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Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"

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Edna

Post n°1467 pubblicato il 26 Maggio 2009 da ossimora
 

Non debbo farlo,poi mi sconquasso tutto il sonno ed al mattino mi aggiro come una salma  .

Mi sono addormentata sul divano con le voci di qualche non ben precisato film che svanivano fino a diventare un eco lontana .

Adesso dovrei già dormire bella pacifica nel mio lettuccio ed invece sono sveglia come un campanello,addento una piccola ,profumata mela annurca e cerco di riorganizzare qualche sprazzo di sogno per eliminare quell’amarore delle storie che si sfilacciano e che vorresti saper raccontare tutto d’un fiato ,arrossata .


Nel dorato bacile d’un gran canto
versiamo tutta la nostra passione;
si giacciano abbracciati gli altri amanti
nel riposo d’amore – noi parliamo
con la lingua di tutto il mondo: il sangue
che s’agita, la lunga inerzia, i fremiti,
le calde palme supplici all’ospite che
fugge,
ed un’anima sola, indifesa, ma forte.
Il desiderio solo canta al liuto;
nell’aperto sospiro, fra le ortiche
s’acquieti il menestrello, ozioso e muto
anche lui – sia l’amore alto e lontano:
tradisce il ramo piú alto quel frutto
che ogni passante può trovare a terra.

Traduzione di
Silvio Raffo



Edna St. Vincent Millay
L’amore non è cieco
a cura di Silvio Raffo
Crocetti Editore 2001

 
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Rispondi al commento:
Roberta_dgl8
Roberta_dgl8 il 26/05/09 alle 16:30 via WEB
che meraviglia... io non la conoscevo questa poetessa. L'ho conosciuta qui, attraverso un blog amico, che non finirò mai di ringraziare per avermi fatto conoscere, oltre a lei, anche Anne Sexton.
 
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