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Angeli

Post n°1107 pubblicato il 25 Gennaio 2008 da ossimora
 

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Gli occhi di Joyce

C'è un paio di scarpette rosse
numero ventiquattro
quasi nuove
a Buchenwald.
Erano di un bambino di tre anni e mezzo
chi sa di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni
ma il suo pianto lo possiamo immaginare
si sa come piangono i bambini
anche i suoi piedini
li possiamo immaginare
scarpa numero ventiquattro
per l'eternità
perché i piedini dei bambini
morti non crescono.
C'è un paio di scarpette rosse
a Buchenwald
quasi nuove
perché i piedi dei bambini morti
non consumano le suole.

Joyce Lussu

++++++++++++++++++++++++++

Joyce

 
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Commenti al Post:
lakonikos
lakonikos il 26/01/08 alle 01:05 via WEB
Grazie Antonia, come al solito sei un passo avanti e uno di lato.
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ossimora
ossimora il 26/01/08 alle 15:59 via WEB
ciao Guido!
(Rispondi)
 
Fajr
Fajr il 26/01/08 alle 01:33 via WEB
"... ti ringrazio perché tu lasci che poche cose mi passino accanto senza toccarmi." (E. Hillesum)
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ossimora
ossimora il 26/01/08 alle 15:59 via WEB
**** ;))
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allievadelgabbiano
allievadelgabbiano il 26/01/08 alle 12:23 via WEB
Grazie per l'orgoglio ed il coraggio della memoria
(Rispondi)
 
MacRaiser
MacRaiser il 26/01/08 alle 13:05 via WEB
Non so quanti anni erano che non mi capitava di leggerla.. grazie :)
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ossimora
ossimora il 26/01/08 alle 15:59 via WEB
Giuro che io l'ho letta pe rla prima volta ieri .
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ilcoraggiodelcuore
ilcoraggiodelcuore il 26/01/08 alle 17:48 via WEB
Neanche io belllissima grazie :) Forse ci sono , ma nn so se sono di conforto, le lacrime delle madri di altri bimbi che cercano di non far dimenticare tali orrori.
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ossimora
ossimora il 26/01/08 alle 19:32 via WEB
si certo ,è anche questo ,soprautto questo ,il valore della memoria.
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jigendaisuke
jigendaisuke il 28/01/08 alle 00:41 via WEB
non la conoscevo. commovente http://blog.libero.it/JigenDaisuke/3988172.html
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ossimora
ossimora il 28/01/08 alle 00:55 via WEB
abbraccio
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jigendaisuke
jigendaisuke il 28/01/08 alle 22:02 via WEB
ricambio
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leitraot
leitraot il 17/02/08 alle 12:29 via WEB
Questa poesia mi richiama immediatamente alla mente i versi di Izet Sarajlić. "IL PROPRIETARIO DELLE SCARPE N.43 OSSERVA I SANDALI DA BAMBINO ESPOSTI NEL MUSEO DI AUSCHWITZ. Quanto amore/un calzolaio d'anteguerra/alla periferia di Leopoli/ ha impiegato lavorando questi sandali/perchè calzandoli/un bambino/corresse nel suo maggio./Ed ecco,/adesso questi sandali/sono esposti nel museo di Auschwitz./ Uno potrebbe quasi/ sentirsi colpevole./Un uomo/arrivato alle scarpe numero 43./E il quale,/nel 1941,/anche lui/correva in identici sandali da bimbo.
(Rispondi)
 
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