antonia nella notte

In prima elementare (in Francia) ci facevano scrivere col pennino, e nel banco c'era il foro circolare per inserire la boccetta del calamaio. Non so se sia merito di questo, che ho imparato a scrivere con una bella calligrafia. Lo strumento per scrivere fa parte del piacere dello scrivere, questo è vero, ma la stilografica non l'ho mai trovata abbastanza veloce, a confronto con la penna a sfera. Forse perché non ne ho mai avuta una di buonissima qualità, ma credo piuttosto perché non mi sono mai esercitato a farla scorrere bene. Come per tutte le cose, quando arriva una novità tecnica, lo strumento usato fino a prima diventa obsoleto e "out". Riacquista valore solo dopo che già da tempo la novità non è più tale. Per cui la bic, che costava meno di qualsiasi stilografica pessima, non aveva motivo di essere messa in discussione. Negli ultimi vent'anni (circa) il computer è diventato gradualmente sempre più lo strumento per scrivere. Ho scritto diari a penna fino al '99, ed a questo scopo sceglievo accuratamente penne "tecniche" di ultima generazione, quelle con la sfera piccola e l'inchiostro liquido che pur (quasi) non colava. Poi sono passato interamente al digitale, meno che per quattro appunti su foglietti volanti, per i quali sono tornato alla bic. Così sull'altare della praticità e della velocità (ed ancor più leggerezza, poiché scrivere molto con una penna lenta indolenzisce la mano) ho sacrificato la sensazione della scrittura. Ma evidentemente non era una cosa molto importante. Ciao [Franco]