando ho cominciato, ero maestra unica e sola: insegnavo anche religione. Poi la curia ha detto che i preti devono pur mangiare e allora io, che sono cattolica apostolica bresciana, ci ho rinunciato. A malincuore. Perché, sinceramente, la insegnavo meglio io del prete". 

Però qualche altro consigliere ce l'ha - ammette -. Per esempio - confessa con un candore che le dona -  l'idea di fare assolvere l'obbligo di Istruzione nella Formazione professionale gliela hanno suggerita Formigoni e i Salesiani a cui è affezionata, perchè contano. E a questi, come si fa a dire di no? – Riconosce -. Bisognerebbe capirci un po'. Ma lei, povera, come fa? E cosa c'entra lei? Tanto hanno deciso tutto nell'incontro estivo preparatorio del Meeting di Rimini; incontro a cui l'hanno invitata per festeggiare il suo 35° compleanno. Grazie.

Alcune idee però - ammette - sono soltanto sue. Appartiene  infatti a lei l'idea che per fare una buona scuola non sono importanti le risorse finanziarie, ma il progetto educativo, (purchè, ovviamente di marca garantita. Per esempio: CL. Ma anche i Salesiani e le Marcelline, le Ausiliatrici e gli Scolopi. Massimo pluralismo, ci mancherebbe).

Mentre a Tremonti (altro suo consigliere: glieli scelgono bene) va riconosciuta l'idea di tagliarle, senza risparmiarsi, le risorse per l'Istruzione e l'Università. Per via, ovvio, dello sviluppo e dell'innovazione da garantire al Paese, in cui lei crede fermamente. "Quali tagli? Interventi preziosi e meritori per l'Italia". Ha esclamato a un certo punto, che sembrava addirittura ci credesse. Capita.

Un prodigioso gioco di squadra, comunque. Nel quale, solo un irriguardoso potrebbe dire - e sarebbe la verità - che a lei tocca il ruolo primario della suffragetta.

 Io mai. Sono di un'altra scuola.

 
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Commenti al Post:
fattodiniente
fattodiniente il 19/09/08 alle 22:28 via WEB
(Tanto per dire: io non sono cattolico, direi tutt'altro per esser teneri. Ma trovo che il 90% di quel che dice Gelmini sia vero. E allora? Mentre tu ti sei sempre dichiarata contraria ai moduli, che peraltro forse hai nemmeno mai fatto, ma ora li difendi come se ne andasse di mezzo nientemeno che la Democrazia, con un ministro che hai sindacati garantisce il 50% in più di tempo pieno, che è il tuo modello ideale. Strano posto l'Italia. Ri-bah.)
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 19/09/08 alle 23:07 via WEB
mai fatto moduli per scelta ,fatti però tutti i corsi di preparazione al modulo .Non concordo in nulla di quello che fa gelmini/tremonti perchè i tagli senza dubbio vanno a colpire categorie e persone precarie da una vita ,come unlumedaunnume che scrive sopra,perchè la promessa di tempo pieno fatta di pari passo col decreto 112 che taglia di netto 150000 posti di lavoro mi sembra almeno ...da vedere... no? E tutta sta gente che farà??? Li sopprimiamo?
(Rispondi)
 
 
 
fattodiniente
fattodiniente il 19/09/08 alle 23:39 via WEB
Non mi piace fare il cinico, ma ho l'impressione che la scuola sia fatta per far lavorare i maestri e non istruire i bambini. Se ne basta uno, perché pagarne 3? Ma dopotutto, l'Italia è anche il paese in cui una compagnia aerea ha 160 piloti per 6 aerei, e la sinistra li difende pure; in nome del diritto al lavoro, suppongo.
(Rispondi)
 
 
 
 
ossimora
ossimora il 19/09/08 alle 23:45 via WEB
e che dovrebbe fare ? difendere forse i fondi buttati in studi milionari accordati a manager( fai ben a citare alitalia in questo senso..ma chi rimarrà col culo in terra sono gli operatori da 1500 euro al mese) o i milioni dati ai territori (tutti) per il trirusmo che più che spesso finiscono a fondazioni ed enti inutili e tanto per non ripetermi ..ad opere faraoniche mai concluse o partecipazione a guerre umanitarie ? La scuola dovrebbe essere fatta per i bambini ovvio ed anche per la professionalità e la tranquillità degli insegnanti:io questa tranquillità la vedo andare rotoli di anno in anno.
(Rispondi) (Vedi gli altri 4 commenti )
 
 
 
 
fattodiniente
fattodiniente il 19/09/08 alle 23:49 via WEB
Con quello che strapaghi tutto ciò che hai giustamente elencato, ci paghi sì e no gli stipendi di una decina di scuole in un anno. Conti indiscutibili. E sinceramente il benaltrismo mi fa tanto "lui è peggio di me": uno spreco è uno spreco, e uno spreco non ne giustifica un altro. Ma si vede che ci sono sprechi "giusti" e sprechi "sbagliati".
(Rispondi)
 
 
 
 
ossimora
ossimora il 19/09/08 alle 23:59 via WEB
beh ,io il salario a chi ha lavorato ed acquisito sei diritti non lo chiamo spreco,qui sta la differenza forse.
(Rispondi)
 
 
 
 
fattodiniente
fattodiniente il 20/09/08 alle 00:03 via WEB
Che scempiaggine. Conosco fior di laureati, preparatissimi, motivatissimi ad insegnare, che non trovano spazio nella scuola (ma anche nella sanità, ad esempio) perché i precari hanno "acquisito diritti" di non si capisce bene di che natura. Qui basta fare un lavoro per essere legittimati a farlo sempre, anche a scapito di chi lo farebbe meglio e con più titoli. Ah già, che scemo, la meritocrazia è fascista. Come non detto.
(Rispondi)
 
 
 
 
ossimora
ossimora il 20/09/08 alle 00:07 via WEB
O guarda se vogliamo parlare di questo ben venga la meritocrazia (CHE é UN TERMINE FORSE PIù ORRIPILANTE DI BENALTRISMO )La aspetto.
(Rispondi)
 
ossimora
ossimora il 19/09/08 alle 23:10 via WEB
bah...le tiritere si sprecano ovunque ;i monitor sono pieni di personaggi che ogni giorno recitano il loro compitino,non ci crederai ma mi sento sempre più così minoranza che quasi quasi mi sembra di non ripetere affatto tiritere ...quanto al dito ed alla luna ..non ho dubbi;io guardo la LUNa .sempre
(Rispondi)
 
 
fattodiniente
fattodiniente il 19/09/08 alle 23:14 via WEB
Non dai questa impressione, che ti devo dire? Comunque le tiritere non mi interessano, di nessun colore esse siano. Guardo ai fatti.
(Rispondi)
 
 
 
ossimora
ossimora il 19/09/08 alle 23:39 via WEB
..questa è la tua prima luna che vedi quando esci di casa mangiando una mela ... I FATTI? bah se ti piace ciò che vedi buon per te ,io soffoco.
(Rispondi)
 
 
 
 
fattodiniente
fattodiniente il 19/09/08 alle 23:45 via WEB
Per esempio, mi son stufato di vedere un esercito di nullafacenti che fanno i delegati sindacali e rompono le palle senza alcun costrutto per nessuno. Ecco spiegato ad esempio il perché di un buon numero di precari: e sfido che al sindacato va bene. Gente che lavora gratis per loro, e altre tessere in arrivo, e buone cause (sic) da difendere. Ma mo' mi son pure stufato di fare il Bertoldo con gente che difende l'indifendibile. Voi fate pure tutte le battaglie che volete, da parte mia la prossima volta voterò dall'altra parte (come del resto fa sempre più gente). Un idiota in più, così ci sarà ancor più gusto per voi di essere i soli che hanno capito tutto, i soli intelligenti.
(Rispondi) (Vedi gli altri 3 commenti )
 
 
 
 
ossimora
ossimora il 19/09/08 alle 23:48 via WEB
Io in vita mia ho conosciuto una sola "distaccata " che oltre tutto dopo anni di servizio si fa un culo tanto in su e in giù per la regione ,lavorando per le scuole .VOI NE AVETE UN ESERCITO????
(Rispondi)
 
 
 
 
fattodiniente
fattodiniente il 19/09/08 alle 23:50 via WEB
In Italia ci sono più distacchi sindacali che carabinieri. Anche questo è un fatto. Ma pure questo mi son stufato di ripeterlo: i fatti non interessano a nessuno, a quanto pare. O meglio a quanto pare cominciano ad interessare a molti.
(Rispondi)
 
 
 
 
ossimora
ossimora il 19/09/08 alle 23:57 via WEB
la mia sensazione è che si guardi più il maquillage invede dei fatti.
(Rispondi)
 
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