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Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"
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Post n°2045 pubblicato il 16 Giugno 2015 da ossimora
Urge riscrivere e riscrivere , devo/voglio. Sto perdendo le parole che rischiano di diventare se inespresse , almeno in parte , minestroni intersecati di pensieri non sempre vigorosi e limpidi , voglio vederle sfilare , cercarle , giocarci ed elaborarle, recuperane il sottile , profondo piacere . Non posso che forzare un po’ la mano , adesso nulla viene fluido e spontaneo, almeno mi sembra . Il lungo periodo di impegno pressante ; un po’ di stress di troppo , un cupio dissolvi ormai privo degli entusiasmi dell’inizio progetto . Alla fine facevo fatica a “fare il minimo “ , nel senso di controllare impegni e seguire cose avviate nel prosaico /patetico tentativo di non stancarmi troppo . Ora è finito , libro stampato , presentato , mostra fotografica fatta e già smontata ; scuola chiusa ( neanche un giorno di permesso preso , come mi ero messa in testa ...stoica ...nè raffreddori , nè mal di gola mi hanno fermato e questo va bene ), restano un paio di incombenze e poi… Non è piacevole sentire la stanchezza in maniera profonda e diffusa, quasi un malessere , preoccupante o meglio irritante , non accettato o accettato con un senso di rabbia che va ad incrementare la stanchezza stessa in un molle circuito vizioso . Adesso sto incominciando a riposarmi…ricomincio a leggere ciò che desidero leggere , a tirar tardi perché la sveglia non incombe , a riprendermi il gusto di scordare gli orari : oggi mi sono alzata alle nove ,lungo sciabattamento con apertura posta , colazione , innaffiamento fiori . Un paio di giri per scadenze tassifore (odiose file , odiosissime tasse) , mangiato alle due e mezza ...la comida frugal ...ed eccomi qui . Non ho fatto che metà delle cose che mi ero programmata ma per oggi va bene così . Decompressione .
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