Creato da: ossimora il 20/10/2004
Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"
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Post n°2139 pubblicato il 21 Dicembre 2019 da ossimora
n.73 Sara Haywood La felicità del cactus Feltrinelli Quando ho cominciato a leggere questo romanzo il primo impatto è stato un pò noiosetto ; poi pian piano la narrazione ha preso il via .L'autrice è nata negli anni 80 e si sente un certo influsso delle scuole di scrittura che imperversano un pò ovunque e che si percepiscono in certi schemi abbastanza riconoscibili. Susan Green , la protagonista adora l'efficenza e la e la strettissima pianificazione della sua vita . Guardata con una certa diffidenza da amici e colleghi . Ha un appartamento a Londra perfetto e tagliato esattamente sulle sue esigenze ; un lavoro che che soddisfa la sua passione per la logica . La morte della madre ed i guai col fratello Edward l'allontanano dalla sua protezione . Assieme al grave lutto (che aprirà un mondo di scoperte e di non detti) Susan scopre di essere incinta di un amico /amante . Pian piano l'immagine stessa di Susan cambia , si ammorbidisce assieme al corpo che evolve nella gravidanza , si modifica anche la sua psiche "E un gradino alla volta Susan farà i conti con la sua fragilità , ricerca nel suo passato e sulle cose che scoprirà nel corso della narrazione ( come quello di essere stata adottata ed essere figlia non di sua madre ..ma della zia e di suo padre) e pian piano perde la il suo a plombe rigidissimo e si accorge che non può farlo da sola. "Nella trama de "La felicità del cactus " si legge: Susan piange come i cactus che colleziona " Bob l'amico del fratello di Susan ( non a caso giardiniere...)ad un certo punto spiega una cosa importante ; "i cactus hanno sviluppato le spine al posto delle foglie per ridurre la superficie attraverso cui fuoriesce l'acqua senza riuscire a fare ombra al corpo centrale della pianta ...le spine servono non per difendersi dai predatori invece hanno sviluppato un sistema per se stessi....
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