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Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"
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Post n°2361 pubblicato il 14 Marzo 2024 da ossimora
Domenico Wanderlingh E' colpa mia Un caso per l'ispettore Anita Landi Astoria Sono stata attratta da questo giallo soprattutto perchè è ambientato prevalentemente a Città di Castello , la mia città . Fa un certo effetto vedere / leggere di avvenimenti che accadono e si sviluppano nelle vie , nelle piazze , nelle passeggiate e nei luoghi che conosco molto bene. Anche certi personaggi , certi soprannomi che compaiono citati o rappresentati sotto traccia creano un senso di familiarità oltre a qualche meraviglia quando di narra di percorsi segreti sotterranei che collegherebbero palazzi "nobili " della città . Scopro a libro terminato che il libro è il secondo di una "saga giallista" che fa riferimento alla protagonista : Anita Landi , atletica e battagliera ispettrice milanese con qualche dubbio intimo sulle scelte di vita che dovrebbe o potrebbe intraprendere. In questo caso tramite un magistrato milanese che la stima viene dirottata a Città di Castello per dipanare un'indagine che la porta in Alta valle del Tevere ( viene citata Celalba , Badia Petroia , Trestina Canoscio , Anghiari ...) per indagare in merito ad una serie di delitti efferati che sembrano condurre ad un'unica responsabile già inquisita ma che lei piano piano riuscirà a dipanare con successo. Il giallo è serrato per violenza, colpi di scena e vari percorsi ed indizi attraverso cui si può risolvere l'indagine. L'energia e la dinamicità della commissaria , non disgiunta da un certo intuito e da notevole spirito di osservazione portano alla fine a districare tutti i nodi di una storia in realtà a tratti ingarbugliatissima e con molti personaggi. ( forse anche un pò troppi) solo alla fine si distende e si semplifica il tutto peraltro con un esito abbastanza imprevedibile. Si lascia leggere piacevolmente anche nelle parti dove appare realmente un pò troppo carico di intrecci . ***
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