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Sepolcri

Post n°855 pubblicato il 02 Giugno 2007 da ossimora
 

Per capire veramente il presente , occorre il tempo grande della letteratura.

Occorre insomma un ciclo temporale che dura secoli e sopravvive come una memoria comune,

senza cui la contemporaneità si appiattisce e perde la propria forza 

(Michail Bachtin) .

Impressionante la notizia dei 21 corpi ,di dannati della terra morti al largo delle acque maltesi.

Le autorità maltesi non vogliono nemmeno le salme.Troppe beghe.

E' impressionante perchè ogni giorno nel mare nostrum avvengono simili tragedie incomprensibili e totalmente  avulse dal senso del valore della vita che dovremmo o che diciamo di avere.

E' impressionante perchè non frega una benemerita cippa a nessuno .

Se arriva una lettera con un proiettile del quindici diciotto,pure spuntato a  chicchesia si riempiono le pagine dei giornali ma 21 giovani che crepano cercando di scappare dall miseria non fanno notizia e non emozionano nessuno.

Anzi temo che in molti saranno sollevati ,si elimina il problema alla radice prima che arrivino nelle nostre belle città a lavorare ,delinquere e svalutare le nostre presiose catapecchie.

E' impressionante perchè la politica tace .

E' impressionante perchè la chiesa tace ,un silenzio di tomba.

 
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ossimora
ossimora il 03/06/07 alle 09:29 via WEB
Quasi 9.000 morti dal 1988 ad oggi nel tentativo di arrivare in Europa: vittime dei naufragi, ma anche del Sahara, degli incidenti di tir carichi di uomini, dei campi minati e degli spari di polizia. Il dato è riportato nel sito Fortress Europe, che aggiorna la documentazione sulla stampa internazionale sulle vittime dei viaggi verso il Vecchio Continente. Prima dei 21 cadaveri recuperati a sud di Malta, erano 8.974 le vittime accertate dei viaggi della speranza, di cui 3.087 dispersi. Nel Mar Mediterraneo e nell'Oceano Atlantico sono annegate 6.503 persone. Quasi la metà dei corpi (3.087) non sono mai stati recuperati. Nel Canale di Sicilia tra la Libia, l'Egitto, la Tunisia, Malta e l'Italia le vittime sono 2.023, tra cui 1.209 dispersi. Altre 35 persone sono morte navigando dall'Algeria verso la Sardegna. Lungo le rotte che vanno dal Marocco, dall'Algeria, dalla Mauritania e dal Senegal alla Spagna, puntando verso le isole Canarie o attraversando lo stretto di Gibilterra, sono morte almeno 3.094 persone di cui 1.285 risultano disperse. Nell'Egeo invece, tra la Turchia e la Grecia, hanno perso la vita 693 migranti, tra i quali si contano 343 dispersi. Infine, nel Mare Adriatico, tra l'Albania, il Montenegro e l'Italia, negli anni passati sono morte 553 persone, delle quali 250 sono disperse. E il mare non si attraversa soltanto su imbarcazioni di fortuna, ma anche sui mercantili, dove spesso viaggiano molti migranti, nascosti nella stiva o in qualche container. Ma anche qui le condizioni di sicurezza restano bassissime: 148 le morti accertate per soffocamento o annegamento, dei quali 83 risultano dispersi in due soli naufragi. Inoltre, nel tentativo di attraversare il deserto del Sahara sono sono morte almeno 1.069 persone dal 1996 ad oggi. Infine, 247 migranti hanno perso la vita, viaggiando nascosti nei tir, in seguito ad incidenti stradali, per soffocamento o schiacciati dal peso delle merci.
 
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