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« Ipercinetica A prescindere. »

Sortirne insieme

Post n°885 pubblicato il 27 Giugno 2007 da ossimora
 
Tag: ecole

Ho letto qui che c’è una fuga generalizzata ,

(in particolare a Milano) dalla scuola pubblica .

Le motivazioni sono di stampo razzista e soprattutto classista :troppi stranieri.

 Ecco fatto .

Gli stranieri  sono pericolosi,sporchi,rumorosi,lenti,strani,

consumano poco e male …poveri in una parola .

L’unica discriminante è proprio quella ,la povertà;i figli dei calciatori miliardari possono essere di qualsiasi confessione e pigmento dermico ma sono accolti coi tappeti rossi. Che vomito.

Si continua a blaterare che la scuola pubblica è allo sfascio .

Questo  mi sembra diventato un melanconico mantra che non rispecchia sicuramente la realtà nel suo insieme .

E’ certo che le spese  dovrebbero essere considerate un importante investimento sul futuro ,cosa che succede già nella stragrande maggioranza degli altri  paesi europei.

Bisogna  rinnovare parecchio in tecnologia,lingue,mediazione culturale,

lingue straniere .

 Ci sarebbe bisogno di una bella autocoscienza da parte degli insegnanti che si lamentano troppo ,sono demotivati non si capisce bene perché e da chi e soprattutto ad ogni piè sospinto rivendicano il diritto di lesa maestà non accettando  mai di essere messi in discussione o di essere …orrore…valutati in itinere su quello che fanno e come lo fanno.

E noi tutti  poi,come ,coppie ,single ,genitori insomma, dovremmo cercare di piantarla di tollerare tutta una serie di comportamenti dei figli /bambini/ragazzi ,in nome del buon vivere e del non discutere mai , trattandoli come panda in via di estinzione ,in recinti protetti ,difendendoli nell' indifendibile ed oltre .

Per il resto io sono convinta che la scuola pubblica in Italia abbia in genere uno standard ,da migliorare ,ma non così terribile e che sicuramente ci sono picchi di eccellenza.

Ed in ogni caso è Pubblica,è un valore assoluto ,il luogo d’eccellenza dove  si incontrano Mohammed e Gigetto e tutti gli altri che solo stando assieme hanno qualche chance di “sortirne insieme”.

La maggioranza delle scuole private in Italia  è di tipo “confessionale”;io ne ho frequentata una perché nella mia cittadina non c’era alternativa e devo dire che il livello non era per nulla elevato;mi bacchettavano parecchio se andavo alle assemblee studentesche e chiamavano i miei ma era un roteare continuo di insegnanti che prendevano stipendi da fame,che andavano e venivano e che in generale non avevano un briciolo di esperienza perché erano  neofiti in cerca di meglio.

Non so ,magari a Milano le scuole da diecimila euro all’anno saranno più valide ,non discuto ,io non ci manderei mai mio figlio ,sono dei ghetti ,lontani dalla realtà o troppo vicini ad una che non mi piace .

Forse si impara meglio la sintassi ma io credo fortemente che l’istruzione del domani si baserà  e giocherà sulla formazione dell”Uomo Tollerante”e chiudersi nei ghetti ne è la negazione.

 
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Rispondi al commento:
ossimora
ossimora il 27/06/07 alle 15:53 via WEB
Ciao Miti,ti sei spiegata egregiamente e mi sembra che siamo d'accordo.Di scene miserrime come quella che hai raccontato ,di insegnanti in gramaglie che si lamentano del loro lavoro raccontando le situazioni più complesse con le quali debbono fare i conti ne vedo e ne sento anche io ,eccome. Io in genere quando mi trovo in certe situazioni mi arrabbio e sbotto ricordando loro che se un medico si trova di fronte un paziente molto malato...non è che lo butta nel cassonetto. E' evidente che ci sono delle difficoltà enormi a volte con il bilinguismo ma c'è anche la cosa bellissima che i bambini se aiutati e sostenuti apprendono velocemente .Io in classe ho un bambino tedesco ,in famiglia parlano ovviamente la lingua madre,in prima ero disperata perchè pensavo non ce l'avrebbe fatta a leggere e scrivere ...invece pian piano è venuto fuori ed adesso...a parte qualche problema coi verbi (non superiore a quello di Lapo Elkann)va alla grande. Ci vorrebbero ovviamente dei sostegni di tipo linguistico;qualcuno che lavorasse nello specifico con la conversazione ed il lessico e li il problema sono sempre i soldini ma alla base di tutto c’è sempre “l’accoglienza”.
 
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