Creato da: ossimora il 20/10/2004
Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"

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Post n°1314 pubblicato il 09 Ottobre 2008 da ossimora
 

INOLTRO UNA PROPOSTA GIUNTA DALL' Assemblea Scuole di Bologna:

FERMIAMO IL  DL 137!

Diffondo una iniziativa partita oggi stesso dopo il voto di fiducia sul DL 137, finalizzata a fermare il decreto, in dirittura d'arrivo.
E' molto semplice ma significativa.



SCRIVERE AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI NON FIRMARE IL dl 137.
Maggiori dettagli: andate sul sito www.quirinale.it - cliccate su "la posta" - compilate il format e scrivete il vostro messaggio a Napolitano.

DIFFONDETE: ne stanno arrivando migliaia!

***LA REGIONE  LOMBARDIA  PRECETTA 150 DIPENDENTI PER APPLAUDIRE LA GELMINI. FORMIGONI REVOCHI SUBITO QUESTA ILLEGALITA'

 
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Commenti al Post:
aranceacolazione
aranceacolazione il 09/10/08 alle 13:34 via WEB
grazie. salviamoci!
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 10/10/08 alle 17:56 via WEB
Non è semplice!
(Rispondi)
 
kudablog
kudablog il 09/10/08 alle 18:23 via WEB
facciamo girare sulla rete i volti di cicolani e paravia, i due galoppini che volevano far saltare tutti i processi per bancarotta. Anche loro sono precettati per far sembrare bello il padrone.
(Rispondi)
 
ossimora
ossimora il 09/10/08 alle 19:37 via WEB
La proclamazione dello sciopero generale della scuola per il giorno 30 ottobre 2008, con una grande manifestazione nazionale a Roma, decisa unitariamente da tutte le Organizzazioni sindacali, è la risposta all'arroganza del Governo e della Ministra Gelmini che con le loro scelte stanno distruggendo l'intero settore della Conoscenza pubblica. L'utilizzo dei decreti, il voto di fiducia alla Camera sul DL 137/08, e l'assenza di qualsiasi tavolo di confronto con le Organizzazioni Sindacali sono figli di un'idea autoritaria di società e di istruzione e hanno l'evidente intento di indebolire la funzione del sindacato confederale. Per ragioni esclusivamente economiche si demolisce la nostra Costituzione che ha proprio nella scuola pubblica, aperta a tutti, uno dei suoi principi fondamentali. La scuola, l'università e la ricerca sono, infatti, considerate dal governo un puro costo e le mistificazioni ideologiche della Gelmini servono solo a coprire i tagli di Tremonti. Con queste politiche l'intero sistema dell’istruzione pubblica viene ricondotto ad una cultura aziendalista. Le tante iniziative promosse sul territorio dai sindacati unitariamente, dagli studenti e dalle famiglie, evidenziano un vasto fronte di protesta, che tende ad allargarsi contro questo disegno regressivo. Lo sciopero generale e la manifestazione nazionale hanno l'obiettivo di unificare quel vasto movimento per costringere il governo a rivedere le proprie scelte e ad aprire il confronto, necessario per contribuire ad elevare la qualità dell'intero sistema della conoscenza. Roma, 9 ottobre 2008
(Rispondi)
 
marea14
marea14 il 09/10/08 alle 19:37 via WEB
Ho scritto anche se penso che firmerà
(Rispondi)
 
magdalene57
magdalene57 il 09/10/08 alle 19:53 via WEB
ho scritto, almeno mi son tolta due sassolini dalla scarpa. Poi, se vuol firmare, che firmi... ciao antonia!!
(Rispondi)
 
 
Roberta_dgl8
Roberta_dgl8 il 10/10/08 alle 00:17 via WEB
scritto. Gli ho scritto come cittadina di questa Repubblica. Farò il possibile per andare alla manifestazione. Ovviamente. Sono coinvolta in prima persona...
(Rispondi)
 
 
 
ossimora
ossimora il 10/10/08 alle 17:56 via WEB
Anche io l'ho fatto ovviamente pur non avendo tanta fiducia che lcosa serva.
(Rispondi)
 
Jack.Stig
Jack.Stig il 10/10/08 alle 16:36 via WEB
ciao mae oggi cioè ieri ti ho visto in macchina e lei mi ha salutato non sono la Sofia e domani cioè oggi io e tommaso non verremo alla cena. le medie vanno benissimo e a italiano abbiamo il prof Corsini
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 10/10/08 alle 17:55 via WEB
Ciao Jack...io ti spacco la faccia ,per due motivi due: 1)Hai scritto in maniera inguardabile ,punteggiatura compresa (sono contenta che le medie vanno bene ...lo so ...ma scrivi bene anche nel blog!!!) 2) Perchè domani non venite tu e Tommaso???
(Rispondi)
 
 
 
Fajr
Fajr il 10/10/08 alle 21:44 via WEB
Per Jack: ...la mae non smette mai di fare la mae... :p
(Rispondi)
 
fattodiniente
fattodiniente il 11/10/08 alle 23:00 via WEB
Anto', è del tutto legittimo lo sciopero: se non si è d'accordo (dal punto di vista didattico quanto da quello economico in ogni sua accezione), si sciopera. Quel che non riesco ad accettare è l'intrusione dei sindacati sulle questioni educative. Lo so che ti sembrerà una questione di lana caprina, ma non lo è. Posso capire la difesa dei posti di lavoro, e la difesa dei precari (quantunque questa sia sbagliata, perché la scuola così com'è è strutturalmente una fabbrica di precariato: più gente c'è, più ne manca, e più si ricorre al precariato - è fisiologico e strutturale). Ma che i sindacati motivino lo sciopero con la "difesa della qualità della scuola" è sbagliato e inopportuno. Questo è compito semmai di associazioni professionali e di genitori (ben altra cosa), di pedagogisti, eccetera. Personalmente credo che questa storica invasione di campo, sia una invadenza insopportabile e vergognosa (eh sì: tu trovi vergognose molte cose più o meno per lo stesso principio), che danneggia la categoria e la sua credibilità complessiva. I sindacati hanno istituzionalmente ben altri compiti: contrattazione su salari, orari e condizioni di lavoro. E appiattire la categoria, e soprattutto la scuola come istituzione, sulle posizioni sindacali, che indiscutibilmente hanno anche altri loro interessi da difendere (il numero delle tessere, per cominciare; e soprattutto il loro potere nella società...), sia dannoso, sbagliato e riprovevole. Dal punto strettamente professionale, vuol anche dire minare e compromettere la credibilità dell'azione sindacale,e chi ci rimette è la categoria, che finisce per essere non difesa e tutelata credibilmente quando serve. E questa è anche una delle ragioni per cui il Governo finisce per bypassare del tutto qualunque altro interlocutore. Giusto, sbagliato? Io dico inevitabile. Ripeto, lo troverai questione bizantina, ma non lo è né più né meno di tanti altri principi per cui ti batti. Poi, circa le ragioni dello sciopero, va anche ricordato che la scuola NON E' il corpo insegnante nel suo insieme. Che ha senz'altro il diritto di avere voce in capitolo quando si parla di riforma, ma non ha certo diritto all'ultima parola. Quella, non ti piacerà, ma spetta alla politica, anche se il Governo non è di tuo gradimento: e la politica deve sempre render conto alla cittadinanza e alla società civile. Gli insegnanti sono impiegati, hanno il compito di mettere in atto gli ordinamenti e le disposizioni amministrative: se non le condividono, possono senz'altro far sentire la loro voce (anche con uno sciopero appunto), ma devono anche sapere quale il sia il limite che non può essere valicato. Altrimenti, la scuola diventa, stavolta sì, una faccenda privata e corporativa (e non mi dirai che tra le ragioni dello sciopero non ci sia ANCHE una spinta corporativa...): questo non è bene, ed è sbagliato, prima di tutto in linea di principio. La scuola non è della Gelmini, o di Tremonti, o della Destra: sacrosanto. Ma Gelmini, Tremonti & c sono il GOVERNO di questo paese, democraticamente eletto. Non piacerà, ma è così, e la chiamata sulle barricate va fatta e attuata con MOLTO grano salis: in questo paese abbiamo una triste esperienza di lotte politiche uscite dalla legalità, e il primo passo in tal senso è, indiscutibilmente, il non riconoscere l'autorità e persino la legittimità (come spesso, perdonami, dai l'impressione di fare...) del Governo. Che poi i sindacati possano raccogliere l'adesione della maggioranza (larga sin che vuoi) degli insegnanti e di chi vuoi tu, non significa nulla di nulla; nemmeno se ne rappresentasse la totalità, esattamente come Berlusconi non può tutto nemmeno se raccogliesse il 100% dei voti, come spesso ricordi. E dunque io non riconosco l'autorità dei sindacati, con ragioni ben più solide di quelle per cui gran parte della sinistra non riconosce questo Governo. A men che libertà e democrazia abbiano un significato del tutto unilaterale e a seconda delle convenienze... Per cui, usa pure il termine "illegalità", ma attenta che è un'arma a doppio taglio, e molto affilata.
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 11/10/08 alle 23:44 via WEB
Un attimo ,l'espressione "illegalità" ,io l'ho usata riferendomi alla boutade di Formigoni di precettare gli impiegati del comune per andare a sentire ed applaudire la Gelmini ,mi sembra più che legittima.
(Rispondi)
 
 
 
fattodiniente
fattodiniente il 11/10/08 alle 23:46 via WEB
Vogliamo non sapere quel che i sindacati fanno per portare la gente in piazza, spacciando poi il tutto per "movimento di popolo"? Su dai...
(Rispondi)
 
 
 
 
ossimora
ossimora il 11/10/08 alle 23:52 via WEB
Guarda vengo da una lunga telefonata di una tipa che ha fatto l'anno scorso un anno di precariato nella mia scuola che era infuriata coi sindacati perchè fanno poco ,perchè ancora non ci sono i pullman per Roma e mi raccontava che nel circolo dove precarieggia quest'anno hanno fatto un sacco di iniziative.
(Rispondi) (Vedi gli altri 2 commenti )
 
 
 
 
fattodiniente
fattodiniente il 12/10/08 alle 00:02 via WEB
Ah, il precariato, già. Vediamo: in Italia ci sono più distacchi sindacali che carabinieri. La cosa funziona così: un maestro ottiene il distacco sindacale, cioè svolge GRATUITAMENTE il lavoro per il sindacato. Al suo posto viene nominato un precario, il che significa un aggravio di spese per lo stato di circa il 50%. Il precario indubbiamente lavora, ma poi (giustamente, irrazionalmente?) PRETENDE di essere assunto in pianta stabile, con ragioni varie, non tutte condivisibili. Cosa andrà a fare? La quantità di lavoro da svolgere è sempre lo stesso, ma per farlo si devono pagare DUE persone. Nel frattempo, altra gente andrà a fare il precario al posto di quello assunto, e intanto il sindacato continua ad avere gente che lavora per esso gratis, oltre a due iscritti in più. Adesso si capisce meglio il perché neanche tanto nascosto della strenua difesa dei moduli e dello status quo da parte del sindacato? Che c'entra tutto questo con la qualità della scuola?
(Rispondi)
 
 
 
 
ossimora
ossimora il 12/10/08 alle 00:06 via WEB
Su questa cosa davvero ho bisogno che tu mi dia dei dati CERTI;io non conosco nemmeno un distaccato ;vorrei ,se tu lo sai avere dei numeri reali;perchè l'ho sentito dire anche ad un certo Bocchino in parlamento che si scagliava contro il sindacato ma ,e non scherzo ,non ho i dati e mi piacerebbe saperli.
(Rispondi)
 
fattodiniente
fattodiniente il 11/10/08 alle 23:56 via WEB
Anto', la cosa va messa così, nella sua semplicità: chi ha indetto lo sciopero, e con quali motivazioni? I sindacati, "in difesa della scuola pubblica". E' una rivendicazione sindacale questa? NO, è una azione POLITICA. Ed è una azione contraria all'etica politica e dunque sociale. Non mi si venga perciò a raccontare la favola bella che i sindacati non fanno politica. E non ha NESSUNA importanza l'adesione che lo sciopero otterrà: i sindacati non devono fare politica, per un milione di fondamentali ragioni che non è il caso di spiegare, credo.
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 12/10/08 alle 00:07 via WEB
Io non mi sogno di dire che i sindacati non fanno politica ,ho semmai detto che ne fanno poca.
(Rispondi)
 
 
 
fattodiniente
fattodiniente il 12/10/08 alle 00:14 via WEB
Ah ne fanno poca... Allora il Governo ha ragione a voler tagliare loro le unghie: li tratta da avversari politici, ed in politica è del tutto legittimo fare così: dopotutto la lotta politica consiste di questo.
(Rispondi)
 
 
 
 
ossimora
ossimora il 12/10/08 alle 00:18 via WEB
o guarda anche il piano p2 del venerabile li metteva come ultimo baluardo da colpire.CI SIAMO.
(Rispondi)
 
lupopezzato
lupopezzato il 12/10/08 alle 00:00 via WEB
A dire il vero non mi dispiace nemmeno a me anzi penso anch’io che il mondo sia un pò più lieve e sai che ti dico Antò? Che tanti genitori hanno sprecato solo soldi a mandare i figli a scuola e tanta gente appendendo la pezza al muro pensa di omologarsi come persona di cultura. Poi miseramente non distingue un non mi dispiace onesto, legittimo e senza ipocrisia da un mi fa piacere che, quello sì, sarebbe triste e di poco gusto. Certa gente, Antonia mia, quanno more quarcheduno, apre l’armadio e sceglie l’abito. Conformismo abbinato a perbenismo. Poi se mette na bella faccia de circostanza e fatte le condoglianze s’incammina appresso al funerale pensando senza dirlo “meno uno”.
(Rispondi)
 
fattodiniente
fattodiniente il 12/10/08 alle 00:20 via WEB
Questione distacchi sindacali: "E' di 121 milioni e 440 mila euro l'anno il costo stimato per la pubblica amministrazione delle assenze per motivi sindacali. Il ministro per la Funzione pubblica, Renato Brunetta, che ha fatto della trasparenza la linea guida della sua attività, ha messo on line sul sito del ministero una sintesi della relazione al Parlamento su questa questione. Si tratta di 18 pagine di dati e grafici, senza alcun commento. I dati si riferiscono al 2006 e quasi tutte le amministrazioni (l'83,73%, da cui dipende il 95,48% degli impiegati pubblici) hanno adempiuto all'obbligo di fornire i dati richiesti. Le 830.598 giornate di distacchi retribuiti, calcola la relazione, corrispondono ad un anno di assenza dal servizio di 2.276 dipendenti, a cui ne vanno sommati altri 47 per le 17.095 giornate di permessi cumulati sotto forma di distacco. Ci sono poi 263.466 giornate di permessi retribuiti per l'espletamento del mandato, corrispondenti all'assenza, sempre per un anno, di 1.198 dipendenti, e 115.868 giornate per le riunioni degli organismi direttivi statutari (527 dipendenti). Infine, ci sono 140.169 giornate di aspettative e 2.178 di permessi non retribuiti, che equivalgono ad altri 394 dipendenti assenti per un anno. Bisogna poi considerare le aspettative e permessi per funzioni pubbliche elettive: sono 817.144 giornate, equivalenti a 2.239 dipendenti assenti e a un costo stimato di altri 67 milioni. La parte più elevata del costo (quasi 30 milioni) deriva dai distacchi e permessi di Regioni ed enti locali, seguite dal Servizio sanitario nazionale (22,6 milioni) e dalla scuola (poco più di 20). Quarti, ma molto distanziati, i ministeri (11,8). Costi di rilievo anche per enti pubblici non economici (8,7 milioni), Polizia (6,6), agenzie fiscali (6,1) e Polizia penitenziaria (5,5). Per tutte le altre branche dell'amministrazione le cifre sono molto minori. Il costo delle aspettative per cariche pubbliche elettive ricalca grosso modo la classifica precedente, tranne il fatto che in questo caso i corpi di polizia mostrano dati estremamente bassi. Quanto alla divisione per sigle sindacali, la parte del leone la fa la Cgil, con 381.533 giornate, seguita dalla Cisl (262.480), dalla Uil (133.614) e dai sindacati autonomi Confsal (118.009) e Usae (60.060). Dati che non sorprendono, visto che corrispondono più o meno alla consistenza delle varie sigle nel pubblico impiego. Fin qui le tabelle della relazione. Che cosa se ne può trarre? Escludendo aspettative e permessi non retribuiti e per cariche elettive, sono 4.048 persone assenti per un anno. In rapporto ai 3.213.521 dipendenti pubblici (dati della Ragioneria generale del 2003) si tratta dello 0,125% degli impiegati, percentuale che francamente non appare esagerata. E' semmai la distribuzione nelle varie branche dell'amministrazione a destare qualche perplessità. Come si è visto, il numero maggiore di permessi e distacchi risulta nelle Regioni ed enti locali, che invece, secondo la tabella della Ragioneria, impiegano 549.000 persone, quasi esattamente la metà della scuola (che risulta avere un terzo di giornate in meno) e 100.000 in meno del Servizio sanitario nazionale. Gli enti pubblici non economici hanno il 10% dei dipendenti di quest'ultimo, ma la spesa loro attribuibile è il 40% di quella del Ssn. La spesa degli enti locali appare abnorme anche rispetto a quella dei ministeri, che hanno poco più della metà dei dipendenti ma spendono poco più di un terzo. (da La Repubblica)
(Rispondi)
 
ossimora
ossimora il 12/10/08 alle 00:23 via WEB
ma io volevo quelle della scuola...è nella scuola che non ne ho mai incontrato uno(di distaccati) e noi da sempre alle riunioni sindacali ci andiamo fuori dai turni di lavoro...sai il tempo pieno ce lo permette
(Rispondi)
 
 
fattodiniente
fattodiniente il 12/10/08 alle 02:14 via WEB
Per la sola scuola, quelli retribuiti sono circa 14.000. Ossia 14.000 dipendenti che hanno lavorato per il sindacato a spese dello stato per fare la sua controparte.
(Rispondi)
 
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