Creato da: ossimora il 20/10/2004
Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"
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Post n°2100 pubblicato il 18 Ottobre 2019 da ossimora
Amelie Nothomb I nomi epiceni Voland Racconto breve. Tutto prende il via da un'azione di amore /abbandono . Reine (regina)lascia Claude per sposare un uomo di successo che la porterà a Parigi. L'abbandonato mette in atto una vendetta che durerà una vita e che rende vittima un' altra donna e poi al figlia . Voleva far soffrire Reine e costruisce la sua vita nella totale persecuzione di uno status e di una famiglia che lo conduca a Parigi ed ad una vendetta che non avverrà mai o meglio che si abbatterà su di lui. .La figlia adolescente e non voluta dal padre (perchè gli somiglia )alla fine stacca la macchina che lo fa respirare e chiude con l'odio che ha sempre avuto nei suoi confronti Un gioco di specchi in un eterno paradosso. All’inizio pensavo che Nothomb volesse mostrarmi la forza dell’amore, poi ho pensato che volesse farmi vedere fino a che punto può spingersi la crudeltà umana… e ancora una volta esco sconvolta da una lettura che mi ha inevitabilmente ferito. Nothomb colpisce ancora e ancora. Non ha paura di farci e farsi male: sorridiamo perché pensiamo a questa storia come a una grottesca messa in scena ma poi…ma poi il sorriso si spegne perché non ci sono buoni o cattivi in questa storia. Non ci sono innocenti o colpevoli, c’è solo un’indagine insolita che mostra la complessità della mente e dei sentimenti umani.
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Inviato da: jigendaisuke
il 05/11/2024 alle 19:17
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il 05/11/2024 alle 18:56
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