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« Mario Luzilunedì »

Rosa

Post n°1570 pubblicato il 27 Settembre 2009 da ossimora
 
Tag: donne

Parlando di “quote rosa” ,della loro opportunità e della loro efficacia ci si ritrova sempre a sentir dire che le suddette quote sono state  un ghetto paragonabile ad una concessione  ridicola e che le donne sono tanto brave e forti e potenti da non aver  bisogno di riserve e facilitazioni tipo “quote Panda” .

Questa è una facile semplificazione che non serve .

C’è del vero ovviamente ,anzi è certamente vero che le donne sono  più che spesso  molto in gamba e capaci  ma nell’obiettivo delle quote non c’era un  riconoscimento di inferiorità ,anzi ,semmai la consapevolezza INNEGABILE e storica di essere in gamba ,di dover però faticare il triplo per arrivare a ricoprire posti di prestigio nel lavoro.

Non si tratta di garantire oasi di protezione ma di creare parità di opportunità di genere.

 Il percorso delle quote è stato un tentativo .

Fallimentare spesso , soprattutto  perché  in politica  dove si sono tentate ...  le hanno gestite …gli uomini ,usandole all’interno dei partiti e della formazione delle liste  con potenti “paternage “ ,interessi personali o peggio…poi quando  una donna (come nel caso di Emma Bonino )è stata proposta alla presidenza della repubblica non la si è presa neanche in considerazione.

Una mia prof. d’università durante un esame, parlando di pari opportunità ,con un ragazzo perse un po’ le staffe e gli disse ( più o meno… )“Qui dentro l’università la stragrande maggioranza delle cattedre le hanno i maschi ,le poche donne che ce la fanno, hanno dovuto dimostrare il proprio valore facendosi il triplo del mazzo”

 Nel mondo accademico, ci sono ormai molte docenti donne, ma, in proporzione, a un numero limitato di loro sono dati i riconoscimenti e le opportunità che meritano: di conseguenza le figure che guidano gli organismi istituzionali degli atenei sono quasi sempre figure maschili.

Questa differenziazione la sia vede in tutti gli ambiti professionali e lavorativi .

Quello che un uomo fa con disinvoltura e in maniera del tutto normale per un donna spesso è un percorso ad ostacoli.

 I tempi del lavoro sono ancora quelli maschili, mancano quei servizi sociali necessari affinché le donne non siano più costrette a conciliare con fatica il lavoro produttivo e il lavoro di cura, sempre che quest ultimo spetti ancora soltanto a loro. La società dovrebbe  cambiare alcune sue regole, come ad esempio gli orari degli asilo nido  che devono essere più accessibili, o la baby sitter , che si dovrebbe scaricare dalle tasse,la maternità non è affatto tutelata come si dice sia .

C’è stato un tempo in cui abbiamo creduto che le donne potessero far valere le loro capacità, ma le dinamiche di mercato, la società e la politica hanno operato in una direzione che tende a chiudere loro spazi e opportunità.

 Per invertire questa tendenza è necessario che il mondo cominci a camminare con due gambe, una maschile e una femminile, con le loro diversità, naturalmente, ma con pari diritti. 

 Il tasso di disoccupazione il tasso d'impiego,lo scarto di remunerazione tra i due sessi e la rappresentanza in parlamento penalizzano fortissimamente le donne .

Il nostro paese è al diciannovesimo posto nella lista dei paesi in cui le donne sono inserite in contesti professionali importanti. Siamo dopo i paesi dell'Africa.

E’ vero il  sistema delle quote non va bene .

 L’obiettivo deve essere quello di una democrazia paritaria al 50%, la presenza delle donne dovrebbe  raggiungere la metà nei luoghi di rappresentanza, sia in politica sia nel lavoro.

 L’Italia dovrebbe seguire la strada inaugurata dalla Svezia, che per legge ha imposto la parità di genere anche nei consigli d’amministrazione delle società.Preoccuparsi e lavorare perchè questo sia  davvero possibile ,fuori dalla retorica e dalla semplificazione è abbattere vecchie regole ,stereotipi ,ultimo fra i quali quello che  le donne la parità di diritti ce l'hanno già.E' una palla.

 
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Commenti al Post:
aspettando_un_sogno
aspettando_un_sogno il 27/09/09 alle 09:35 via WEB
buona domenica ossimona..le quote sono un erita stupidaggine..uomini e donne dovrebbero competere con la meritocrazia a prescindere dagli imbecilli..
(Rispondi)
 
angiolhgt
angiolhgt il 27/09/09 alle 14:01 via WEB
Focalizzo sulle quore rosa: sono per la "libera competizione" , il resto nasconde malcelato maschilismo da cavaliere da balera o frustrato femminismo da minus habens. Non si conquista un posto al sole, così, con una sentenza e una legge!
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 27/09/09 alle 15:05 via WEB
M pare che nessuno abbia letto ciò che ho scritto.CVD.Trattandosi di maschietti in ogni caso,non aggiungerei nulla ; chiederei loro se gli è capitato mai di non essere assunti SE IN ETA' FERTILE.Tutto il resto viene da sè.
(Rispondi)
 
 
 
angiolhgt
angiolhgt il 30/09/09 alle 01:17 via WEB
è altra cosa dalle quote rosa (rima!)il problema è di rapporto..anche qui!!!Se la discriminazione ha "penalizzato" la femmina, le quote rosa umiliano la donna. Imporre è deleterio come se imponessimo, che ne so, in una manifattura di ricamo al tombolo il 10% di maschi. Ma che diamine chi tombola meglio sopravanzi chi tombola peggio!!!!
(Rispondi)
 
Fajr
Fajr il 27/09/09 alle 17:04 via WEB
Sottoscrivo ogni parole del tuo post. La forzatura sulle regole (all'interno della quale potremmo considerare le "quote rosa") è necessaria perché la gestione dell'intero marchingegno della vita sociale e politica di questo Paese è in mani maschili. Non ho mai trovato un uomo disposto spontaneamente a cedere un millimetro del suo potere. Le competenze e capacità non c'entrano un fico secco. E' questione di potere, e di conseguenza di relazione ed interpretazione del potere secondo il diverso genere. Se una donna emerge è perché si è impegnata tre volte tanto rispetto ad un uomo e/o perché ha dovuto rinunciare ad una parte di sé. Ha dell'incredibile l'atteggiamento e la pratica ancora prevalente nel nostro Paese: mentre una donna per affermarsi deve rinunciare a qualcosa di sé, al contrario, l'affermazione dell'uomo si basa sul riconoscimento in toto di ciò che ha ed è, e non si scompone nessuno dinanzi alle possibile "furtate" commesse a danno di altri. Come a dire che l'affermazione delle donne si basa sulla sottrazione e divisione (se non è disposta a donare e condividere è di certo considerata persona contro-natura!), mentre quella dell'uomo si basa sulla addizione/moltiplicazione senza alcuna disposizione alla divisione (e per loro si chiude un occhio, se non entrambi, quando l'accumulo è frutto di rapina a danno di altr*, a prescindere dal merito!).
Per affermazione intendo la piena, consapevole e libera manifestazione della persona, per ciò che è e vorrebbe essere.
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 28/09/09 alle 00:20 via WEB
;))
(Rispondi)
 
jigendaisuke
jigendaisuke il 27/09/09 alle 21:14 via WEB
un leggero pensierino domenicale eh! in quanto maschio, io di solito in questi casi non so che dire, sento che vengo fatto oggetto di tutte le colpe millenarie del nostro sesso, quindi magari se mi dico d'accordo si può pensare che la mia sia una posizione così. giusto per far vedere.... si ammetto che non amo in generale le quote, ma per un motivo semplice... io credo essenzialmente nella parità di condizioni!!!!!! indipendentemente da sesso, razza religione e fede calcistica...nell'azienda di trasp pubblico dove lavoro, nelle selezioni degli autisti, una certa percentuale è riservata alle donne, con scarsi risultati però! (san braccobaldo fa che la ossi non mi prenda per maschilista!)
(Rispondi)
 
ossimora
ossimora il 28/09/09 alle 11:44 via WEB
...andava benone se eri d'accordo...eh ehe he
(Rispondi)
 
 
jigendaisuke
jigendaisuke il 28/09/09 alle 12:04 via WEB
ah bene! allora non rischio di essere disossato da te..... quindi potrei anche dire tranquillamente che lavorerei molto meglio se ci fossero meno donne al volante\scooter..
(Rispondi)
 
france.dagostino
france.dagostino il 28/09/09 alle 23:32 via WEB
Questa è la parte del discorso che condivido. Mi chiedo, però, l'altra dove sia, fosse solo per completezza. Le tanto vituperate ministre forziste occupano le agognate poltrone non già per merito, bensì per l'effetto impetuoso del tragicomico potere maschio-maschilista, che si bea delle conquiste pagate con moneta sonante, come se ciò fosse compatibile con la pubblica autoesaltazione della propria, compiaciuta virilità. Temo che all'eterna accusa di scalare le vette del successo a mezzo curve sinuose e impavidi ammiccamenti, l'esercito virtuoso dei bensanti opporrà che pur bisogna sfondare l'impenetrabile cortina edificata dal genere maschile. E dunque resta un dubbio: è nato prima l'uovo o la gallina? Vuoi vedere che, se qualche sgallettata è arrivata in Parlamento via camere da letto, mo' la colpa è mia?
(Rispondi)
 
 
ladymiss00
ladymiss00 il 30/09/09 alle 10:55 via WEB
Perfettamente d'accordo con te. Gli studi fatti dalal mia tesi, ormai vecchi di anni concordano ancora con i punti attuali, putroppo.
(Rispondi)
 
Toxic_Edition
Toxic_Edition il 04/10/09 alle 13:04 via WEB
Però, siamo al primo posto nella lista dei Paesi in cui le Donne sono inserite in contesti “professionali” meno importanti ma più goderecci.
Nel gabinetto del presidente del consiglio, per esempio. Cesso pure lui e anche un po’ tappetto.
Buona domenica, antonia nella notte :-)
(Rispondi)
 
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