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« GomorraI/taglia »

Ratzinger

Post n°1217 pubblicato il 18 Maggio 2008 da ossimora
 

C'è ancora troppo poco allarme, in Italia, attorno a quello che sta succedendo ai rom.

L’Europa, non solo la Spagna, è scandalizzata da come il nostro paese sta affrontando il problema. L’Organizzazione delle Nazioni Unite per i Rifugiati ha protestato più volte. Le forze politiche italiane, invece, continuano a discutere del pacchetto sicurezza come in campagna elettorale. Astrattamente.

 I sindaci assediano Maroni e reclamano dappertutto “commissari per i rom” anche quando guidano città in cui ci sono solo poche centinaia di nomadi.

È una psicosi.

È un cedimento nervoso.

È un dramma culturale.
Peppino Caldarola

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Ratzinger in visita a Genova ha superato se stesso.

Dopo i consueti attacchi dei giorni scorsi alla 194 ed alle “coppie di fatto”,al laicismo ed alla scienza (…ormai queste sono normale amministrazione e non ci si fa più caso…) oggi mi sarei aspettata parole che richiamassero alla riflessione di tutti, nel nostro paese a proposito della sconvolgente ondata di razzismo che è in crescendo ovunque ,nei roghi dei campi nomadi di Napoli ,nelle retate di Roma ,nelle ronde di Verona ,nella richiesta di molti governatori e sindaci di intervento dei prefetti,nel panico che incombe nelle comunità di “cittadini”non di nascita italiana.

 E peggio di tutto ,forse , nella crescente intolleranza che si respira ovunque per strada ,nei rapporti interpersonali ,a scuola .

Il capo della chiesa di Cristo cosa ha detto invece?

 Superando “i bamboccioni” di Padoa Schioppa ha affermato che molti giovani sono “vecchi dentro”,che si curano delle mode ( proprio come lui e la nobiltà romana che frequenta) ,che non conoscono i veri valori ,quelli che non invecchiano mai  e che  non conoscono la bontà.

Anche lui ,appeso alle sue mise da prima donna non ha trovato niente di meglio che giudicare i giovani ,paternalisticamente ,dimenticando  che sono figli /prodotti /esiti di chi li ha generati e di chi dovrebbe essere per loro maestro e sopratutto dimenticando magari di dire che in questo momento violenza e razzismo sono il peggio che i giovani vivono e respirano !

Qualche tempo fa la solidarietà  e l’accoglienza erano comunque una prassi,un obiettivo ,una volontà che si esprimeva con la partecipazione e lo sforzo di coinvolgere quante più persone .Adesso tutto è in fibrillazione verso l’intolleranza  e la cattiveria .

Due giorni fa accompagnando dei ragazzi ad  un concerto di musica classica in cattedrale ,un piccolo di sette anni, musulmano Kosovaro,  si è bloccato fuori della chiesa ,dicendo che lì lui non poteva entrare ;la sua mamma glielo  aveva detto e pur avendo firmato il permesso probabilmente non aveva capito che non si trattava di partecipare ad un rito ;ci siamo messi in movimento per convincerlo ,ma niente da fare ,era agitatissimo,stava per piangere .

Tenerezza e preoccupazione ,poi una telefonata al padre ,il chiarimento ed è entrato, ma la cosa che mi ha colpito è l’atteggiamento di un diacono ,visibilmente irritato che continuava a ricordarmi di fare veloci perchè alle 10 ci doveva essere la Messa :ha appena degnato di uno sguardo il piccino ed anzi era meglio non l’avesse fatto proprio  perché l’ha guardato con un misto di disprezzo e compassione  che mi hanno fatto venireun senso di nausea profonda,

*****************************************************************

(non credo che mi capiterà né di bruciare nelle fiamme eterne ,né di godere delle dolcezza del paradiso ma in ogni caso essendo pure  possibilista spero ,dovesse capitare ,di non incontrare questi signori , Ratzinger,i diaconi .i frati di Assisi antimendicanti ed i cristiani che non urlano di dolore di fronte ai nuovi ,quotidiani pogrom.)

La paranoia dello spazio protetto

 
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Fajr
Fajr il 19/05/08 alle 20:11 via WEB
Vedi Adal, il punto è esattamente nelle ultime righe del tuo commento. Quanto di integralista sta vivendo la Chiesa al suo interno è dovuto proprio all'azione restauratrice operata da Wojtila e Raztinger, suo stretto collaboratore quando era Prefetto della Congregazione per la Fede. Certo, lo spessore umano di Wojtila è lontano anni luce dall'opaca figura del professore tedesco, ma i cattolici più attenti e critici sanno quanto sia stato fatto dai due per ridurre al minimo la spinta riformatrice del Concilio all'interno delle singole chiese locali. Tanto per citare, voglio ricordare la sorte riservata alla Teologia della Liberazione in America del Sud; la fine riservata a quella che in termine tecnico-ecclesiale chiamavamo inculturazione in Africa, al dialogo con le grandi religioni orientali in Asia, e ultimo (ma non ultimo per rilevanza) al dialogo ecumenico tra le varie confessioni cristiane. Certo ci fu il grande avvicinamento all'ebraismo, i grandi mea culpa, l'approccio con l'islam, ma tutto rimasto appena all'infanzia. Quel grande raduno interreligioso celebrato nel novembre 1987 se fosse stato coltivato fino in fondo probabilmente avrebbe impedito gli obbrobri dell'integralismo a cui assistiamo oggi. Fu Ratzinger a bloccare quella forte intuizione di Wojtila, che, alla fine, però, tutto preso dal grande sforzo per far cadere il muro di Berlino attraverso quanto accadeva prima nella sua Polonia e poi nell'Unione Sovietica, accentuò il suo ruolo di Pontefice Masssimo e non di primo tra pari (come Concilio e Vangelo dicono). La conseguenza furono nomine di vescovi e cardinali di basso profilo ma assolutamente fedeli alla linea curiale, molti pescati tra i movimenti di diritto pontificio (Opus Dei, Neo-catecumenali, Focolarini, CL a casa nostra....) a discapito di pastori realmente a contatto con la gente, credente o no che fosse. In Italia quest'ottimo servizio di cernita è stato svolto da Ruini. Ora, certo, Wojtila pronunciò parole nette e decise contro la guerra, lo sfruttamento dei poveri e di intere nazioni, contro la mafia in Italia... E per questo è stato tanto apprezzato dai non credenti. E' stato punto di riferimento "sentimentale" per molti giovani, ha indicato con le centinaia di beatificazioni e santificazioni "modelli di vita" ai credenti e ha supportato questi "gesti" con una valanga di discorsi, ma i suoi presbiteri, di vario ordine e grado, erano e sono di tale basso profilo incapaci di quell'azione di guida del popolo dei fedeli nel comprendere e vivere la Parola. Esperti di devozionismo, sordi e ciechi di fronte all'urlo dell'umanità sofferente. E' un caso che quando citiamo qualche prete "alternativo" i nomi che facciamo sono di gente che supera i sessantanni e se c'è qualche tenace un po' più giovane, come Bregantini, ce lo ritroviamo punito per aver troppo osato? Non può sorprendere allora che la conseguenza di tutto ciò sui "fedeli" italiani sia vederli contemporaneamnete ferventi devoti di Padre Pio (per fare un nome) e spregiudicati elettori di una Lega razzista e xenofoba, una Udc o Autonomia del Sud colluse con la mafia, un attore travestito da statista. Nè meraviglia può suscitare se ciò non provochi, non dico scandalo (in senso evangelico), ma neppure una leggera smorfia di disgusto.
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