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Giustizia?

Post n°1024 pubblicato il 28 Ottobre 2007 da ossimora
 

E’ di oggi,la notizia dell’assasinio di un ragazzo,freddato  a Napoli perché non si è fermato all’alt .

Poche storie ,un colpo e via.

Alla grande.

Nel silenzio totale dell’informazione si è anche consumato in questo periodo un episodio che ricorda l’assassinio Aldrovandi ,il ragazzo massacrato  ed ucciso dalla polizia il 12 gennaio 2006.

Aldo Bianzino ,viveva in campagna ,in una casa colonica nelle colline umbre con la sua famiglia ,moglie ,figli ed una anziana madre di novanta anni ,faceva il falegname .

Arrestato perché coltivava un po’ di piante di canapa indiana ed accusato di “spaccio”,viene portato nel nuovo carcere di Perugia , lì non ha avuto il tempo nemmeno di incontrare il gip ,perché è stato trovato morto in cella.

 In un primo momento si è detto che si trattava di un malore ma l’autopsia ha invece acclarato la presenza di lesioni al fegato ,alla milza,al cervello,costole rotte .

La famiglia ,pur sconvolta sta facendo di tutto perché venga fatta luce su questo episodio più che inquietante,adesso se ne stanno occupando anche  associazioni e si chiede ai politici di pretendere chiarezza magari smettendola di triturarci le palle solo coi loro problemi giudiziari ,laidi ,mai puniti e punibili.

E di oggi la notizia che  forse è indagata una guardia carceraria .

La storia è davvero agghiacciante.

 Davvero grossa.

QUI il link ad una lettera/appello (potremmo farla girare ) da inviare ai politici sulla questione  e sulla REPRESSIONE .

Dovremmo avere  fiducia nei tutori dell'"ordine" e certezza dell'adesione del loro comportamento alla legge?

Sigh.

 
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lakonikos
lakonikos il 29/10/07 alle 00:28 via WEB
Nei cosiddetti "anni di piombo" mi sono beccato una mitragliata, andata a vuoto, per fortuna, per non essermi fermato all'alt dei carabinieri. In realtà non è che non mi fossi fermato, solo, essendo la strada stretta, ho fatto qualche metro in più prima di accostare. Non sto a spiegare i guai che mi sono immediatamente capitati, oltre la mia paura. Una cosa però, ossevando l'isteria di quei ragazzi, l'ho capita. Avevano paura, per questo hanno sparato. Ma adesso, non sono più quei tempi e c'è molto più addestramento. Quindi più dolo. Con gli anni ne ho conosciuti parecchi di quelli che rischiano la vita per la nostra sicurezza e per la sicurezza dei nostri beni. La maggior parte di loro ha un comportamento che a noi potrebbe sembrare duale: rischiano la pelle per arrestare un delinquente o sventare una rapina, non esitano minimamente a massacrarti di botte al G8 o in caserma. Sono le stesse persone, e agiscono con la loro etica, nata da una vocazione alla difesa dei cittadini ma deviata da una mancata educazione alla democrazia e alla tolleranza.
 
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