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Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"
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Post n°2377 pubblicato il 25 Aprile 2024 da ossimora
Artur Conan Doyle Il mastino dei Baskerville Feltrinelli Non avevo ancora mai letto nulla di Conan Doyle . Conoscevo vieppiù Sherlock Holmes dai film e/o dalle trasposizioni cinematografiche . Ho iniziato a colmare una delle tante lacune , meglio tardi che mai , del resto è bello scoprire che sono tanti i libri belli , quelli che vale la pena di leggere . Lo avevo in attesa , come altri. Questo è il suo terzo romanzo , con la mitica coppia Holmes / Watson . Un giallo gotico sia per il tema trattato ma soprattutto per l'ambientazione in dimore avite , scure e tetre , almeno di notte , disperse fra paludi e viali nel mezzo della brughiera del Devonschire . Ser Charles Baskerville muore appena fuori dal giardino della sua villa . Sembra essere stato vittima di una cane demoniaco , lo stesso che grava nelle narrazioni familiari dell'antico casato. Ma Scherlock Holmes non si ferma certo davanti alle superstizioni e con la collaborazione del fedele Watson scioglie gli enigmi e risolve pienamente il caso , razionalizzando e dipanando con la consueta pignola precisione tutte le situazioni. L'atmosfera che aleggia è oscura ed inquietante ed è parte integrante del racconto. Lo scrittore che era un fanatico conoscitore ed ammiratore dello spiritismo e dell'esoterismo ne "Il mastino dei Baskeville si fa beffe delle superstizioni e delle credenze attraverso un'analisi pragmatica e circostanziata. Direi che si tratta di un classico imperdibile , scritto in uno stile straordinariamente gradevole , più che un poliziesco vero e proprio c'è analisi psicologica , competenze da criminologo , capacità di ricerca storica e di osservazione profonda .
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