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Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"

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« Io sto con emergencyGianni Rodari »

MICROFRATTURE

Post n°1710 pubblicato il 13 Aprile 2010 da ossimora
 



L'idea della catastrofe, una catastrofe silenziosa,
appena avvertita, ma inevitabile.
Oppure le microfratture psichiche,
le microfratture di un'anima.
La mia anima piena di
microfratture. Sono i piccoli traumi nascosti,
dimenticati, che tornano ogni tanto, quando l'anima è sotto sforzo,
quando non te ne accorgi. Dentro sono franato tutto. Non me ne accorgo,
ma lo sono. Magari quando attraversi una strada e un rumore ti fa rabbrividire,
quando tremi alla pronuncia di un nome, quando
hai un improvviso soprassalto di insicurezza. Le microfratture
sono le telefonate e gli appuntamenti che ti snervano,
improvvisamente,
l'andare in una stanza e chiedersi: che ci sto a fare,
ecc. ecc.
tutto un elenco di nervosismi, si soprassalti, delle cose che ti feriscono,
e le minuzie che ti snervano, ecc. ecc.
il cervello che funziona troppo,

 



Carlo Bordini, Sasso, Milano 2008, Scheiwiller, pagg. 101, euro 14

 
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Uncle il 14/04/10 alle 16:35 via WEB
Io voglio dire che... avete sentito? Avete sentito quel rumore? Perché fate finta di non sentire? Cosa nascondete? Siete tutti d'accordo! Tramate tutti contro di me! A cominciare da Rose... rose... non posso sentire quel nome... perché mi è venuto in mente? Perché l'ho pronunciato? Perché mi perseguita, mi ossessiona, mi incalza tenendomi sveglio la notte? Cosa ho fatto? Ma poi chi sono io, veramente? Chi? Un brutto sogno raccontato da un idiota? Cos'è quel sussurro. Cos'è quello scricchiolio? Quell'ombra? Sono io? Io esisto, lo so per certo, io esisto: mi sono incontrato. Forse. Non ricordo. Mio dio.
 
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