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Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"

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campagna d'Autunno

Post n°1544 pubblicato il 28 Agosto 2009 da ossimora
 

 

Quindi  il presidente del Consilvio ha denunciato  Repubblica

per le dieci domande che gli rivolge da mesi ;

certo avrebbe fatto meglio a rispondere con semplicità

se le  stesse sono campate in aria come lui sostiene ,

che ci vuole?

ma il piano è più subdolo ed ampio  ;

 Già da tempo si vede che l’attacco alla stampa non asservita di sua proprietà  si sta facendo più stringente e sostenuto dai soliti servitorelli avvocati  parte a tutto tondo l’attacco d’autunno al già residuale pezzettino di libertà d’informazione in un paese declassato a paese parzialmente libero .

 E’ iniziata la campagna d’Autunno ;

 assieme alle denunce a Repubblica si sta muovendo a passo di caterpillar la distruzione della televisione pubblica ;mirino puntato sulla terza rete , rea di poco servilismo  e su una manciata di programmi che se tutto va come nei programmi del boss …pian piano vedremo sparire.

Me li appunto così per pro memoria :

 Report (Gabbanelli)

Che tempo che fa (Fabio Fazio)

Parla con me (Dandini)

Blob (Ghezzi)

Glob (Bertolino) ed anche Ballarò.

Anche L’era glaciale, il salotto di Daria Bignardi non piace al papi.

L'assalto finale

L'assalto finale al fortino di Rai3 di C.Maltese

 
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mspenknife
mspenknife il 29/08/09 alle 10:11 via WEB
La decisione di adire alle vie legali contro il quotidiano romano ha suscitato le inevitabili reazioni del mondo politico. Il segretario del Pd Dario Franceschini, che ha telefonato al direttore di Repubblica per esprimergli solidarietà, parla di «incredibile azione giudiziaria del premier». «È chiaro - commenta Franceschini - che ci troviamo di fronte ad una indegna strategia di intimidazione nei confronti di un singolo giornale, dell'opposizione e di chiunque difenda i principi di un Paese libero che non ha precedenti in nessuna democrazia e che è anche un segno di paura e di declino. Il presidente del consiglio non denunci solo Repubblica, ci denunci tutti. Ribadisco che settembre dovrà essere il mese di una grande mobilitazione, al di là dei colori politici, per la difesa della libertà di stampa e del diritto all'informazione». L'ex ministro Pierluigi Bersani, candidato alla segreteria del Pd, parla di «iniziativa inaccettabile e dieci volte scondiderata» perché «percorrendo questa strada il presidente del Consiglio si vedrà costretto a chiamare in tribunale mezzo mondo»; Sonia Alfano, europarlamentare dell'Italia dei valori, definisce il ricorso al tribunale «un atto infame e ridicolo». «Il ’Caimano’ - così definisce Berlusconi rifacendosi all'omonimo film di Nanni Moretti - la smetta di attaccare ad ogni piè sospinto i media non allineati con minacce che ricordano ben altri tempi e si comporti da capo del governo di una moderna democrazia: la smetta di mentire, tanto ormai non gli crede più nessuno, e risponda punto per punto. Un Paese dove non vi è libertà d`informazione non si può definire libero. E l`Italia libera lo sta divenendo sempre meno». «ACCADE SOLO IN ITALIA» - «L'Italia è l'unico Paese nel quale un giornale viene denunciato perché fa le domande - fanno notare in una nota congiunta Federico Orlando e Giuseppe Giulietti dell'associazione Articolo 21 -. Speriamo che almeno il presidente voglia dichiarare la sua disponibilità a presentarsi in aula e a rispondere almeno alle domande dei giudici. Magari vorranno fargliene più di dieci . Non vogliamo neppure credere che voglia usare il dolo Alfano per sfuggire al contraddittorio . O no?».
 
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