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Appunti di lettura 2024

Post n°2383 pubblicato il 11 Maggio 2024 da ossimora

I giorni di Vetro, Nicoletta Verna. Giulio Einaudi editore - Stile libero  Big

N:48

Nicoletta Verna
I giorni di Vetro
Einaudi /stile libero BIG

Nella nota finale del romanzo c'è scritto: 
"In questo romanzo non c'è niente di vero, eppure non c'è niente di falso "Non c'è niente di vero perchè la storia è del tutto inventata ,eppure non c'è niente di falso perchè quasi ogni vicenda parte da racconti , eventi e personaggi reali! "
La narrazione di fantasia si fonde con la realtà storica , con il terribile periodo del fascismo , la guerra , la lotta partigiana per la liberazione. 
Lo stile narrativo è avvolgente ed i personaggi sono vividi e restao immaginati ed impressi nella memoria : C'è partecipazione emotiva alla lettura tanto che quando avvengono tragedie ci si sente partecipi e coinvolti soprattutto dispiaciuti.
La vicenda si svolge fra Castrocaro , Tavolicci (Teatro della più grave strage commessa in Romagna dai nazifascisti : 64 morti di cui 19 bambini)  le campagne attorno a Forlì fra il 1924 ed il 1945 .
Una vera immersione ( forse la differenza fra un saggio storico ed un romanzo sta tutto in questo ) emotivo emozionale , attraverso gli occhi , le parole , le vicende dei protagonisti.  
Protagoniste assolute le donne : le coraggiose contadine romagnole dotate di energie nascoste , di senso pratico e di risorse infinite. 
Gli uomini risultano sostanzialmente violenti e protervi .
Il racconto mi ha fatto pensare a "Novecento " di B.Bertolucci ma anche alle atmosfere di certa letteratura latino americana ,dove le vicende della vita quotidiana si mescolano a passioni furibonde , riti magici , pozioni ,tradimenti e segreti . 
Le donne sono: su tutte la Redenta , nata nel giorno dell'assassinio di Giacomo Matteotti , ragazza sulla quale pesa una sfortuna predetta alla nascita che si ammala di polio diventando "sciancata" ma riuscendo a vivere al di là delle funeste previsioni e ad essere determinante in tutta la storia sia perchè attraversa tutti gli eventi sia perchè diventa man mano un personaggio indimenticabile di fragile forza.
  La Fafina ( la nonna , infermiera che alleva trovatelli in una grande famiglia e diventa rifugio per molti) L'Adalgisa ( la madre , forte e determinata ) ed Iris che scappa dalle montagne e ci ritorna a fare la partigiana .
Gli uomini sono Primo ( marito di Adalgisa fascista ed ubriacone ) Bruno , ragazzo che diventerà "Diaz ", capo partigiano forte anche se non sempre lucido ed Amedeo detto "Vetro" ( per il suo occhio finto)  che dà il nome al romanzo ,camerata amico di Primo ,uomo di efferata violenza sia nei rapporti privati che nel suo ruolo di picchiatore fascista prima nelle guerre d'Africa ( agghiacciante la parte nella quale si narra degli scempi perpetrati , compreso il macabro souvenir di una testa  di donna impagliata ).
Redenta è una donna che riesce a trasmettere i sentimenti e le sofferenze soprattutto nelle parti iniziali del romanzo "Giovinezza "e "destino"  prima che la durezza acefala del fascismo sfocino in un vero dramma collettivo . 
Una vera scoperta questa scrittrice forlivese. 

 
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