Creato da: ossimora il 20/10/2004
Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"

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« serenesseMatinèe »

PPP

Post n°1064 pubblicato il 11 Dicembre 2007 da ossimora
 

New York celebra la cultura italiana con “Pier Paolo Pasolini - Poeta delle Ceneri” la retrospettiva dedicata al grande autore italiano che si preannuncia come una delle manifestazioni autunnali più interessanti della Grande Mela. Nei mesi di novembre e dicembre infatti  numerosi centri culturali newyorkesi ospiteranno questo grande evento che rende omaggio a Pasolini in tutta la sua complessità.

Ho visto alcune immagini di questa mostra a New York ,lontano e  sono andata a riguardarmi il mio coccolato  “Album Pasolini”,un bell’oscar Mondadori cartonato ,monografico  sul poeta di “Petrolio”.

Pasolini amava conservare le vecchie foto fra le pagine dei manoscritti ,le mescolava ad appunti ,quaderni ,foto di scena dei film,annotazioni, partite a pallone con gli amici ,testi in prosa,lettere ,favole.

Questo libro cerca di riordinarne un po’ ,non cronologicamente ,a sprazzi, a macchia d’olio .

Semplici immagini  di intimità a fianco di testi sconcertanti  per la loro attualità e preziosi per la qualità della prosa e per la forza di certe invettive così  lungimiranti sulla politica e la cultura nostrana da suonare al presente.

E le  Poesie,in friulano ,in italiano  che Caproni per primo valorizzò ed amò.

Mi piace tanto questo libro ,proprio perché si sviluppa come un album,un libro “indiziario” si può  definire.

 Le foto di lui a pochi mesi ,i suoi familiari,quelle assieme a sua madre che tanto gli assomiglia ed alla quale /per la quale tanto ha scritto ,quelle al mare ,a Casarsa a  Roma,per le strade e le baracche  e in ferie  con la Callas, la Magnani,la Betti , la Mangano,con Totò,Moravia ,Davoli ed i ragazzi di  di strada ,i compagni della politica rispetto ai quali era troppo singolare e troppo avanti per poter assomigliare .

 Fu anche insegnante Pierpaolo :

”Ricordo le prime ore di scuola ,così’ soffuse di un acre e quasi languido senso di verginità,in cui io già cominciavo a manovrare con astuzia il mio candido entusiasmo .facendo della “emozione”qualcosa come un figura retorica di nuova specie ,con cui minare il mio discorso di pause ,di riverenze, di esclamativi segreti. Ne lievitava un pacato tono di scandalo,di rivelazione ,che delimitava nei ragazzi uno stato di curiosità per quel che dicevo. La mia emozione si comunicava assieme all’ambiguo sapore dell’ironia e delle deduzioni stringenti.”(!!!non è un copiaincolla,l'ho battuto furiosamente)

 I suoi lineamenti scavati ,illuminati da quegli occhi furibondi,dal sorriso indagatore e dall’eloquio tagliente,   sempre senza peli sulla lingua ,sempre .

L’intellettuale di estrazione borghese ha un grande interesse per la trasgressione ma una incapacità profonda a viverla;lui no ,mai .

Fino alla morte ,violenta ,forse non chiara .

 
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>> POETICA DI PASOLINI su ippogrillo
Ricevuto in data 13/12/07 @ 14:18
Per semplificare si può tentare una suddivisione della opera pasoliniana in 4 periodi 1- mito con... (continua)
 
Commenti al Post:
ambroseb
ambroseb il 11/12/07 alle 05:08 via WEB
Fu persino capace di una raffinata e sublime religiosità. "Sereno poeta, fratello ferito, Tu ci vedevi coi nostri corpi splendidi in nidi di eternità! Poi siamo morti. E a che ci avrebbero brillato i pugni e i neri chiodi, se il Tuo perdono non ci guardava da un giorno eterno di compassione?" Parlando in modo così umano del Cristo, forse allora ignaro di quel bigottismo clericale che lo avrebbe discrimanto, mise in luce un religiosissimo animp... Troppo per i bacchettoni del tempo.
(Rispondi)
 
 
ilcoraggiodelcuore
ilcoraggiodelcuore il 11/12/07 alle 13:29 via WEB
In realtà fu discriminato, boicottato ed isolato anche e sopratutto dal partito comunista "bacchettone e reazionario" dell'epoca incapace non solo di perdonargli le sue preferenze sessuali ma anche una interpretazione veramente anticipatrice, innovatrice , proletaria , lui borghese, degli "anni di piombo" e di quello che stava accadendo in Italia in quegli anni . Lo isolarono lo dovettero piangere , ma non lo accettarono mai.
(Rispondi)
 
 
 
ossimora
ossimora il 11/12/07 alle 14:57 via WEB
i compagni della politica rispetto ai quali era troppo singolare e troppo avanti per poter assomigliare .
(Rispondi)
 
 
 
ambroseb
ambroseb il 11/12/07 alle 15:15 via WEB
Fu addirittura cacciato dal Pci! E non solo per la sua sessualità. Lui borghese che, durante gli anni caldi, ebbe il coraggio di difendere anche i poliziotti, veri figli del proletariato rispetto a certi manifestanti figli della borghesia più oziosa e lassiva. Posizioni eretiche o semplicemente troppo avanti per il moralismo di maniera dell'epoca.
(Rispondi)
 
ossimora
ossimora il 11/12/07 alle 07:41 via WEB
fu troppo per i politici ,per i cineasti ed i cinefili.
(Rispondi)
 
Fajr
Fajr il 11/12/07 alle 11:49 via WEB
Che bel post! Grazie, antò.
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 11/12/07 alle 14:56 via WEB
Ciao ,grazie Un abbraccio.
(Rispondi)
 
maschiosiculo1961
maschiosiculo1961 il 11/12/07 alle 14:35 via WEB
grande letterato, grande polemista, meno come cineasta. Ma in ogni caso, credo, anni luce avanti, in una società gretta, democristiana, paraculista e ipocrita.
(Rispondi)
 
ossimora
ossimora il 11/12/07 alle 15:34 via WEB
Io mi sono sempre opposto al PCI con dedizione, aspettandomi una risposta alle mie obiezioni. Così da procedere dialetticamente! Questa risposta non è mai venuta: una polemica fraterna è stata scambiata per una polemica blasfema". In un'intervista a Enzo Biagi (1971), che gli chiedeva quali fossero le obiezioni da rivolgere ai comunisti, Pasolini rispose: "Le ho sempre fatte: un eccesso di burocrazia, e l'avere permesso, all'interno del partito, atteggiamenti che sono borghesi: un certo perbenismo, un certo moralismo. Però continuo a votare per loro" [...] "Il mio atteggiamento è di adesione al Pci, perché voto comunista da quando ero ragazzo, dal tempo dei partigiani, sono stato dalla loro parte, benché non iscritto, sono un indipendente di sinistra e la mia posizione adesso è una posizione abbastanza personale, devo dire, perché non sono decisamente nel Partito comunista, benché lo appoggi nei momenti, insomma, di lotta, di emergenza" […]. La posizione di Berlinguer e Salinari era condivisa, allora, dalla maggior parte dell’opinione pubblica di sinistra. Nel 1975, anno della morte di Pasolini, nella realtà fortemente mutata, in un’Italia che aveva conosciuto le contestazioni del ‘68 e i profondi cambiamenti nel costume, Giovanni Berlinguer tornò sulle proprie posizioni e nella riedizione del saggio Borgate di Roma [Editori Riuniti, Roma 1975] che aveva scritto con Piero Della Seta nel 1960 prese le distanze dal giudizio di condanna ammettendo l’unilateralità del proprio punto di vista. […] Pasolini era stato espulso dal PCI, prima degli anni ‘50, a causa della sua omosessualità. In seguito però, e nonostante la morte del fratello ucciso dalle brigate titine durante la Resistenza, Pasolini non mostrò mai rancore verso il partito. Tornando alle borgate, erano realtà isolate dal mondo, senza servizi o scuole; erano state costruite per volontà del duce, per espellere i poveri dal centro della città. Intanto il Partito Comunista e il Partito Socialista intervenivano nelle borgate, lavorando e lottando con i giovani per migliorarne le condizioni di vita. Nel 1975, quando fu pubblicata una nuova edizione di Borgate di Roma le condizioni di vita erano già molto cambiate: il boom-economico aveva raggiunto anche le borgate, automobili, elettrodomestici, televisione. E insieme si perdeva il senso della vita collettiva, la solidarietà che un tempo legava gli abitanti delle borgate e sopraggiungeva quell’omologazione che Pasolini per primo aveva diagnosticato" [G. Berlinguer]. Sono state dette delle imprecisioni ;questo è ciò che è successo.L'espulsione daòl PCI è di prima degli anni 50 . .
(Rispondi)
 
ildemonologo
ildemonologo il 11/12/07 alle 16:34 via WEB
Pasolini ha impersonificato la trasgressione quando essere trasgressivi comportava l'espulsione dal "corpus" sociale: neppure la sua acclarata superiorità intellettuale e morale lo ha posto al riparo della piccolezza e della meschinità. Chissà cosa penserebbe oggi Pierpaolo che trasgressione fa così "scic veri nais" da esser diventata la nuova ortodossia...
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 11/12/07 alle 20:00 via WEB
Ma ,non mi sembra,almeno non mi sembra guardandomi attorno ,vedo parecchio bachettonismo ,tanta falsa coscienza e davvero poca liberazione (CHE PREFERISCO TRASGRESSIONE)
(Rispondi)
 
 
 
ildemonologo
ildemonologo il 11/12/07 alle 21:18 via WEB
Ma come...tutti parlano ti trasgredire, di provocare, di osare...la trasgressione come prodotto di massa. Reclamizzato, pubblicizzato...la critica tranchant, anche quando supportata da argomenti banali, da slogan frusti, da preconcetti... bachettonismo? Io vedo una livbertà inconsapevole: essa dovrebbe avere come premessa l'autocoscienza dell'io, ma in giro non ne vedi molta (Fichte si rotolerebbe a terra tenendosi la pancia)
(Rispondi)
 
polystyrene
polystyrene il 11/12/07 alle 17:34 via WEB
Grazie. voglio questo libro. :)
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 11/12/07 alle 20:00 via WEB
si...devi averlo!
(Rispondi)
 
ventodamare
ventodamare il 11/12/07 alle 23:24 via WEB
Lui non aveva bisogno di vivere la "trasgressione".
Pasolini "era" la trasgressione.
Nel senso che lui viveva normalmente senza maschere, senza finzione, una vita normale per lui, scandalosa per il mondo col candore e l'innocenza di un bambino,con l'onesta' di un uomo responsabile,senza compromessi. E questo fu davvero troppo per farlo per qualcuno per farlo vivere ancora. Certo e' che se non si fosse impelagato nell'inchiesta sul petrolio e l'omicidio di Enrico Mattei..
(Rispondi)
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 12/12/07 alle 10:00 via WEB
Piu' che nella trasgressione, il connotato principale della vita di Pasolini credo possa essere riconosciuto nella contraddizione.. e se c'e', come c'e', in lui la trasgressione, lo scandalo, questi sono la trasgressione e lo scandalo del contraddire se' stessi. Per esempio la contraddizione e i sensi di colpi coi quali ha vissuto la propria stessa omosessualita'. Oggi i tempi sono cambiati, certo.. oggi sarebbe diverso. Oggi non sarebbe processato o espulso dal "partito" per omosessualita'. Per pedofilia si, pero' (vista la sua passione per i ragazzini). Aldo Braibanti disse di lui: "Abbiamo fatto negli stessi momenti scelte completamente diverse. La sua l'ha portato a distruggersi, quasi a scegliere il momento della sua morte; la mia mi porta ad essere qui a Torino, dove sono ancora libero di non morire". E perfino nella morte, torna la contraddizione, se Stefano Agosti (che ebbi modo di ascoltare alla radio, anni fa) nel suo libro dice che in Pasolini "la morte non è un incidente di percorso ma una costruzione".
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 12/12/07 alle 11:15 via WEB
Era lui ,si ,era semplicemente lui.Concordo.
(Rispondi)
 
lakonikos
lakonikos il 11/12/07 alle 23:37 via WEB
"In quanto padre. In quanto uno dei padri. Uno dei padri che si son resi responsabili, prima, del fascismo, poi di un regme clerico-fascista, finto democratico,(così definiva il periodo democristiano. nota mia), e, infine, hanno accettato la nuova forma del potere, il potere dei consumi, ultima delle rovine, rovina delle rovine." da Lettere luterane. Pasolini, era anche questo.
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 12/12/07 alle 11:17 via WEB
ti rendi conto però ,di qunto sono realmente molto più attuali del momento nel quale sonos tate scritte queste cose?
(Rispondi)
 
April_in_Paris
April_in_Paris il 12/12/07 alle 12:26 via WEB
Buongiorno ossimora.
La sua morte, violenta, forse non chiara. Proprio come la sua prosa, la sua poesia. Violenta e non chiara per molti. Troppi, forse.

Have a nice day :)
(Rispondi)
 
mondoaparte2007
mondoaparte2007 il 13/12/07 alle 12:28 via WEB
E bello vedere che su Pasolini ancora si parla e si discute e soprattutto ci si emoziona:Io credo che l'immagine che la gran parte di noi si porta dentro spesso sia inquinata da tante cose che di lui si sono sentite dire e pensare e che in realtà pochi tra quelli che ne parlano hanno a letto non dico a fondo i suoi libri,non solo i romanzi, ma soprattutto i suoi libri di poesia e non solo qualche brano dalle "ceneri"(perchè lui è stato e rimane in tutto ciò che ha scritto o prodotto un grande poeta),e i suoi saggi critici,il suo teatro,il tutti i suoi film e il materiale visivo e documentaristico e sonoro che di lui ci rimane. Il mio invito è a rileggerlo,a partire da poesie a Casarsa e a ripercorrere la sua opera e la sua vita,che forse per i più,al di là ciò ciò che è stato oggetto di divulgazione o di polemica rimane ancora poco conosciuta e che è sempre fonte di grande emozione e piena di intuizioni e intelligenza anche profetica.
(Rispondi)
 
ssm71
ssm71 il 14/12/07 alle 10:25 via WEB
Un grande uomo oramai consegnato alla storia... ma sempre maledettamente attuale... un sorriso
(Rispondi)
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 15/12/07 alle 21:52 via WEB
forse non interesserà a nessuno: ma era anche pittore.
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 16/12/07 alle 15:34 via WEB
Si,forse di non grande livello ma di certo tantissimo era il suo amore per la pittura ,tanto da avere utilizzato molti spunti nei suoi film .Ciao!
(Rispondi)
 
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 16/12/07 alle 20:33 via WEB
no: non eccezionale. ma interessante tecnicamente. sperimentava materiali.
(Rispondi)
 
nataieri73
nataieri73 il 15/12/07 alle 23:08 via WEB
grazie per questo bel ricordo, ho un grande amore per lui e tutto quello che dici lo condivido in pieno.
(Rispondi)
 
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