Creato da: ossimora il 20/10/2004
Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"
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Parlare della “Cosa” che sta accadendo in Italia , di quello che siamo quotidianamente costretti a subire / vedere , produce in me un senso di disgusto che va oltre l’impotenza e sfiora la decisa presa di distanza , mai per indifferenza o per ignavia ma per basico istinto di sopravvivenza. Fingo pure di non sapere certe notizie per evitare di parlarne ,ormai le parole non servono , rimbalzano mute in pareti di gomma con echi circoscritti e sempre uguali . Fatico non poco a scrivere o forse semplicemente fatico . La scrittura non è flusso spontaneo , può capitare , a volte , di obbedire ad un certo demone e rotolarsi beatamente e sconclusionatamente fra le parole ma più spesso scrivere è un ‘azione vitale , gratificante ,stratificata , piena di sintassi e costruzioni autobiografiche , pregna di ipotesi ,di volontà frenate ,di coraggio anelato ,di cose viste o credute reali ; il gusto di concretizzare quei pensieri che baluginano ,arrivano rapidi ,scompaiono ,lasciando un senso di incompiuta percezione. Scrivere li cristallizza almeno in parte ; quando si riesce a farlo ,anche adesso in queste poche righe notturne , è un intimo ,distaccato, languido piacere . Fuori c’è una luna bellissima stasera , alonata d’arancione tenue ,c’è stato un periodo che avevo un piccolo blocchetto “il notes della luna”,mi posizionavo ad osservarla e poi scrivevo ,non lo trovo più .
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