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Post N° 537

Post n°537 pubblicato il 12 Giugno 2006 da ossimora
 
Tag: Utility

AOSTA — Il gestore di un blog, sorta di diario on-line, è equiparabile giuridicamente al direttore di una testata giornalistica


Lo sostiene il giudice monocratico di Aosta, Eugenio Gramola, nelle motivazioni della sentenza di condanna per diffamazione emessa il 26 maggio scorso nei confronti di Roberto Mancini, giornalista aostano, accusato di essere il titolare del blog «Il bolscevico stanco».

 «Colui che gestisce un blog - si legge nelle motivazioni - altro non è che il direttore responsabile dello stesso, pur se non viene formalmente utilizzata tale forma semantica per indicare la figura del gestore e proprietario di un sito Internet».

 «Ma, evidentemente, la posizione di un direttore di una testata giornalistica stampata - prosegue il giudice - e quella di chi gestisce un blog (e che, infatti, può cancellare messaggi) è, mutatis mutandis, identica.

Il gestore di un blog ha infatti il totale controllo di quanto viene postato e, per l'effetto, allo stesso modo di un direttore responsabile, ha il dovere di eliminare quelli offensivi».

Secondo la sentenza, quindi, il gestore del blog risponde di tutto quanto sopra vi viene scritto, compresi i commenti lasciati da altre persone anche anonimamente.

Appurato che «Mancini gestiva il blog», il giudice Gramola lo ha condannato alla pena di 3.000 euro di multa e al risarcimento di 2.000 euro alle parti civili. Una pena pecuniaria applicata «tenuto conto del carattere satirico della pubblicazione e del fondo di verità in linea generale ravvisabile in quanto esposto.

L'inchiesta era stata avviata dalla Polizia Postale di Aosta in seguito alle denunce per diffamazione presentate da quattro giornalisti valdostani contro l'anonimo autore del blog, perché si erano ritenuti diffamati in alcuni «post».


 
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Commenti al Post:
manualeperdonne
manualeperdonne il 12/06/06 alle 20:14 via WEB
Ci sarebbe da cancellare anche "o verso all'intelligenza".. :-) scusa..
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 12/06/06 alle 22:51 via WEB
Io alcune volte ho cancellato qualche commento di quelli proprio intollerabili o che non c'entrano propro un fico secco col filo più o meno logico del discorso
(Rispondi)
 
HO.PERSO.LA.DENTIERA
HO.PERSO.LA.DENTIERA il 12/06/06 alle 20:54 via WEB
Sino a qualche anno fa, era impensabile che per via telematica, si configurassero i reati di ingiuria e di diffamazione; in poco tempo la giurisprudenza si è occupata più volte del problema producendo a riguardo anche una massima di Cassazione. La Suprema Corte ha infatti sostenuto che i reati di cui sopra si perfezionano nel momento in cui il messaggio lesivo viene percepito da soggetti terzi rispetto al destinatario. In questa linea, è evidente che la diffamazione possa attuarsi anche attraverso i servizi offerti dalla rete, chat, forum, newsgroup, pagine web...perchè no via blog? Del resto, il condannato cui fa riferimento questo post, è un giornalista e, prima di lui, anche altri giornalisti, come Scaccia, sono stati richiamati dall'Ordine per commenti offensivi apparsi sui rispettivi blog. Se gli utenti dei blog ricorrono a querela, è inevitabile che si formi una giurisprudenza a riguardo, non vedo perchè stupirsi,o ricorrere all'alibi della censura, non stiamo infatti discutendo di reato di opinione che tra l'altro non è più perseguibile, stiamo invece discutendo di post e commenti ingiuriosi o diffamatori.
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 12/06/06 alle 22:28 via WEB
Io penso che sia necessario per chi gestisce un blog (è vero quello che dice Magdalene ,che Digiland può bannarci e che quindi siamo solo in parte gestori ,comunque consenzienti delle stesse regole di digiland)rendersi responsabile di ciò che scrive e di chi commenta e ovviamente non tanto pe r il reato di opinione (ci mancherebbe)quanto per "le ingiurie";io le trovo particolarmente disgustose ,sopratutto perchè mi sembrano un totale viltà ,perdipiù fastidiosissime sia esteticamente che eticamente.Quello de blog è sopratuttto un gioco di parola e se si trovano solo invettive ingiuriose il gioco diventa noioso e oltraggioso.Mi capita di leggere in giro offese per intere categorie di una pesantezza nauseabonda.E' naturale che se ci sono gli estremi per una denuncia sempre di più assisteremo ad una giurisprudenza a riguardo,tanto più quanto le ingiurie sono "ad personam" e reiterate.Sono d'accordo che non c'entra nulla la censura che è altro da questa cosa.
(Rispondi)
 
 
 
HO.PERSO.LA.DENTIERA
HO.PERSO.LA.DENTIERA il 12/06/06 alle 23:30 via WEB
condivisione piena , a maggior ragione perchè l'invettiva via web ed il tono che assumono certe discussioni, producono l'effetto ultimo di far allontanare utenti che, pur interessati all'argomento del post, non intendono confondersi con coloro che utilizzano i commenti per sfogare le proprie frustrazioni. Il blog è uno strumento dalle potenzialità straordinarie, credo tocchi a noi difenderlo con una oculata gestione.
(Rispondi)
 
 
 
 
ossimora
ossimora il 12/06/06 alle 23:35 via WEB
Esattamente ;io to facendo un lavoretto sul blog nella didattica e più leggo e più penso che le possibilità possono essere notevolissime,da non perdere in risse senza senso.
(Rispondi)
 
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