Creato da: ossimora il 20/10/2004
Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"
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Post n°2050 pubblicato il 31 Agosto 2015 da ossimora
E’ stata un’estate africana , di caldo possente e sferzante , di pomeriggi canicolari al limite del sopportabile anche per me che adoro il caldo e la spossatezza che naturalmente ne deriva . Amo anche il sudore e la voglia di far niente ma…quest anno complice una stanchezza forse più potente di altre estati mi sono davvero lasciata troppo andare e mi sento la necessità di tirare un po’le fila e cercare una ripartenza , non solo lavorativa che quella va da sola , ma personale , intima se possibile , a tratti mi sento bene bene nel dolce far niente e nel ventre protettivo della casa e delle cose di sempre, troppo , al limite della misoginia. Ho da risolvere dei problemi “interiori” di mobilità , di pigrizia, di claustrofobie , agorafobie , di anomia soprattutto fisica , troppa testa , troppa lettura , troppo di questo aggeggio esiziale , troppa concentrazione, poca leggerezza, poca capacità di prendere e andare senza troppi problemi. L'opposto di anni fa quando in estate mia mamma mi apostrofava dicendomi: " ah se viene il terremoto ...a te non ti becca sicuro"! A Giugno avevo cominciato alla grande , giri per gli splendidi centri minori della mia Umbria , passeggiate , le feste più significative come “le gaite “di Bevagna , boschi , castagneti , fiumi. Poi…se si esclude un periodo ( che avrebbe dovuto essere molto più lungo!)di mare ,comunque rigenerante e positivo , progetti in testa che invece di concretizzarsi sono rimasti sulla carta o sui siti di prenotazioni on line. Ci si è messo poi pure il povero micione anziano che sta male e non può essere abbandonato. Sono piuttosto statica, monolitica , iperpigra ,accidiosa. Non mi piace . Che fare?
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