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« basquiatSe questo è un uomo »

Sepolcri

Post n°855 pubblicato il 02 Giugno 2007 da ossimora
 

Per capire veramente il presente , occorre il tempo grande della letteratura.

Occorre insomma un ciclo temporale che dura secoli e sopravvive come una memoria comune,

senza cui la contemporaneità si appiattisce e perde la propria forza 

(Michail Bachtin) .

Impressionante la notizia dei 21 corpi ,di dannati della terra morti al largo delle acque maltesi.

Le autorità maltesi non vogliono nemmeno le salme.Troppe beghe.

E' impressionante perchè ogni giorno nel mare nostrum avvengono simili tragedie incomprensibili e totalmente  avulse dal senso del valore della vita che dovremmo o che diciamo di avere.

E' impressionante perchè non frega una benemerita cippa a nessuno .

Se arriva una lettera con un proiettile del quindici diciotto,pure spuntato a  chicchesia si riempiono le pagine dei giornali ma 21 giovani che crepano cercando di scappare dall miseria non fanno notizia e non emozionano nessuno.

Anzi temo che in molti saranno sollevati ,si elimina il problema alla radice prima che arrivino nelle nostre belle città a lavorare ,delinquere e svalutare le nostre presiose catapecchie.

E' impressionante perchè la politica tace .

E' impressionante perchè la chiesa tace ,un silenzio di tomba.

 
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Commenti al Post:
snoopy68
snoopy68 il 02/06/07 alle 01:33 via WEB
ancora la nave con il suo carico di dolore è al limite delle acque territoriali maltesi, mentre Malta, Francia e Libia si stanno giocando a pari e dispari a chi toccherà seppellire quei 21 disgraziati. Non odo proteste e clamori, neanche monsignor Bagnasco - che ha l'indignazione facile - pare abbia detto bao, governo ed opposizione si azzuffano su Visco, sai che gli frega di quei 21 cadaveri.
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 02/06/07 alle 01:35 via WEB
Caro Adal,siamo davero messi maluccio ci si preoccupa solo delle cazziatelle (ho linkato il tuo articolo sul 2 Giugno)
(Rispondi)
 
crysalid
crysalid il 02/06/07 alle 02:09 via WEB
Ci hanno tolto anche la forza di indignarci. Del resto mi sto accorgendo che il sistema dell'informazione si sta assimilando a quello dello spettacolo, segue più o meno le stesse regole. E' vero che è manovrato, ma mi sembra più forte la manipolazione prodotta dal mercato che quella attuata dalla politica.
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 02/06/07 alle 02:10 via WEB
si un pò entrambe le cose assieme al fatto che l'indignazione abbisogna di una forza e di un energia che spesso non si trova .
(Rispondi)
 
marea14
marea14 il 02/06/07 alle 02:20 via WEB
È impressionante come sia diventata corta la nostra memoria. Gli immigrati di oggi siamo NOI dello scorso secolo: siamo noi che per sopravvivere abbiamo subito indicibili umiliazioni e profonde sofferenze … non c’era notte che non tentavamo di attraversare clandestinamente il confine con la Francia …
Abbiamo dimenticato che in un secolo siamo andati via dall’Italia, con la valigia di cartone (quando c’era) e le scarpe rotte, in oltre 25 milioni … è un’amnesia che non possiamo permetterci …
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 02/06/07 alle 02:23 via WEB
Io sono sempre fortemente colpita da queste cose e mi meraviglia tanto il fatto che nessuno ad sempio faccia ricerche o inchieste sulla memoria perduta di questa gente che sparisc enel Mediterraneo,continuiamo a raccontare la storia leggendaria dele civiltà di uesto mare senza tenere conto che sa diventando uno scandaloso cimitero.
(Rispondi)
 
zefiro749
zefiro749 il 02/06/07 alle 04:58 via WEB
Nuove forme di pensiero emergono oggi , si fanno strada nel comune sentire , siamo diventati spazzatura , nessuno ci vuole si tende a partarci lontano molto lontano per non sentire il fetore che la nostra pelle emana , pelle arsa dal sole ed intrisa di polvere impastata dalla pioggia , pioggia che non lava più ma inacidisce i nostri pori.
(Rispondi)
 
pelino55
pelino55 il 02/06/07 alle 09:55 via WEB
Vero. Confesso che anche su di me hanno un impatto minore di prima. Ci stanno mitridatizzando, anche a nostra insaputa, con la televisione e la cattiva politica. Ci uccidono con l'onda diceva il mio vecchio C.T.
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 02/06/07 alle 15:54 via WEB
Io ancora la capacità di indignarmi non l'ho smarrita è il senso di imotenza che incombe
(Rispondi)
 
marea14
marea14 il 02/06/07 alle 15:12 via WEB
Mi sono accorta solo adesso che ieri sei stata citata tra i blog del giorno. Mi fa molto piacere :-)
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 02/06/07 alle 15:53 via WEB
ti ringrazio...
(Rispondi)
 
lenin1986
lenin1986 il 02/06/07 alle 16:58 via WEB
è impressionante che tra chi non tace la maggior parte non ne sono orriditi...
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 02/06/07 alle 17:33 via WEB
io sono agghicciata ,queste cos emi creano un tourbillon personale che mi porta a sminuire qualsiasi cosa che ho attorno.
(Rispondi)
 
Twisted_truth
Twisted_truth il 02/06/07 alle 19:50 via WEB
GIA' IMPRESSIONANTE....
(Rispondi)
 
review
review il 02/06/07 alle 19:54 via WEB
Cosa dici, li salviamo dalle acque e ce li teniamo, tutti, ma proprio tutti? Oppure li salviamo dal mare e li rimandiamo ai loro paesi di origine? Il diritto di asilo attuale non prevede che si debba accogliere chi è perseguitato dalla fame, ma solo i perseguitati politici. Magari avresti un'altra soluzione interessante! Quale? Un caro saluto. Nino^___^
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 03/06/07 alle 09:21 via WEB
li rimandiamo,ce li teniamo..il problema è che le migrazioni epocali non si possono (ci si può illudere di farlo o di contenere)fermare :la storia ce lo insegna Ciao
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 02/06/07 alle 23:05 via WEB
PALERMO - Dopo ore disperate e di angoscia, si trova ancora alla deriva tra le coste libiche e quelle maltesi il barcone con trenta immigrati che ieri ha lanciato un sos. Le autorità maltesi - che ieri si sono rifiutate di accogliere i cadaveri di 21 clandestini sostenendo che non si trovavano nelle proprie acque territoriali - solo in mattinata hanno chiesto a un aereo militare italiano Atlantic di dirigersi sulla zona per verificare l'esatta posizione del barcone. Intanto hanno inviato una motovedetta nell'area per soccorrere gli immigrati. Questa mattina un nuovo avvistamento in Sicilia, dopo lo sbarco nella notte di un'imbarcazione con 13 extracomunitari nel Ragusano, a Marina di Ispica. Oggi un barcone con un numero imprecisato di immigrati è stato avvistato a 40 miglia a sud delle coste siracusane. Trenta clandestini, tra cui due bambini e una donna, a bordo di un barcone, ieri hanno lanciato l'sos con un telefono satellitare. L'allarme era stato raccolto da un congiunto degli immigrati che si trova nel centro di detenzione maltese di Safi. In base alle coordinate ricostruite attraverso Gps del satellitare, gli extracomunitari si troverebbero a circa 80 miglia a sud di Malta, in acque di sua competenza per quanto riguarda le operazioni di soccorso in mare. Alle pressanti richieste di intervento avanzate dall'Alto commissariato Onu per i rifugiati, le autorità maltesi hanno prima risposto sostenendo che il barcone si troverebbe un miglio al di fuori delle acque di loro competenza, poi hanno inviato una motovedetta. Proprio ieri La Valletta era stata al centro di una febbrile trattativa diplomatica con Parigi e Tripoli sulla destinazione dei cadaveri di 21 clandestini recuperati dalla nave francese La Motte Picquet nel golfo della Sirte. Alla richiesta di accogliere le vittime, le autorità maltesi avevano eccepito che il naufragio del barcone è avvenuto in acque libiche, sostenendo che solo nel caso di un rifiuto di Tripoli avrebbero autorizzato la fregata francese a fare scalo nell'isola. Il braccio di ferro si era concluso ieri sera con la decisione di Parigi di ordinare alla propria nave militare di fare rotta verso le coste francesi. Prosegue intanto lo sbarco di clandestini sulle coste siciliane. Nella notte un'imbarcazione di immigrati ha raggiunto Marina di Ispica (Ragusa) dove ha toccato terra arenandosi tra gli scogli. Nella zona sono stati bloccati da carabinieri, Guardia di finanza e Guardia costiera 13 extracomunitari, tutti maschi, che hanno detto di provenire da Costa d'Avorio, Nigeria e Ghana. Viste le dimensioni della loro barca, però, si ritiene che a bordo fossero molti di più e ricerche sono pertanto tuttora in corso.
(Rispondi)
 
elioliquido
elioliquido il 03/06/07 alle 01:01 via WEB
Una povertà mastodontica bussa alla nostra porta. In parte abbiamo paura del contagio. In parte abbiamo da continuare a portare avanti le nostre faccenduole. Non lo dico come una denuncia falsa, perché del resto continuo a fare la mia vita. Per ognuno è difficile diminuire il proprio possesso. Anche loro, se fossero benestanti come noi, come me, si aggrapperebbero al proprio benessere. Ma il problema è enorme. Chi attraversa l'Adriatico è la punta dell'iceberg di ciò che c'è dentro al continente, dove gli uomini naufragano pur rimanendo in superficie. Secondo me è un grossissimo problema. Per uomini cui è stato negato di esistere, e per noi. Anche noi, in realtà, di trovarci ad essere troppo ricchi, non ce la siamo cercata. Dentro di noi esiste sempre anche una voce che dice mors tua vita mea. Imparare a rinunciare alla propria ricchezza è difficile, difficile farlo per davvero, difficile motivarselo, anche se sarebbe forse ora di tirarsi su le maniche. Le rinunce cui saremmo chiamati non sono di poco conto.
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 03/06/07 alle 09:14 via WEB
Sono d'accordo con la tua analisi ed in effetti nella mia empatia (reale,perchè ogni giorno anche nel lavoro mi trovo davanti a situazioni di squilibrio orrende e ci sto da schifo)non c'è (almeno non è prioritario)il senso di colpa ma anzi la percezione dell'enormità del problema.Credo anche però che si è vero che noi dovremmo (dovremo prima o poi anche obtorto collo)fare delle rinunce ma che la questione prima o poi diverrà inprocrastinabile e che inoltre fare delle cose,attivarsi per un rispetto ed un'attenzione maggiore verso le masse di diseredati ed i loro paesi,le loro economie può anche essere una nuova ideale forma di ricchezza.CIAO
(Rispondi)
 
ossimora
ossimora il 03/06/07 alle 09:29 via WEB
Quasi 9.000 morti dal 1988 ad oggi nel tentativo di arrivare in Europa: vittime dei naufragi, ma anche del Sahara, degli incidenti di tir carichi di uomini, dei campi minati e degli spari di polizia. Il dato è riportato nel sito Fortress Europe, che aggiorna la documentazione sulla stampa internazionale sulle vittime dei viaggi verso il Vecchio Continente. Prima dei 21 cadaveri recuperati a sud di Malta, erano 8.974 le vittime accertate dei viaggi della speranza, di cui 3.087 dispersi. Nel Mar Mediterraneo e nell'Oceano Atlantico sono annegate 6.503 persone. Quasi la metà dei corpi (3.087) non sono mai stati recuperati. Nel Canale di Sicilia tra la Libia, l'Egitto, la Tunisia, Malta e l'Italia le vittime sono 2.023, tra cui 1.209 dispersi. Altre 35 persone sono morte navigando dall'Algeria verso la Sardegna. Lungo le rotte che vanno dal Marocco, dall'Algeria, dalla Mauritania e dal Senegal alla Spagna, puntando verso le isole Canarie o attraversando lo stretto di Gibilterra, sono morte almeno 3.094 persone di cui 1.285 risultano disperse. Nell'Egeo invece, tra la Turchia e la Grecia, hanno perso la vita 693 migranti, tra i quali si contano 343 dispersi. Infine, nel Mare Adriatico, tra l'Albania, il Montenegro e l'Italia, negli anni passati sono morte 553 persone, delle quali 250 sono disperse. E il mare non si attraversa soltanto su imbarcazioni di fortuna, ma anche sui mercantili, dove spesso viaggiano molti migranti, nascosti nella stiva o in qualche container. Ma anche qui le condizioni di sicurezza restano bassissime: 148 le morti accertate per soffocamento o annegamento, dei quali 83 risultano dispersi in due soli naufragi. Inoltre, nel tentativo di attraversare il deserto del Sahara sono sono morte almeno 1.069 persone dal 1996 ad oggi. Infine, 247 migranti hanno perso la vita, viaggiando nascosti nei tir, in seguito ad incidenti stradali, per soffocamento o schiacciati dal peso delle merci.
(Rispondi)
 
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