antonia nella notte

Sbaglia, signora gratiasalavida: io sono disponibilissimo all'ascolto nel momento in cui ascolto motivazioni concrete e documentate.Purtroppo nella sua risposta non ho trovato null'altro che una generica accusa di "giocare al risparmio" quale pressochè unica causa del malessere della scuola. Non metto in dubbio che l'insegnamento sia una professione difficile..peraltro le mie "inossidabili convinzioni" (documentate) mi portano a ritenere che gran parte delle responsabilità del malessere della scuola pubblica siano da imputare alla scarsa preparazione e quasi nulla motivazione (seria) del personale docente che da decenni sembra considerare l'insegnamento alla stregua di un qualsiasi "posto di lavoro" finalizzato unicamente ad uno stipendio mensile senza alcuna assunzione di responsabilità.Al netto - ovviamente - delle classiche eccezioni. Forse, se i docenti si occupassero "banalmente" di istruire i discenti con i programmi di studio tralasciando di portare in classe le personali opinioni politiche, avremmo una scuola pubblica corredata sì di problemi, ma almeno una scuola che sfornerebbe ragazzi con una formazione almeno decente. Non parlo per sentito dire o per devozione verso la Gelmini bensì per conoscenza ed esperienza diretta. Purtroppo debbo constatare che ancora una volta i docenti non si sognano neppure di fare un'onesta autocritica (per quanto di loro competenza): certo è più facile etichettare la ministra (di destra) con ogni possibile ingiuria (campata in aria)..di certo mi sembra un atteggiamento molto poco confacente a chi dovrebbe occuparsi seriamente di didattica. Le confesso che credo molto poco alla favoletta di chi ingiuria in "privato" asserendo al contempo di educare in "pubblico": certi sdoppiamenti di personalità esistono eccome..peccato che i portatori di tale handicap siano ospiti dei centri di igiene mentale e non della scuola. Termino con una considerazione sul rapporto (impegnativo) docente-discente: si guardi intorno signora gratiasalavida, osservi le immagini di certi "docenti"e dei loro comportamenti pubblici, magari in occasione di manifestazioni politiche di protesta..quale autorevolezza può avere e quale immagine di sè può dare ai discenti un docente che si comporta pubblicamente da teppista violento ed incivile? E quale rispetto può aspettarsi dai discenti chi non ha neppure rispetto per se stesso? Mi permetta di rammentarle un'antica massima: se vuoi cercare il tuo nemico, prima di cercarlo vicino a te, cercalo in te stesso. Scusandomi con Ossimora per lo spazio preso nel suo blog, la saluto.