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Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"
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Sono stata a vedere "Habemus Papam " , il nuovo film di Nanni Moretti. Questa canzone eseguita da Mercedes Sosa è una delle cose migliori ,non la conoscevo e mi ha subito avvolto così da ascoltarla e riascoltarla . Il film è particolare , certamente un grande Michel Piccoli forse volutamente poco introspettivo , tratti divertentissimi e paradossali dei cardinali in conclave rappresentati più come un gruppo di arzilli vecchietti in casa di riposo che come inflessibili detentori di un potere fortissimo fatto di interessi e di calcoli più o meno opportunisti e/o di opportunità. C'è in tutto il film il contrasto forte fra il potere enorme della chiesa di Roma raccontato nelle sue gerarchie inflessibile , nelle liturgie e nei riti ineluttabili , (questo evento forse si richiama a Celestino V , il quale dopo pochi mesi abdicò colto da inadeguatezza /depressione) e la leggerezza scherzosa e teatrale del conclave di pallavolisti morettiani che si strafanno di psicofarmaci , giocano a scopone , fanno puzzle e si lasciano impapocchiare da una guardia svizzera controfigura improbabile di un ectoplasmatico ponteficie che invece girovaga per Roma fra pscicoanalisti e Teatro di Cechov . Le fissazioni morettiane , i suoi tic , il ballo , lo sport di squadra non mancano; forse dovrebbe smettere di intepretare i suoi film , pur piacendomi è indubbiamente un' accentratore e la sua presenza incombe un pò troppo. Sul finale l'ho trovato tronco ma forse era proprio questo l'effetto voluto.
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