antonia nella notte

Certamente, la scuola italiana funzionava male già prima dell'intervento della ministra di cui con solerzia ma scarsi dati di informazione difende l'operato. Funzionava male poiché decenni di trascuratezza da parte dei governi che si sono succeduti nel tempo hanno lasciato che i suoi numerosi mali si cronicizzassero. L'unica seria riforma, in decenni di trascuratezza, è stata quella del ministro Berlinguer, che tuttavia non ha che cominciato un'opera di ristrutturazione che non poteva essere avviata poiché un'opera di seria ristrutturazione dell'Istituto Scuola richiede investimenti onerosi che, fino a ora, nessun governo si è sognato di produrre in questo settore. Qualsiasi riforma è sempre stata minata alle fondamenta da un imperativo categorico che è individuabile nel risparmio. Imperativo categorico che, con la ministra Gelmini, si è mutato nell'essenza stessa della pretesa riforma. Tagli generalizzati (nemmeno mirati) intesi come riforma. Nessuno pretende che kla scuola sia un ufficio di collocamento. E' pur vero che laddove l'Istituto Scuola funziona (leggi: Svezia) non si è lesinato negli strumenti e nel personale. Poiché, signor vecchiodelmare, insegnare è uno degli atti più complessi che esistano e richiede tempi di assimilazione lunghi e non l'usa e getta che i ripetuti tagli orari pretendono di istituire quale sistema. Qui mi fermo e non approfondisco. Ci sarebbe altro, e molto da aggiungere, in merito alla complessità del rapporto docente discente, ma non è questo l'ambito e in fondo non mi sembra che lei sia molto disponibile all' "ascolto", dal luogo protetto delle sue inossidabili convinzioni. Mi scuso con Ossimora, cui lascio un saluto, per aver preso spazio.