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Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"

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« Messaggio #373Messaggio #375 »

Post N° 374

Post n°374 pubblicato il 26 Febbraio 2006 da ossimora
 

Tutto si troverà cercandosi.

Ma perché possa farlo,occorre che il senso di tutto il cammino preistorico si ricapitoli nella cognizione della “manque”.

Ciò che ci manca indica la via.

Le mutilazioni sono i segni.

Nessuna pacificazione col presente è possibile.

Coloro che osano amarsi scoprono il labirinto in cui si addentrano.

Tutto ciò che è un momento di vera conquista,un momento di incertezza revoca,un momento di viltà capovolge.

”Prendersi”è una sfida continua alla perdita di sé nella pietra desertica dell’altro,nel gorgo paludoso del sé.

L’amplesso è un duello fra pieno e vuoto e non è certo nel senso codardo della virilità fallica o della femminilità avviluppante.

Ben altra la dialettica!!!

Giorgio Casarano



 
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ossimora
ossimora il 26/02/06 alle 19:47 via WEB
ALTRI FATTI...(anche il busto di Hitler lo è...comunque)Freda e Ventura vengono arrestati e con loro finisce in manette anche Pino Rauti, fondatore di Ordine Nuovo, su mandato del procuratore di Treviso, con l’accusa di ricostituzione del partito fascista, e perchè implicato negli attentati del’69 e nella strage di piazza Fontana. L’inchiesta è in mano ai magistrati milanesi D’ambrosio e Alessandrini, i quali decidono di rimettere in libertà Pino Rauti senza far cadere i capi d’accusa, per evitare che se Rauti fosse eletto deputato i fascicoli passassero ad una commissione parlamentare. Dalle indagini emerge sempre più chiaramente un collegamento fra Servizi segreti e movimenti di estrema destra. È infatti alla fine del 1972 che uomini del Sid intercettano il Pozzan , latitante dal giugno dello stesso anno, quando fu emesso nei suoi confronti un mandato di cattura per concorso nell’attentato di piazza Fontana, e dopo averlo sottoposto ad un interrogatorio ed avergli fornito un passaporto falso lo hanno fatto espatriare in Spagna. Il Sid interviene anche per Ventura all’inizio del 1972, quando questi, detenuto nel carcere di Monza, sembra voler cedere e rivelare alcune informazioni sulla strategia della tensione, gli viene fatta avere una chiave per aprire la cella e delle bombolette di gas narcotizzante per neutralizzare le guardie di custodia permettendogli la fuga. Siamo adesso alla volta di Giannettini, il quale, legato al Sid da un rapporto di collaborazione, dopo essere stato sospettato di coinvolgimento nella strage, viene indotto ad espatriare in Francia dove continuerà ad essere stipendiato dal Servizio.
 
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