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« BolognaFra jene non ci si morde »

Trasparenze

Post n°919 pubblicato il 03 Agosto 2007 da ossimora
 
Tag: Ester

Si sentiva a suo agio ,finalmente.

Il locale era sufficientemente lontano esteticamente ,sonoramente ed olfattivamente dai posti comuni tanto  da diventare quanto mai adatto ad accogliere l’uscita dall’estraneazione profonda, ormai estesa ,seppur riappacificata ,dai suoi luoghi.

Se ne stava seduta nell’angolo formato dai grandi cuscini adagiati sul gradino di ceramica ,era confortevole e si sentiva al sicuro.

 Il the bollente ,dolce in maniera anomala era servito  in stretti bicchierini screziati di fregi d’oro, pieni di  menta .

Abdellatiff le si avvicinò sorridente , posò la mano destra sul cuore e le chiese se poteva sedersi accanto a lei.

Ester,ancor prima di pensare se ne aveva realmente voglia ,rispose istintivamente di si .

 Lui era molto giovane , spiazzantemente giovane,indossava un paio di jeans ed una maglietta qualsiasi ma con le babbucce ai piedi, tipiche di tutto il maghreb ,con la punta sottile e di un giallo ocra.

I suoi occhi scintillavano ,profondamente scuri ed interessati a tutto ciò che aveva attorno,iperattento,il suo profumo era particolare,intenso ed avvolgente un pò agrumi ed un pò sapone nero.

Parlava con l’accento tipico dei nord africani italianizzati ,pochi o nulla gli articoli ,verbi essenziali,qualche parola in slang francese ,incomprensione pressocchè totale degli aggettivi e delle sfumature degli stessi.

Ester ascoltava il suo approccio, sorridendo del pomeriggio che aveva ripreso il tempo fluido dell’imprevisto e della rilassatezza.Epifanico.

 Quell’uomo semplice,dal sorriso splendente le dava pace e le rendeva chiaro quanto tutte le parole e le immagini che avevano causato la sua frattura interiore non fossero ormai che un voragine in attesa di aria fresca.

 La invitò a casa sua .Abitava nei vicoli della zona ,a due passi  Un quartiere  prima abbandonato che stava riprendendo vita grazie agli immigrati.

Nella minuscola casa ,c’erano poche cose ,tutto era essenziale e pulito in maniera maniacale.

Abdel si avviò subito  verso l’armadio dal quale estrasse un abito da donna  di pizzo rosso ,lungo fino  i piedi con le bordure dorate e le rifiniture luccicanti,presumibilmente uno dei tanti abiti che si consumano in una  cerimonia nuziale .

”E’ di mia madre “-disse.“indossalo per me “

Ester rise divertita ma notò un guizzo di disappunto nello sguardo di Abdel ,per lui la cosa doveva essere importante ,un gioco serissimo.

Un leggero capogiro,un attimo di spesamento misto ad eccitazione poi si decise ,prese l’abito e sparì andando ad indossarlo.

Era comodo e bello,trasparente...velato,si specchiò ,si girò su se stessa ,si tirò su i capelli e ritornò di là ,si sentiva leggere leggera   ,parecchio contenta .

Abdel la osservò soddisfatto, la invitò a sedersi accanto a lui e le fece una fugace carezza. Un brivido.

***Tags:Ester

 
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