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Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"
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Post n°1982 pubblicato il 10 Giugno 2014 da ossimora
Adesso che le giornate si fanno man mano più "liquide" ed i tempi più distesi posso riprendere a leggere in maniera più intensa. Intanto ho finito il secondo libro candidato allo Strega , scritto da una donna . Come il primo anche questo affonda a piene mani nella storia /e di donne , vite , intrecci, ipotesi lontane .
Si tratta di "Oltre il vasto oceano " ( Memoria parziale di bambina) di Beatrice Monroy , già dal titolo e sottotitolo si comprende il tentativo di affresco autobiografico. Al centro c'è Palermo , al centro , attorno e lontanissimo dalla quale si svolge la misteriosa storia , a metà fra l'epopea immaginifica e lo studio dei documenti storici di una grande famiglia aristocratica , i Monroy appunto . Si incontrano moltissimi personaggi nei diversi piani di racconto di varie epoche ( da Masaniello ad Elsa Morante ...). Non sempre la storia si svolge in modo armonioso ,viene voglia di costruire una mappa cronologica dove si incrocino destini ed epoche di personaggi narrati per seguirla meglio. La memoria cerca di intrecciarsi costantemente con quella personale .
Beatrice Monroy vive a Palermo e chiude così il suo romanzo : "Eccola la dolce , esotica , morbida città . Palermo è olocausto e disfatta . Il paesaggio lunare di ballarò , le mura scrostate , il vuoto oltre le ginestre sospese nel nulla sono Palermo , la sua tragica essenza di città alla deriva . "
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