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Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"

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Carnem Levare

Post n°2018 pubblicato il 15 Febbraio 2015 da ossimora
 


Oggi guardando le foto di una festa di Carnevale , molto”stilosa” svoltasi ieri sera,  ripensavo .

Quando ero piccina ; diciamo alle elementari ,il Carnevale era : una festa a scuola , una in parrocchia e magari una al “CircolinoTifernate” che già da allora aveva la sala degli specchi , ovviamente  più fatiscente di oggi ,  adibita alle feste .

 Ricordo trombette , lingue delle donne , urla , grida e corse sguaiate e senza molto senso se non quello  di correre ed estenuarsi felici di essere in compagnia , manciate di coriandoli in bocca , cumuli di stelle filanti da appallottolare e mescolare all’aranciata ,qualche castagnola  , il tutto condito di miele e musica , quella sempre uguale, la samba e tutto lo stock adatto ai trenini. Quando tornavo a casa e mi cambiavo , una scia di coriandoli riempiva la casa  lasciando per giorni quegli effimeri pezzetti di bolgia. Ho in mente netto il profumo di quei pomeriggi , polvere /  sudore  /dolciastro.

Poi i “veglioni” quelli veri ,quasi da grandi ,  al Teatro comunale pure lui mezzo distrutto ( allora) , un vero scempio.  Nei palchi si accalcavano comitive festanti che si rimpinzavano di qualsiasi cosa e coppiette  ben appartate , ( se aprivo una porta e mi trovavo scene osè mi mortificavo tanto ! ) quattro ordini di palchetti come gironi danteschi 

…faticavo ad avere  il permesso dai miei ma dato che insubordinati si nasce…

In questa fase le prime cotte monotematiche. Vere fissazioni; una per volta  a periodi anche abbastanza lunghi e se non vedevo l’oggetto del mio acerbo desiderio ero di cattivo umore, di più lo ero se l’oggetto in questione era con altre ed invece che trionfo , che gioia elettrizzante se avevo ballato con lui , un enorme senso di appagamento proporzionato soltanto alla insignificanza  assoluta della cosa !

Poi il Carnevale è diventato soprattutto quello da vivere con i bambini ; sia nell’ambito della scuola sia con mia figlia . Ciccicocco in giro per il quartiere, mascherate da animatrice …e sempre i girotondi e le sambe , più fastido per i coriandoli ( sopratutto in bocca …) e la gioia dolceamara di rivedersi negli occhi dei piccini , negli stessi gesti e comportamenti immutati.

Adesso…il distacco è quasi  totale , a scuola automatismi rodati si ripetono come per le altre feste comandate ; un lieve senso di liberazione nello strafottersene bellamente senza un’ombra di rimpianto.

Però…oggi , in tutta pace da relax  ho letto “Carnevale in giallo “ , così quasi per "devozione" ;  brevi racconti ambientati tutti proprio a Carnevale di alcuni dei miei giallisti preferiti ( su tutti il Malvaldi e i suoi esilaranti vecchietti del "Bar Lume") ( neofita lettrice di gialli me li divoro con gustino…). 

 
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angiolhgt
angiolhgt il 16/02/15 alle 10:58 via WEB
i carri allegorici erano motivo di stupore e ammirazione, volavano da lassù coriandoli e caramelle, un carro che mi è rimasto impresso era sul tema egiziano ....mi sembrava di essere nel set di un film ,. I coriandoli erano fatti con i fogli di giornale! c' era una macchinetta per produzione casalinga! I miei da piccolo mi vestivano da cow boy...mi piaceva un sacco o da zorro; ora sento dei coetanei rincoglioniti che fanno i balli in maschera..io non mi accorgo nemmeno che sia carnevale,............io vivo altrove, e sento che sono intorno nate le viole. Son nate nella selva del convento dei cappuccini, tra le morte foglie che al ceppo delle quercie agita il vento. Si respira una dolce aria che scioglie le dure zolle, e visita le chiese di campagna, ch'erbose hanno le soglie:
 
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