Creato da: ossimora il 20/10/2004
Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"
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Post n°891 pubblicato il 05 Luglio 2007 da lubely
Quando il gatto non c'è... ... i topi ballano, verrebbe da dire. Invece no. Quando il gatto non c'è, parliamo del gatto... Dicembre 2005. Uno di quei momenti in cui ti fermi un attimo e vedi che tutto attorno a te sta crollando. E ti fanno capire che, per fermare il crollo, basta rivedere un po' le posizioni su qualcuno, su qualcosa. Che basta essere più morbidi nello scrivere, arrotondare un po' le cose, fare finta di non vedere e/o sentire quello che poi potrebbe diventare scomodo per qualcuno. Ecco, un momento così. La decisione l'avevo già presa. Tra il farmi crollare tutto addosso e il fermare il crollo avevo deciso di spostarmi e lasciare che le macerie finissero sulle corna di qualche altro. Dal prenderla al metterla in pratica, però, c'era un bello spazio da colmare. Uno spazio lasciato libero da tante cose che, così facendo, se ne sarebbero andate. Una notte, mentre pensavo a queste cose, ero finito su Libero, per scaricare la posta da una casella che non usavo praticamente mai. E infatti non c'era nulla di interessante. Poi, non so come, ero finito nello spazio dei blog. E manco sapevo cosa fossero. In particolare, senza cercare qualcosa di particolare, ero finito in questo blog (qualche sera fa sono andato a cercare il primo commento che avevo lasciato). Con mia grande meraviglia, avevo scoperto che, a stretto giro di posta, la padrona di casa aveva risposto. E così via, per una mezz'ora buona. A volte, quando vivi quei momenti di cui sopra, basta un niente per farti capire che sei sulla strada buona o su quella sbagliata. Ecco, quella notte, con quelle frasi tra perfetti sconosciuti, avevo capito che ero sulla strada giusta. E sono andato avanti, lasciando che quel doveva crollare crollasse, ma senza beccare le macerie. Il merito, Antonia, è anche tuo. Grazie ancora
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