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Sabati

Post n°1689 pubblicato il 22 Marzo 2010 da ossimora
 

Sabato c’erano tre manifestazioni ;la prima , era quella di Milano dell’associazione “Libera” di Ciotti contro tutte le mafie.

 L'appello di Don Luigi Ciotti: "Non lasciamo soli i magistrati e la polizia",  ed anche “l’indifferenza è mafia”.

 Vi partecipavano parenti delle vittime di mafia ,giornalisti minacciati italiani e stranieri.

 «Legami di legalità, Legami di responsabilità» è stato lo slogan scelto dagli organizzatori della manifestazione che intendeva  ricordare tutte le vittime innocenti delle mafie e rinnovare, in loro nome, l'impegno di contrasto alla criminalità organizzata.

Sul palco allestito in Piazza Duomo, Ai partecipanti alla manifestazione il cardinale Carlo Maria Martini ha inviato un messaggio nel quale sottolinea la sua vicinanza «al dolore di tutti coloro che hanno sofferto gravi lutti a causa della mafia. È qualcosa che non dovrebbe esistere, ma purtroppo esiste. E voi vi impegnate, oltre al dolore sofferto, perchè non esista più; perchè dalla società i giovani possano comprendere il valore di parole come legalità, come responsabilità e soprattutto come giustizia».

 

Nel pomeriggio a Roma altre due manifestazioni .

Una a piazza della Repubblica

per la difesa dell’acqua pubblica

Tra una testa composta da quattro camionette della Polizia, con trenta agenti in assetto anti sommossa e una decina in borghese, e una coda con la stessa quantità di Carabinieri, e di blindati, hanno sfilato circa 200mila persone.Contro i padroni del mondo che, secondo un immenso striscione di un gruppo di veneti, hanno toccato il fondo, una manifestazione pacifica quanto imponente ha invaso la città per chiedere, come recitava lo slogan di testa del corteo, di «ripubblicizzare l’acqua e difendere i beni comuni».

 Ovvero, abolire quello che comunemente è chiamato il decreto Ronchi, una legge che, con poche norme, ha affidato la gestione del servizio idrico ai privati e regalato un business da 8 miliardi di euro a pochi gruppi industriali.

(l'acqua è un DIRITTO NON UNA MERCE)

Poi  l’altra a   Piazza S.Giovanni ,la più  vista, causa monopolio dell'informazione ,altre centocinquantamila persone .

Molti ministri , anche col megafono come la Meloni ,Brunetta che scompare dietro allo striscione ,il karaoke , molti anziani allegri (chissà che ne pensano loro del decreto Ronchi sull'acqua e meglio se lo sanno),qualche giovane  scherzerellone che fa il saluto romano,gadget a gogò , i trucchi televisivi applicati alla piazza,le carte dei tarocchi e sulla carta della giustizia  Borsellino(!!!),   il giuramento dei candidati tipo poesiola ,il palco terrazzino.

 Ma fra tutto questo peronismo da barzelletta ,una cosa davvero mi ha fatto stare male ;quando SB ha detto nel suo delirante e rutilante discorso “sconfiggeremo anche il cancro”.

Non si doveva proprio permettere.Utilizzare questa cosa vuol dire disprezzare in primis il suo elettorato , fa venire i brividi .Vergognoso .Da voltastomaco. Nessuno dica che scherzava o cose del genere . Se questo è amore , beh meglio perderlo che trovarlo!

 
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Utente non iscritto alla Community di Libero
m.gramellini il 24/03/10 alle 19:57 via WEB
L’altra sera, girovagando fra i canali, mi sono imbattuto in un volto ispirato che, dal palco di una piazza, inneggiava all’amore e urlava: entro il 2013 vogliamo vincere il cancro. Giuro, diceva proprio così. Vo-glia-mo vin-ce-re il can-cro. Non la disoccupazione. E nemmeno lo scudetto. Il cancro, «che ogni anno colpisce 250 mila italiani». Sulle prime ho sperato fosse il portavoce del professor Veronesi e ci stesse annunciando uno scoop mondiale. Così ho telefonato a uno dei 250 mila, un caro amico che combatte con coraggio la sua battaglia, e gli ho dato la grande notizia. Come no?, ha risposto, adesso però ti devo lasciare perché sono a cena con Vanna Marchi. Ho degli amici molto spiritosi. Mi auguro che tutti i malati e i loro parenti la prendano allo stesso modo. E anche tutti i medici che in ogni angolo del pianeta si impegnano per raggiungere quell’obiettivo. In Italia con qualche problema in più, dato che il governo che entro tre anni intende vincere il cancro ha ridotto i fondi per la ricerca scientifica. Vorrei sorriderne, come il mio amico. Ma stavolta non ci riesco. Ho perso i genitori e tante persone care a causa di quel male. E allora: passi per le barzellette, le favole e persino le balle. Fa tutto parte del campionario di iperboli del bravo venditore e il pubblico ormai è assuefatto allo show. Ma anche a un’alluvione bisogna mettere un argine. Bene, per me il cancro rappresenta quell’argine. Non è: un milione di posti di lavoro. Non è: meno tasse per tutti. Il cancro è una cosa seria. E lui, che lo ha avuto e lo ha vinto, dovrebbe saperlo.
 
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