Creato da: ossimora il 20/10/2004
Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"
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…mentre le parole ,loro sì, sono venute al mondo con un destino nebuloso e vago , quello di essere organizzazioni fonetiche e morfologiche di carattere eminentemente provvisorio ,ancorché,grazie ,per puro caso,all’aureola ereditata dalla loro creazione aurorale ,si ostinino a voler passare ,non tanto per se stesse ,ma per quello che in modo variabile continuano a significare e a rappresentare ,come immortali,imperiture o eterne ,secondo i gusti del classificatore. Questa tendenza congenita ,cui non sapremmo né potremmo resistere ,si è trasformata ,con il trascorrere del tempo,in un gravissimo e forse insolubile problema di comunicazione ,sia la collettiva di tutti,sia la privata del tu per tu,per cui hanno finito di confondersi i fischi e i fiaschi,le lucciole e le lanterne ,e le parole hanno usurpato il posto di quello che prima ,meglio o peggio ,pretendevano di esprimere,dal che ne è derivata ,infine ,io ti conosco mascherina ,questa assordante baraonda di scatolette vuote ,questo corteo carnascialesco di lattine etichettate ma senza niente dentro ,o appena ,ormai in via di stemperarsi ,l’odore evocativo dei nutrimenti per il corpo e per lo spirito che un tempo contenevano e serbavano. *** Da :L’uomo duplicato di Josè Saramago
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