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« Perchè no?Messaggio #1051 »

Ascolto e dialogo

Post n°1050 pubblicato il 26 Novembre 2007 da ossimora
 

Eccoli qui i nostri studenti.

Li incontri appena fuori della scuola ,dove amano trattenersi prima e dopo le lezioni:è il momento delle confessioni,dei sussurri.

Sono preoccupati. Mesi e mesi sotto il fuoco delle cronache per i fatti di bullismo.Eccola la generazione svogliata,pericolosa ,telefonodipendente,stanca per studiare e senza limite per divertirsi.

Eppure al Prof. di liceo che ha collezionato più di trent’anni di mestiere brillano  ancora gli occhi .

Coglie sensibilità nuove ,intelligenze multiformi,potenzialità che la vecchia didattica fatica a far emergere.

E’ possibile ,si chiede il nostro ,che il mondo cambia ma la lezione frontale ,il compito ,l’interrogazione restino sempre il rito di ogni mattina?Il prof ti parla anche di comportamento.

Non ha mai incontrato tanto bisogno di autorità come in questi ultimi anni. Questi ragazzi sparano a zero su chi sale in cattedra ,non riconoscono il padre ,il prof,il preside. Ma se un adulto dice una cosa e poi per primo la fa ,si trasformano.

Dove c’è la coerenza ,ci sono anche loro e ti ricambiano la fiducia con un sentimento che commuove.

Ascolto queste confessioni del prof e lo invidio per questa sua semplicità di essere accolto dai suoi studenti .Penso allora alla campagna sui debiti formativi e mi chiedo se fra tante buone ragioni ,non ci sia qualcosa che non va. Non sarà che stiamo perdendo fiducia nei giovani ,ovvero nella nostra capacità di essere ascoltati da loro.?

Costruire un clima di dialogo e ascolto tra docenti e allievi è compito che investe tutti fin dalla Scuola dell’Infanzia.

di  Robin Hood

 
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Commenti al Post:
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 27/11/07 alle 13:50 via WEB
Sono stata a colloquio l'altro giorno con l'insegnante di italiano di silvia e credo di non aver mai trascorso 30 minuti più piacevoli in un colloquio. Alla fine non so nemmeno se abbiamo parlato dell'andamento didattico di silvia (in fondo i voti qualcosa vogliono pur dire?) ma è stato un vero confronto da due punti di osservazione diversi su questo mondo misterioso rappresentato dagli adolescenti (dalle adolescenti femmine, poi!). Questa richiesta di coerenza e questa richiesta di autorità che diventano richiesta di autorevolezza prima di tutto. E che passa - per alcuni - anche attraverso l'intransigenza: hanno paura di sbagliare, non accettano di sbagliare, non si riconoscono il diritto di farlo e finiscono per non riconoscerlo agli altri. Succede anche questo, ai nostri strampalatissimi figli. E io avrei abbracciato questa donna, quando mi ha detto: non voglio che da questa classe escano dei bravi studenti, voglio che escano degli adulti. capaci di coltivare ciò che amano, riconoscere e rispettare il dovere, riconoscere e accettare anche i propri limiti.
scusa, anto. non so se sono stata in tema :)
(Rispondi)
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 27/11/07 alle 15:07 via WEB
Ciao Miti,viaggio in anonimo perchè vengo da scuola ed ho si e no il tempo di un caffettino prima del mio corso open source.Questo pezzo è di un mio amico nonchè attualmente dirigente scolastico ,mi è piaciuto perchè sento nelle sue parole "la persona di scuola";di chi c'è da sempre e che si impegna e la ama da sempre nei ragazzi;credo che dobbiamo loro interesse e FIDUCIA ,al massimo possibile .Anche io mi sono soffermata ,leggendolo ,sull'uso del termine Autorità e non Autorevolezza,credo che sia voluto ,sottendendo l'idea di un bisogno che unisca le due accezioni.
(Rispondi)
 
brubus1
brubus1 il 27/11/07 alle 18:19 via WEB
Era da tempo che mi ero ripromesso di passare da te.... mannaggia al tempo.... 'Mea Culpa. Chissà quanti bei post mi sono perso. Condivido molto di questa tua riflessione. Però è vero: i giovani di oggi hanno molte potenzialità, più acume, più prontezza solo che le sperperano in malo modo. Se ne discute anche da me con persone che lavorano nel mondo della scuola, con amici, colleghi ecc. ma ancora non si arriva a capire cosa influsce negativamente sul comportamento di questa nuova generazione. Un fatto è certo: il benessere, il modo di poter ottenere facilmente tante cose... quelle le intendono ben volentieri subito. Ma credo che la gioventù si senta sola e spaesata... forse è colpa della società che ha cambiato certe genuine abitudini e sani princìpi. La colpa forse è un pò di tutti. Mi da fastidio quando sento persone acculturate e psicologhe che puntano il dito solo contro gli insegnanti. Un caro saluto amica ossimora.
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 27/11/07 alle 20:09 via WEB
Ciao Brubus e grazie della tua gentilezza,fa sempre piacere ed è da considerare assai preziosa quando in molti si producono in interventi da caterpillar.Io non credo in realtà che i ragazzi siano più spaesati di quanto possano esserlo gli adulti o gli anziani o i bambini-La società è complessa ed articolata pe r tutti a mio parere c'è stato un evidente abbassamento della tolleranza,della capacità di comprensione reciproca,si confonde spesso l'indignazione con la nevrosi .C'è da costruire .Ciao Anto.
(Rispondi)
 
jigendaisuke
jigendaisuke il 28/11/07 alle 20:18 via WEB
mah forse tu li conoci meglio di me, io però rimango pessimista
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 29/11/07 alle 14:37 via WEB
nei confronti degli insegnanti maestri o dei ragazzi?
(Rispondi)
 
 
 
jigendaisuke
jigendaisuke il 29/11/07 alle 22:10 via WEB
ragazzi ragazzi (oddio a qualche mio ex insegnante un abbronzatura col lancia fiamme gliela farei volentieri, ma questa è un altra storia!)
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